Quali sono le cause della visione in bianco e nero?

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Lacromatopsia congenita o acquisita causa una visione monocromatica, percepita come bianco e nero, per lassenza di funzionalità dei coni retinici. Il daltonismo, invece, è una forma ereditaria di discromatopsia, caratterizzata dalla difficoltà nel distinguere alcuni colori.

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Il Mondo in Bianco e Nero: Quando la Vista Abbandona il Colore

Immaginate il mondo privato della sua vibrante tavolozza. Un paesaggio senza il verde smeraldo dei prati, l’azzurro profondo del mare, il rosso infuocato di un tramonto. Questo è il modo in cui percepisce la realtà chi soffre di acromatopsia, una condizione che trasforma la vista in un monocromatico bianco e nero. Ma cosa si cela dietro a questa peculiare anomalia della percezione visiva?

L’acromatopsia, congenita o acquisita, è la causa principale della visione in bianco e nero. La sua radice risiede in un malfunzionamento dei coni retinici, le cellule fotorecettrici responsabili della percezione dei colori. A differenza dei bastoncelli, deputati alla visione in condizioni di scarsa illuminazione e alla percezione del movimento, i coni si attivano in presenza di luce intensa e ci permettono di discernere l’intera gamma cromatica. Esistono tre tipi di coni, sensibili rispettivamente al rosso, al verde e al blu. Quando questi coni sono assenti, non funzionanti o gravemente compromessi, la capacità di percepire i colori viene drasticamente ridotta o annullata, risultando in una visione che oscilla tra il bianco, il nero e le varie sfumature di grigio.

L’acromatopsia congenita, presente fin dalla nascita, è generalmente causata da mutazioni genetiche che colpiscono i geni responsabili dello sviluppo e della funzionalità dei coni. Queste mutazioni impediscono ai coni di svilupparsi correttamente o di funzionare in modo appropriato. Oltre alla perdita della percezione del colore, le persone affette da acromatopsia congenita spesso presentano altre problematiche visive, come ipersensibilità alla luce (fotofobia), ridotta acuità visiva e nistagmo (movimenti involontari degli occhi).

L’acromatopsia acquisita, invece, si sviluppa in età adulta e può essere causata da una varietà di fattori, tra cui:

  • Lesioni cerebrali: Traumi cranici, ictus o tumori che danneggiano le aree del cervello responsabili dell’elaborazione del colore possono portare all’acromatopsia.
  • Malattie neurodegenerative: Alcune malattie neurodegenerative, come l’Alzheimer e il Parkinson, possono compromettere la funzione delle aree cerebrali coinvolte nella visione a colori.
  • Esposizione a tossine: L’esposizione a determinate sostanze chimiche tossiche, come alcuni solventi industriali, può danneggiare i coni retinici e causare acromatopsia.
  • Farmaci: In rari casi, alcuni farmaci possono avere come effetto collaterale la perdita della percezione del colore.

È importante distinguere l’acromatopsia dal daltonismo, un’altra anomalia della percezione visiva. Il daltonismo, o discromatopsia, è una condizione ereditaria che comporta la difficoltà nel distinguere determinati colori, ma non la completa perdita della percezione cromatica. Le persone daltoniche, ad esempio, potrebbero avere difficoltà a distinguere il rosso dal verde, ma non vedono il mondo in bianco e nero. Il daltonismo è causato da una deficienza o un’alterazione di uno o più tipi di coni, ma non dalla loro completa assenza o disfunzione totale, come avviene nell’acromatopsia.

In conclusione, la visione in bianco e nero, tipica dell’acromatopsia, è una condizione complessa che può derivare da cause genetiche o acquisite. Comprendere le cause alla base di questa anomalia visiva è fondamentale per una diagnosi accurata e per lo sviluppo di strategie di gestione che possano migliorare la qualità di vita delle persone affette. Mentre la ricerca scientifica continua a esplorare le complesse interazioni tra geni, cervello e percezione del colore, l’obiettivo rimane quello di restituire, per quanto possibile, la ricchezza e la bellezza del mondo cromatico a chi ne è stato privato.