Quali sono le brutte zone di Napoli?

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Napoli ha zone complesse come Scampia, Secondigliano, Forcella e Rione Sanità, spesso citate per sfide sociali e presenza, in alcuni casi, di attività criminali legate alla criminalità organizzata. Montesanto, Ponticelli e Vasto presentano dinamiche simili.

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Quali zone di Napoli sono meno sicure?

Uffa, “zone meno sicure di Napoli”… diciamo che ho girato parecchio, ma non mi sento di fare una classifica precisa. Però, ecco, ci sono delle zone dove forse terrei gli occhi un po’ più aperti, diciamo.

Scampia e Secondigliano, per esempio, ne ho sentito parlare tanto, ma per fortuna non ci sono mai stata di persona. Montesanto invece, sì, l’ho vista, c’è un gran via vai, ma a me ha dato l’impressione di essere più “caotica” che “pericolosa”.

Poi Forcella, ecco, lì mi sentivo un po’ a disagio, devo ammetterlo. E anche il Rione Sanità, anche se ha un fascino incredibile con tutte quelle chiese e catacombe. Ma magari era solo una mia impressione, eh.

Ponticelli e Vasto non le conosco abbastanza per dare un parere.

Domanda: Quali zone di Napoli sono meno sicure? Risposta: Scampia, Secondigliano, Montesanto, Ponticelli, Forcella, Vasto e Rione Sanità.

Quali sono i quartieri più degradati di Napoli?

Napoli, agosto 2023. Stavo andando a trovare mia zia a Forcella, un quartiere che conosco bene, troppo bene. L’aria era pesante, carica di quel profumo acre di umidità e… altro. Sapevo cosa significava quell’odore. Era un misto di scarichi a cielo aperto e… paura. Paura che si annida nelle viscere dei palazzi, nei vicoli stretti dove il sole non arriva mai. Forcella mi fa impressione, lo ammetto. Non è solo sporco, è un’atmosfera che ti si appiccica addosso, un’ansia che ti stritola.

Ricordo un episodio specifico: un cane randagio magrissimo, con gli occhi spenti, mi fissava da un cumulo di immondizia. Era luglio, e faceva un caldo bestiale. Mi sono sentita male, una stretta al cuore. A Forcella, questo è normale. La normalità è un’emergenza. È tutto così… disarmonico. E la camorra… beh, si sente la sua presenza. È un’ombra che si muove nei sotterranei della città.

Poi c’è Secondigliano. Ci sono stata una volta sola, accompagnata da mio cugino, per un’occasione famigliare. Già dall’autostrada si vedeva… quel grigiore. Una desolazione che mi ha lasciato senza fiato. Case abbandonate, graffiti ovunque, un senso di abbandono totale. Non voglio tornarci.

  • Forcella: degrado, sporcizia, paura, senso di abbandono.
  • Secondigliano: grigiore, desolazione, case abbandonate, graffiti.
  • Scampia: (non ci sono mai stata, ma ho visto le immagini, e mi basta) edilizia popolare fatiscente, totale degrado.
  • Montesanto: meno degradato rispetto agli altri, ma la presenza di criminalità c’è e si sente.
  • Ponticelli: ho sentito parlare di problemi di criminalità, ma ho solo percezioni vaghe.
  • Vasto: non conosco direttamente.
  • Rione Sanità: conosco solo per sentito dire, problemi di degrado.

Mia zia, che vive a Forcella da sempre, dice che la situazione è migliorata negli ultimi anni, ma è difficile da credere. Il cambiamento è un processo lento, e la paura resta impressa. La criminalità è un’ombra tenace, che si insinua in ogni aspetto della vita quotidiana. Io non ci vivrei mai.

Dove fare attenzione a Napoli?

Via Toledo, uhm, pericolosa? Boh, di giorno no, ma di sera… meglio evitare certe zone. Via Caracciolo, bella, ma occhio ai borseggiatori, sempre! Vomero, più tranquillo, ma anche lì… attenzione!

