Come trattare il legno appena tagliato?
Il legno appena tagliato, molto umido, deve essere stagionato per raggiungere unumidità del 12-15%, condizione necessaria per la commercializzazione e lutilizzo. Questo processo di essiccazione rimuove leccesso di umidità.
Dal Bosco alla Bottega: La delicata arte dell’essiccazione del legno
Il legno, materiale nobile e versatile, possiede una vita propria che si estende ben oltre la sua abbattimento. Recentemente tagliato, esso rappresenta un’entità grezza, ricca di umidità e potenziale, ma ancora lontana dalla sua piena espressione. Per trasformarlo in un materiale lavorabile e durevole, capace di resistere al tempo e agli agenti atmosferici, è necessario sottoporlo a un processo fondamentale: l’essiccazione, o stagionatura. Un passaggio delicato, che richiede attenzione e conoscenza, per evitare spiacevoli sorprese.
Il legno appena abbattuto presenta un contenuto d’umidità che può raggiungere il 50%, o addirittura più, a seconda della specie arborea e delle condizioni climatiche. Questa elevata percentuale d’acqua lo rende soggetto a deformazioni, fessurazioni e attacchi fungini o parassitari. Solo quando il tasso di umidità scende a un valore compreso tra il 12% e il 15%, si può parlare di legno “stagionato”, pronto per essere lavorato e commercializzato. Questo range, infatti, rappresenta l’equilibrio ideale tra la stabilità dimensionale e la lavorabilità del materiale. Un’umidità residua troppo elevata porterà a problematiche di deformazione durante e dopo la lavorazione, compromettendone la qualità e la durata nel tempo. Al contrario, un’essiccazione eccessiva potrebbe renderlo fragile e incline a rotture.
Il processo di stagionatura può avvenire attraverso diverse metodologie, ognuna con pregi e difetti:
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Stagionatura all’aria aperta: Metodo tradizionale e più economico, consiste nell’impilare il legno in apposite cataste, proteggendolo dall’irraggiamento solare diretto e dalla pioggia. Richiede tempi lunghi, variabili a seconda delle dimensioni dei pezzi e delle condizioni climatiche (anche diversi anni), ma preserva la qualità intrinseca del legno.
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Stagionatura in essiccatoio: Metodo più rapido e controllato, che utilizza tecniche di essiccazione forzata mediante l’impiego di aria calda o vapore. Permette di ridurre significativamente i tempi di stagionatura, ma richiede investimenti in attrezzature specifiche e una precisa gestione dei parametri di temperatura e umidità per evitare difetti. Questa tecnica, se mal gestita, può portare a tensioni interne e fessurazioni.
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Stagionatura sotto vuoto: Tecnica avanzata che accelera l’evaporazione dell’acqua attraverso la riduzione della pressione atmosferica. Consente un’essiccazione omogenea e più delicata, ma necessita di attrezzature costose.
La scelta del metodo di stagionatura dipende da diversi fattori: tipo di legno, dimensione dei pezzi, urgenza della lavorazione e disponibilità di risorse. Indipendentemente dalla tecnica adottata, una corretta stagionatura rappresenta un investimento fondamentale per garantire la qualità e la durata nel tempo dei manufatti in legno, assicurando che il prodotto finale rifletta al meglio la bellezza e la resistenza del materiale di partenza. Un legno ben stagionato è la base per ogni opera di falegnameria, garantendo la riuscita di ogni progetto, dal piccolo mobile al grande capolavoro.
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