Come capire se ho la disfagia?

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La disfagia si manifesta con tosse o sensazione di soffocamento durante o dopo aver mangiato. Altri segnali includono salivazione eccessiva, nausea, rigurgito orale o nasale, e una diminuzione dellappetito dovuta allansia legata allassunzione di cibo e bevande.

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Disfagia: Quando Deglutire Diventa un Problema: Come Riconoscere i Segnali di Allarme

La disfagia, ovvero la difficoltà a deglutire, è una condizione che può impattare significativamente la qualità della vita. Non è semplicemente un fastidio passeggero; può portare a complicazioni serie come polmonite ab ingestis, malnutrizione e disidratazione. Riconoscere i segnali di allarme in tempo è fondamentale per intraprendere un percorso diagnostico e terapeutico efficace.

Al di là del semplice “va di traverso”: i sintomi da non sottovalutare

La disfagia non si manifesta sempre in maniera eclatante. A volte, i sintomi possono essere sottili e insidiosi, facilmente attribuibili ad altre cause. È importante, quindi, prestare attenzione a qualsiasi cambiamento nelle nostre abitudini alimentari e a sensazioni anomale durante o dopo i pasti.

Il sintomo più evidente è senza dubbio la tosse improvvisa o una sensazione di soffocamento che si manifesta mentre si mangia o si beve. Questa reazione, spesso interpretata come un banale “va di traverso”, in realtà indica che il cibo o il liquido non stanno seguendo il percorso corretto verso l’esofago, finendo invece nelle vie aeree.

Oltre a questo segnale di allarme, esistono altri indicatori che possono suggerire la presenza di disfagia:

  • Salivazione eccessiva: L’organismo, nel tentativo di facilitare la deglutizione, può produrre una quantità maggiore di saliva.
  • Nausea e vomito: La difficoltà a far transitare il cibo può generare sensazioni di nausea e, in casi più gravi, vomito.
  • Rigurgito orale o nasale: Il cibo può risalire, oltre che dalla bocca, anche dal naso, un segnale piuttosto allarmante di malfunzionamento del processo di deglutizione.
  • Sensazione di cibo bloccato in gola o nel petto: Questa percezione di “nodo in gola” è tipica della disfagia e può generare notevole disagio.
  • Voce rauca o gorgogliante dopo aver mangiato: Il cibo che ristagna nella gola può alterare la voce, rendendola rauca o simile a un gorgoglio.
  • Difficoltà a masticare o deglutire cibi di determinate consistenze: Alcune persone con disfagia possono avere problemi solo con cibi solidi, mentre altre con i liquidi.
  • Perdita di peso involontaria: La difficoltà a deglutire può portare a una diminuzione dell’appetito e, di conseguenza, a una perdita di peso non intenzionale.
  • Aumento del tempo necessario per mangiare: La deglutizione difficoltosa richiede più tempo per essere completata.
  • Diminuzione dell’appetito e ansia legata all’assunzione di cibo e bevande: La paura di soffocare o di avere difficoltà a deglutire può portare a evitare i pasti, generando ansia e stress.

Cosa fare se si sospetta la disfagia?

Se si riscontrano uno o più di questi sintomi, è fondamentale consultare il proprio medico curante. Sarà lui a valutare la situazione, raccogliere la storia clinica e, se necessario, indirizzare il paziente a uno specialista, come un otorinolaringoiatra, un neurologo o un gastroenterologo.

La diagnosi di disfagia può richiedere diversi esami, tra cui la videofluoroscopia (esame radiologico della deglutizione) e l’endoscopia. Una volta individuata la causa e la gravità della disfagia, si potrà intraprendere il percorso terapeutico più adeguato, che può comprendere esercizi di riabilitazione della deglutizione, modifiche alla dieta e, in alcuni casi, interventi chirurgici.

In conclusione, la disfagia è una condizione complessa che merita attenzione. Riconoscere i segnali di allarme e rivolgersi tempestivamente a un medico è fondamentale per prevenire complicanze e migliorare la qualità della vita. Non sottovalutare i campanelli d’allarme e ricorda che la diagnosi precoce è la chiave per un trattamento efficace.