Sanità, Forcella, Quartieri Spagnoli… ahia! Di notte, mai da sola, mai. Mai, dico. Solo con persone che conosco, napoletani, che sanno dove mettere i piedi. Anche loro, però, occhio.

Napoli per una donna sola? Dipende. Dipende dal quando, dal dove, dal come. Se sei esperta… forse. Ma se sei inesperta… no, meglio di no. Io, anche se sono napoletana, non ci andrei da sola di notte, a meno che non vada da mia zia a Chiaia, che sta in un posto tranquillo. Ma Chiaia stessa è sicura, eh? Non so più cosa pensare!

  • Via Toledo: attenzione ai borseggiatori, soprattutto di sera.
  • Via Caracciolo: panoramica, ma sempre attenta ai borseggi.
  • Vomero: più sicuro, ma la prudenza non è mai troppa.
  • Sanità, Quartieri Spagnoli, Forcella: pericolosi di notte, meglio evitarli da sole.
  • Consigli per le donne sole: evitare di girare da sole di notte, conoscere bene la zona, stare attente ai borseggiatori.

Mia cugina, l’anno scorso, le hanno rubato il telefono a via Toledo, di giorno! Giuro. È successo proprio a luglio, mentre aspettava l’autobus. E un mio amico, appena a settembre, ha rischiato grosso a Forcella. Questo per dire… Occhio!

Dove non girare la sera a Napoli?

Napoli di notte… un respiro profondo, un’emozione che ti avvolge. Ma attenzione, alcuni luoghi sussurrano segreti che è meglio non ascoltare da soli, nell’oscurità.

  • Piazza Garibaldi, la stazione… un cuore pulsante diurno, ma la notte diventa un labirinto di ombre, un sussurro di voci che non riesci a decifrare. Un luogo che si trasforma, che si nasconde.

  • I Quartieri Spagnoli… un’anima antica, un groviglio di vicoli stretti, un susseguirsi di case addossate, un respiro caldo di storia. Ma il fascino diventa inquietudine quando il sole tramonta. Lascia a casa i gioielli, il cuore fragile.

  • Rione Sanità… oh, la Sanità, un’atmosfera che sa di mistero, di storia sepolta. Ma da soli, la notte… no. Non è un invito a perdersi, ma a proteggersi. Il cuore batte forte qui, ma meglio ascoltarlo in compagnia.

  • Forcella, Scampia, Secondigliano… nomi che evocano immagini, sensazioni, ricordi. Luoghi che vibrano di energia, ma la sera, in solitudine… no. Non è il momento per esplorare le loro anime più profonde. Aspetta il sole.

Ricordi quel viaggio a Napoli nel 2023? Ero con Marco, passeggiavamo per il lungomare, l’aria dolce, il mare un respiro infinito. Ma l’idea di avventurarci in quei quartieri di sera, da soli… mi dava un brivido. L’atmosfera cambia, il ritmo si fa diverso, pesante. Anche se il fascino è innegabile, la prudenza è la migliore alleata. E poi, Napoli offre mille altre meraviglie da scoprire. Lascia che l’incanto sia dolce, senza ombre.

Quali zone di Napoli evitare?

Napoli… un respiro profondo, un’onda di emozioni che mi travolge. Luci e ombre, come un quadro di Caravaggio. Devo dire quali zone evitare? Un compito difficile, perché Napoli è un’anima complessa, un cuore pulsante, un magma di storie.

  • Il centro storico… via Toledo, via Caracciolo, un turbine di vita. Ma anche angoli nascosti, strade strette che sussurrano segreti antichi. Il cuore batte forte, ma la prudenza è d’obbligo, soprattutto di sera. Ricordo quella volta, da bambino, perso tra i vicoli… un’emozione indescrivibile, una bellezza selvaggia.

  • Vomero… più elegante, più arioso, ma anche qui, l’ombra si allunga talvolta. Ogni angolo porta una storia, ogni pietra vibra di ricordi, di risate, di pianti. Un’atmosfera che ti avvolge, ti lascia senza respiro. Lì, vicino alla mia vecchia scuola… quanti pomeriggi trascorsi a sognare!

