Quanto guadagna un medico di base con 1000 assistiti?

2 visite

Un medico di base percepisce un compenso variabile per ogni paziente. Se ha meno di 500 assistiti, il suo guadagno lordo si aggira sui 70 euro per persona. Superata questa soglia, la retribuzione per paziente si riduce notevolmente, attestandosi intorno ai 35 euro lordi.

Commenti 0 mi piace

Il Guadagno del Medico di Base: Analisi di un Sistema Complicato (e Perché 1000 Pazienti Non Significa Ricchezza)

Il medico di base, figura cardine del sistema sanitario nazionale, è spesso percepito come un professionista benestante. La realtà, però, è molto più complessa e il guadagno non è direttamente proporzionale al numero di pazienti assistiti. Proviamo ad analizzare il caso specifico di un medico con 1000 assistiti, un numero che, a prima vista, potrebbe suggerire introiti elevati.

La verità è che il sistema retributivo dei medici di base è basato su un complesso meccanismo di quote capitarie, ovvero un compenso per ogni paziente in carico. Questo compenso, però, non è fisso e lineare. Il contenuto che abbiamo a disposizione ci offre un’istantanea parziale ma illuminante: un medico con meno di 500 assistiti percepisce circa 70 euro lordi per paziente, mentre superata questa soglia, la retribuzione crolla drasticamente, attestandosi attorno ai 35 euro lordi.

Quindi, calcoliamo: per i primi 500 pazienti, il medico guadagnerebbe circa 35.000 euro lordi (500 x 70). Per i restanti 500, il guadagno si ridurrebbe a 17.500 euro lordi (500 x 35). Il totale, quindi, ammonta a 52.500 euro lordi annui.

Ma attenzione, questo è solo l’inizio della storia.

Da questa cifra lorda, infatti, vanno sottratte diverse voci. Innanzitutto, le tasse, che in Italia incidono pesantemente sul reddito. Poi, i contributi previdenziali, necessari per la pensione futura. Ma soprattutto, bisogna considerare le spese operative dello studio: affitto (o mutuo), utenze, personale (segretaria, infermiere), materiali sanitari, assicurazioni, software gestionali e aggiornamenti professionali. Queste spese possono variare considerevolmente a seconda della località e della tipologia di studio, ma rappresentano una quota significativa del reddito.

Inoltre, è importante considerare che il lavoro del medico di base non si limita alla semplice visita ambulatoriale. Comprende anche:

  • Visite domiciliari: spesso urgenti e fuori orario, che richiedono tempo e disponibilità.
  • Gestione della burocrazia: prescrizioni, certificati, richieste di esami specialistici, che sottraggono tempo prezioso all’assistenza diretta.
  • Aggiornamento professionale continuo: fondamentale per rimanere al passo con le nuove scoperte mediche e le linee guida.
  • Reperibilità: molti medici di base offrono un servizio di reperibilità telefonica, anche durante i fine settimana e le festività.

Quindi, un reddito lordo di 52.500 euro con 1000 pazienti, al netto di tasse, contributi e spese operative, si riduce notevolmente. La cifra finale, che rappresenta il guadagno netto del medico, è spesso inferiore alle aspettative, soprattutto se paragonata all’impegno, alla responsabilità e allo stress che questa professione comporta.

Conclusioni:

Avere 1000 assistiti non significa automaticamente essere ricchi. Il sistema retributivo, sebbene basato sulla quota capitaria, penalizza i medici con un numero elevato di pazienti, rendendo difficile conciliare la qualità dell’assistenza con la sostenibilità economica dello studio. È necessario un ripensamento del sistema, per garantire ai medici di base un compenso adeguato al lavoro svolto e incentivare una medicina del territorio di qualità, accessibile e sostenibile per tutti. In caso contrario, si rischia di compromettere la tenuta del sistema sanitario nazionale e la salute dei cittadini.