Quali malattie fanno alzare la pressione?

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Lipertensione secondaria può essere causata da gravi patologie renali, come la malattia renale cronica o il rene policistico, e da patologie cardiache gravi.

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La Pressione Alta: Un Sintomo di Malattie Più Grandi

L’ipertensione, o pressione alta, non è sempre una condizione isolata. Spesso, si manifesta come sintomo di patologie sottostanti più gravi, che richiedono un’attenta diagnosi e un trattamento specifico. Capire le cause secondarie dell’ipertensione è fondamentale per una gestione efficace della salute e per prevenire complicazioni a lungo termine. Mentre l’ipertensione essenziale (o primaria), la forma più comune, non ha una causa identificabile, l’ipertensione secondaria rappresenta una conseguenza diretta di altre malattie.

Tra le patologie più frequentemente associate all’ipertensione secondaria, spiccano quelle a carico del sistema renale e cardiovascolare. Le malattie renali croniche (MRC), un gruppo eterogeneo di disturbi che compromettono progressivamente la funzionalità dei reni, sono una causa significativa di pressione alta. La riduzione della capacità di filtrazione del rene porta ad un accumulo di liquidi e sodio nel corpo, aumentando il volume sanguigno e, di conseguenza, la pressione arteriosa. Il rene policistico, una malattia genetica caratterizzata dalla formazione di cisti nei reni, rappresenta un esempio specifico di MRC che contribuisce significativamente all’ipertensione. L’ingrandimento dei reni e la compromissione della loro funzione fisiologica determinano un circolo vizioso che aggrava la condizione.

Anche le patologie cardiache gravi giocano un ruolo importante nello sviluppo dell’ipertensione secondaria. Condizioni come la cardiopatia ischemica, lo scompenso cardiaco e le malformazioni cardiache congenite possono alterare il normale flusso sanguigno e aumentare la resistenza vascolare periferica, incrementando così la pressione arteriosa. In questi casi, l’ipertensione rappresenta una conseguenza della disfunzione cardiaca e non la causa principale.

È importante sottolineare che l’ipertensione secondaria, a differenza di quella essenziale, è potenzialmente curabile o gestibile in modo più efficace affrontando la patologia sottostante. Per questo motivo, una diagnosi accurata e tempestiva è cruciale. Se la pressione sanguigna rimane elevata nonostante l’assunzione di farmaci antipertensivi, è fondamentale indagare la presenza di eventuali malattie secondarie attraverso esami specifici, come analisi del sangue e delle urine, ecografie renali ed eventualmente altri test diagnostici più approfonditi.

In conclusione, considerare l’ipertensione semplicemente come un valore numerico elevato sulla pressione è riduttivo. È fondamentale riconoscere che può essere il campanello d’allarme di malattie più gravi, come le patologie renali e cardiache. Una corretta diagnosi, che tenga conto delle possibili cause secondarie, è la chiave per un trattamento personalizzato ed efficace, contribuendo a migliorare la qualità di vita e a ridurre il rischio di complicanze a lungo termine.