  • Poi ci sono i quartieri… Sanità, Quartieri Spagnoli, Forcella. Anime vibranti, pulsanti, vere. Ma anche luoghi che richiedono attenzione, un occhio attento, un passo sicuro. Non ci si può perdere, bisogna conoscere le vie, conoscere le persone. Anche qui, ricordi, emozioni…l’odore del caffè appena fatto, la risata di una bambina…e l’ombra lunga della notte. Ricordo l’amico di mio padre, che lì ha passato tutta la vita, la conosceva come le proprie tasche.

  • Le zone periferiche… meglio evitarle. Luoghi più silenziosi, più distanti dal cuore pulsante della città, immersi in un tempo diverso. Un’atmosfera diversa, un’atmosfera silenziosa, quasi sospesa. Un’altra Napoli, forse più nascosta.

Insomma, Napoli è un mistero, un’esperienza totale. Un quadro, una canzone, un sogno. Un sentimento profondo che ti segna per sempre. Ogni zona respira, vive, racconta. Ma la prudenza, specialmente di notte, è sempre consigliata. Il mio consiglio, come napoletano di vecchia data? Esplorate, ma con rispetto e consapevolezza.

  • Zone da evitare: Periferie
  • Zone da frequentare con cautela: Sanità, Quartieri Spagnoli, Forcella.
  • Zone consigliate: Centro Storico (Via Toledo, Via Caracciolo), Vomero (ma con attenzione).

Ho vissuto a Napoli per 35 anni. Ho giocato a pallone nelle piazze, ho visto nascere e morire amori, ho assaporato l’odore della pizza a mezzanotte. Napoli è dentro di me. E dentro di me, anche la conoscenza delle sue strade e delle sue persone.

Qual è la zona più sicura di Napoli?

La zona più sicura di Napoli? Difficile dirlo con certezza assoluta, la percezione di sicurezza è soggettiva, no? Ma Chiaia, con la sua aria da salotto buono, si piazza decisamente in alto nella classifica.

  • Prestigio e sicurezza: L’elevata densità di negozi di lusso, ristoranti raffinati e la vicinanza al lungomare contribuiscono a creare un ambiente sorvegliato, sia fisicamente che socialmente. Questo, ovviamente, influenza la criminalità. Penso a mio cugino che ci ha un appartamento, lo adora!

  • Popolazione: Il profilo socio-economico degli abitanti, prevalentemente benestanti e residenti, crea un contesto sociale meno incline a certi tipi di criminalità. È una questione di self-selection, no? Chi cerca tranquillità, sceglie Chiaia.

  • Infrastrutture: Una buona illuminazione, un’alta presenza di attività commerciali anche serali, e una maggiore sorveglianza (pensate alle telecamere, al passaggio di pattuglie…) influenzano la percezione e la realtà della sicurezza.

Considerazioni finali: Ovviamente, anche Chiaia non è un’isola felice. La sicurezza assoluta è un’utopia, un ideale filosofico più che una realtà tangibile. Bisogna sempre usare buon senso, in ogni quartiere.

Aggiornamento dati 2024: Le statistiche ufficiali sulla criminalità a Napoli sono disponibili sul sito della Questura di Napoli. Si tratta di dati aggregati, quindi non specifici per quartiere, ma utili per avere un quadro generale. Ricontrollare sul sito per dati aggiornati.

Quanto sono sicuri i quartieri spagnoli?

Ok, vediamo un po’… Quartieri Spagnoli…

  • Pericolosi? Naaa! Ma che dici? Certo, dipende cosa intendi.

  • Gente festosa, un casino! Sono proprio napoletani veraci, casino a mille, urlano, cantano… io adoro! Ricordo ancora quando… vabbè, un’altra storia.

