Quando rifarsi il seno è mutuabile?

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Il Servizio Sanitario Nazionale copre la mastoplastica riduttiva solo se motivata da gigantomastia, ovvero un seno eccessivamente voluminoso che genera problemi fisici rilevanti. Lintervento non è mutuabile per scopi estetici.

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Quando il Seno “Entra” nel Servizio Sanitario: Mastoplastica Riduttiva e Mutuabilità

La chirurgia estetica è spesso vista come un lusso, un capriccio per inseguire ideali di bellezza effimeri. Ma cosa succede quando l’intervento al seno non è una questione di vanità, bensì una necessità medica? La domanda “quando rifarsi il seno è mutuabile?” trova una risposta ben precisa all’interno del Servizio Sanitario Nazionale (SSN), e si concentra principalmente sulla mastoplastica riduttiva.

Gigantomastia: Quando un Seno Troppo Grande Diventa un Problema di Salute

La mastoplastica riduttiva, ovvero la riduzione del volume del seno, è un intervento che mira a risolvere problemi fisici derivanti da una condizione specifica: la gigantomastia. Si parla di gigantomastia quando il seno raggiunge dimensioni eccessive, tali da causare una serie di disturbi significativi per la salute della paziente.

Questi disturbi possono includere:

  • Dolore cronico al collo e alla schiena: Il peso eccessivo del seno grava sulla colonna vertebrale, causando posture scorrette e dolore persistente.
  • Problemi posturali: Per compensare il peso del seno, il corpo assume posture innaturali che possono portare a scoliosi e altri disturbi della colonna vertebrale.
  • Irritazioni cutanee e infezioni: La pelle sotto il seno, costantemente umida e soggetta a sfregamento, può infiammarsi e infettarsi, causando dermatiti ricorrenti.
  • Difficoltà respiratorie: In alcuni casi, un seno eccessivamente voluminoso può limitare l’espansione della cassa toracica, rendendo difficile la respirazione.
  • Limitazioni nell’attività fisica: Il peso e l’ingombro del seno possono rendere difficile o impossibile praticare sport e altre attività fisiche.
  • Problemi psicologici: La gigantomastia può avere un impatto negativo sull’immagine di sé e sull’autostima, portando a sentimenti di inadeguatezza, imbarazzo e depressione.

Il SSN Interviene: Quando la Salute è Prioritaria

In presenza di gigantomastia, e con la documentazione clinica che attesti la gravità dei problemi fisici che ne derivano, il Servizio Sanitario Nazionale può coprire i costi della mastoplastica riduttiva. È fondamentale che la necessità dell’intervento sia motivata da ragioni mediche e non puramente estetiche.

Cosa significa “non mutuabile per scopi estetici”?

Questo punto è cruciale. Se la mastoplastica riduttiva è richiesta unicamente per migliorare l’aspetto estetico del seno, ad esempio per motivi di proporzioni o per correggere una lieve asimmetria, l’intervento non sarà coperto dal SSN. In questi casi, la paziente dovrà sostenere interamente i costi dell’operazione.

Come Accedere alla Mastoplastica Riduttiva Tramite SSN?

Il percorso per accedere alla mastoplastica riduttiva tramite il Servizio Sanitario Nazionale prevede:

  1. Visita medica: Il primo passo è consultare il proprio medico di base, che valuterà i sintomi e, se necessario, indirizzerà la paziente a uno specialista in chirurgia plastica ricostruttiva.
  2. Valutazione specialistica: Lo specialista eseguirà una valutazione completa, comprensiva di esami clinici e strumentali, per accertare la presenza di gigantomastia e la gravità dei problemi fisici che ne derivano.
  3. Richiesta di autorizzazione: Se la valutazione specialistica conferma la necessità dell’intervento, lo specialista redigerà una richiesta di autorizzazione da presentare all’ASL di competenza.
  4. Valutazione dell’ASL: L’ASL valuterà la richiesta e, se approvata, autorizzerà l’esecuzione dell’intervento presso una struttura pubblica o convenzionata.

In sintesi:

La mastoplastica riduttiva è mutuabile dal SSN quando è motivata da gigantomastia, ovvero un seno eccessivamente voluminoso che causa problemi fisici significativi e documentati. La decisione finale spetta all’ASL, che valuterà attentamente la documentazione clinica presentata. È fondamentale che la paziente collabori attivamente con il proprio medico e lo specialista, fornendo tutte le informazioni necessarie per dimostrare la necessità dell’intervento per motivi di salute e non puramente estetici.