Cosa comporta togliere tutto lo stomaco?

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La gastrectomia totale o subtotale comporta una perdita di peso corporeo dovuta a ridotto apporto alimentare, poiché il paziente avverte rapidamente sazietà dopo aver ingerito piccole quantità di cibo.

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La Vita senza Stomaco: Sfide e Adattamenti dopo la Gastrectomia

La gastrectomia, ovvero l’asportazione chirurgica di tutto o parte dello stomaco, rappresenta un intervento drastico con conseguenze profonde sulla vita del paziente. Mentre salva vite in caso di tumori, ulcere perforate o altre patologie gravi, impone una significativa riorganizzazione dell’esistenza, che va ben oltre la semplice guarigione fisica. Questo articolo esplora le sfide e gli adattamenti necessari a seguito di una gastrectomia totale o subtotale, concentrandosi in particolare sulla gestione del peso e dell’alimentazione.

La perdita di peso è una conseguenza quasi inevitabile. La principale ragione risiede nella drastica riduzione della capacità di contenere il cibo. Lo stomaco, oltre a svolgere funzioni digestive cruciali, funge da serbatoio, permettendo l’assunzione di quantità significative di cibo in un’unica occasione. Dopo la gastrectomia, anche piccole porzioni di cibo inducono una rapida sensazione di sazietà, a causa della mancanza del serbatoio gastrico e della conseguente accelerazione del transito intestinale. Questo porta ad una significativa diminuzione dell’apporto calorico, con conseguente dimagrimento, che può essere sia desiderato – nel caso di pazienti obesi – sia problematico, richiedendo una attenta monitorazione e strategie nutrizionali mirate.

Ma la sfida non si limita alla semplice perdita di peso. La malnutrizione è una seria minaccia, poiché la digestione e l’assorbimento dei nutrienti vengono alterati. La mancanza dello stomaco compromette la produzione di fattori intrinseci essenziali per l’assorbimento della vitamina B12, portando a possibili deficit che possono manifestarsi con anemia perniciosa e altre complicazioni neurologiche. Anche l’assorbimento di ferro, calcio e altri micronutrienti può essere compromesso, rendendo necessaria una supplementazione attentamente calibrata e un regime alimentare specifico, spesso ricco di piccole porzioni frequenti, con un’alta densità nutrizionale.

La vita dopo la gastrectomia richiede quindi un approccio multidisciplinare. Il paziente deve essere seguito da un team di professionisti, tra cui chirurghi, gastroenterologi, dietologi e psicologi. La terapia nutrizionale è fondamentale, non solo per contrastare la perdita di peso e la malnutrizione, ma anche per prevenire complicanze a lungo termine. L’adattamento psicologico è altrettanto importante, poiché la necessità di modificare radicalmente le proprie abitudini alimentari e la consapevolezza della propria vulnerabilità possono generare ansia e frustrazione.

In conclusione, la gastrectomia, pur essendo un intervento salvavita, impone un profondo cambiamento nello stile di vita. La comprensione delle sfide legate alla perdita di peso e alla malnutrizione, insieme ad un supporto medico e psicologico adeguato, è fondamentale per garantire una migliore qualità di vita ai pazienti sottoposti a questo intervento chirurgico. La collaborazione tra paziente e team medico è la chiave per affrontare con successo le sfide e adattarsi a una nuova normalità.