Cosa succede alla pressione in aereo?
Durante il volo, la diminuzione della pressione in cabina provoca lespansione dei gas corporei. Ciò può comportare:
- Sbalzi di pressione nellorecchio e nei seni nasali
- Dolore addominale
- Mal di montagna
Il corpo in quota: come la pressione in aereo influenza il nostro benessere
Viaggiare in aereo è diventato parte integrante della vita moderna, ma quanti di noi si interrogano su cosa accade al nostro corpo a migliaia di metri di altezza? La risposta, in gran parte, si cela nella pressione atmosferica. A differenza dell’ambiente a livello del mare, la pressione in cabina di un aereo è significativamente inferiore, un fattore che innesca una serie di reazioni fisiologiche, alcune delle quali possono causare disagio.
La principale conseguenza della minore pressione atmosferica è l’espansione dei gas corporei. Immaginiamo una lattina di bibita: portata ad alta quota, la differenza di pressione tra l’interno e l’esterno la fa gonfiare. Lo stesso principio si applica al nostro organismo. L’aria presente nei nostri seni paranasali e nell’orecchio medio, normalmente in equilibrio con la pressione esterna, subisce un’espansione. Questo squilibrio può provocare fastidiose sensazioni, come sbalzi di pressione nell’orecchio, spesso percepiti come un senso di ovattamento o addirittura dolore acuto. La stessa espansione può interessare anche i seni nasali, causando congestione e mal di testa. Masticare una gomma o deglutire ripetutamente aiuta ad equalizzare la pressione, favorendo il drenaggio dei gas e alleviando il disagio.
L’espansione dei gas non si limita però alle cavità corporee superiori. Anche l’apparato digerente è interessato. La pressione ridotta può portare all’espansione di gas intestinali, causando dolori addominali, gonfiore e, in alcuni casi, un aumento della flatulenza. Questi sintomi, generalmente lievi e transitori, tendono a risolversi una volta ripristinata la pressione normale a terra.
In casi più rari e particolarmente sensibili, la diminuzione della pressione atmosferica può simulare gli effetti del mal di montagna, anche in assenza di effettiva altitudine elevata. Questo fenomeno è legato alla ridotta quantità di ossigeno disponibile a quote elevate, seppur in maniera mitigata dalla pressurizzazione della cabina. I sintomi possono includere mal di testa, nausea, vertigini e affaticamento. Questi casi, tuttavia, sono meno frequenti e riguardano principalmente individui con preesistenti problemi respiratori o predisposizione al mal di montagna.
In conclusione, comprendere gli effetti della diminuzione della pressione atmosferica durante un volo è fondamentale per affrontare il viaggio nel migliore dei modi. Prevenire il disagio è possibile adottando semplici accorgimenti, come masticare gomme da masticare durante il decollo e l’atterraggio, idratandosi adeguatamente e, in caso di problemi preesistenti, consultando il proprio medico prima del volo. La consapevolezza di questi meccanismi fisiologici permette di affrontare il viaggio aereo con maggiore serenità, trasformando un eventuale disagio in una semplice curiosità sul funzionamento del nostro corpo.
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