In quale stagione si ingrassa di più?

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Un recente studio dellUniversità di Alberta suggerisce che la tendenza ad aumentare di peso in inverno potrebbe avere una base biologica. I ricercatori hanno identificato possibili meccanismi che spiegano perché il corpo umano tenda ad accumulare più grasso durante i mesi più freddi, offrendo una potenziale spiegazione per gli aumenti di peso stagionali.

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L’Inverno dei Chili di Troppo: Un’Ipotesi Biologica sull’Aumento di Peso Stagionale

L’idea che si ingrassi di più in inverno è un luogo comune, spesso liquidato come semplice conseguenza di abitudini alimentari meno salutari e di una minore attività fisica durante i mesi freddi. Un recente studio dell’Università di Alberta, tuttavia, suggerisce che la questione potrebbe essere più complessa, con basi biologiche che contribuiscono all’aumento di peso stagionale. L’intuizione non si limita ad attribuire l’aumento di peso a fattori comportamentali, ma indaga su meccanismi fisiologici che potrebbero rendere il corpo più incline all’accumulo di grasso durante l’inverno.

Sebbene lo studio non sia ancora stato pubblicato su riviste scientifiche peer-reviewed (e quindi i dettagli specifici dei meccanismi individuati non sono ancora pubblicamente disponibili), la sua premessa solleva domande cruciali sul rapporto tra il nostro orologio biologico interno (ritmo circadiano) e il metabolismo energetico. L’ipotesi principale suggerisce che la riduzione delle ore di luce diurna, caratteristica dell’inverno, potrebbe influenzare la produzione e la regolazione di specifici ormoni coinvolti nel metabolismo dei lipidi e nell’appetito.

Si ipotizza, ad esempio, che la melatonina, ormone prodotto in quantità maggiori durante le ore di buio, possa interagire con altri ormoni che regolano l’appetito e il metabolismo, favorendo un aumento dell’assunzione di cibo e una diminuzione del dispendio energetico. Allo stesso tempo, la minore esposizione alla luce solare potrebbe influenzare la produzione di vitamina D, essenziale per numerosi processi metabolici, tra cui l’assorbimento di calcio e l’utilizzo del grasso. Una carenza di vitamina D, quindi, potrebbe contribuire indirettamente all’accumulo di tessuto adiposo.

Inoltre, la necessità del corpo di mantenere una temperatura corporea ottimale in condizioni di freddo potrebbe giocare un ruolo. Un aumento del tessuto adiposo, infatti, rappresenta un meccanismo naturale di isolamento termico. L’organismo, in risposta alle basse temperature, potrebbe quindi “immagazzinare” più energia sotto forma di grasso, indipendentemente dall’introito calorico.

È importante sottolineare che questa è ancora un’ipotesi, che necessita di ulteriori ricerche e verifiche scientifiche rigorose. Tuttavia, la prospettiva di una base biologica per l’aumento di peso stagionale apre nuove strade per la comprensione e la gestione del peso corporeo. Capire i meccanismi fisiologici alla base di questa tendenza potrebbe portare allo sviluppo di strategie di prevenzione e intervento più mirate, al di là dei classici consigli su dieta e attività fisica. Future ricerche dovranno approfondire i meccanismi specifici e valutare l’influenza di fattori individuali, come la genetica e lo stile di vita, sulla risposta del corpo alle variazioni stagionali.