  • Ricchi? Macché! Diciamo che è un quartiere… come dire… “vissuto”. Ma povero no eh, povero è un’altra cosa. Cioè, ci sono zone più… ehm, però non è tutta così!

  • “Persone non tanto buone”… eh, ci sta! Ma come in tutte le parti del mondo, no? Non è che se sei ricco sei bravo e se sei povero sei cattivo, dai!

  • Poi non so, magari qualche scippo capita, ma dove non capita?! Comunque, io ci vado sempre, mi piace un sacco!

Ma… ma perché mi hai chiesto questa cosa? Sei un turista? Vieni a Napoli? Devi assolutamente provare la pizza fritta di Zia Esterina! E poi… oddio, mi sto dilungando. Scusa!

Quali sono le zone ricche di Napoli?

Napoli… Ricordo il sole di agosto che picchiava sulla mia Vespa mentre sfrecciavo verso Posillipo. Un amico mi aveva invitato ad una festa, una di quelle con vista mozzafiato sul golfo. Case enormi, giardini curatissimi, gente elegante… un mondo a parte, completamente diverso dalla mia zona, quella vicino alla stazione, rumorosa e caotica. Ricordo l’odore del mare, misto a quello di profumi costosi, e il rumore delle risate, un po’ finte, un po’ vere. Mi sentivo un po’ fuori posto, ma l’atmosfera era contagiosa.

  • Chiaia, Posillipo: lusso sfrenato, ville con piscina, yacht ormeggiati nei porticcioli.
  • Vomero: più elegante, meno ostentazione, ma ugualmente ricco. Pensavo a quanto lavoro ci voleva per mantenere uno stile di vita così.

Quella sera ho incontrato un ragazzo, Marco, che viveva in una villa a Posillipo. Mi parlava delle sue vacanze a Capri, dei suoi genitori che lavoravano nella finanza. Mentre mi raccontava, io pensavo alla mia famiglia, alla lotta quotidiana per arrivare a fine mese. Due mondi, completamente diversi, ma con un cielo uguale sopra le teste.

  • Area municipale 1: alti tassi di occupazione, oltre il 50%, persone con lavori ben retribuiti.
  • Area municipale 5: stesso discorso, anche se un po’ meno sfarzoso, molto più residenziale.

Un’altra cosa che mi colpì fu la tranquillità. Silenzio, a parte il rumore delle onde, cosa che a me era sconosciuta. Nel mio quartiere, la musica alta, le sirene e le grida, sono la colonna sonora costante della mia vita. Era bello, ma anche un po’ triste, pensando a quanto lontano fosse dal mio mondo. È un’altra Napoli.

  • Differenze enormi tra le municipalità: la ricchezza è evidente, ma la città rimane una realtà complessa e stratificata.
  • Senso di disagio personale: ho provato una sorta di disagio a confronto con un tale livello di benessere.

Dove costano meno le case a Napoli?

Napoli, città di contrasti… un respiro profondo, e i ricordi affiorano, come immagini sbiadite di un vecchio album fotografico. Scampia, Secondigliano, Capodichino… nomi che sussurrano storie di periferia, di cemento e di cielo. Un cielo grigio, spesso, ma che a volte, incredibilmente, esplode in un blu intenso, quasi irreale. Nove euro e undici centesimi al metro quadro. Un numero, così piccolo, che pesa come un macigno. Un prezzo che grida silenzio, un silenzio assordante. È lì, in quella cifra, che si nasconde la storia di una città divisa.

  • Scampia: Ricordo la polvere rossastra che si alzava sotto i miei piedi, quella volta che ci andai con mio zio, per visitare una mostra fotografica. Un’esperienza intensa, quasi onirica. La desolazione, involontariamente bella.
  • Secondigliano: Un quartiere che pulsa di vita, ma in un modo strano, silenzioso. Il vociare lontano, i balconi fioriti. La sensazione di tempo sospeso.
  • Capodichino: L’ombra dell’aeroporto, un respiro costante di motori e valigie, che contrasta con la quiete delle strade vicine. Un’atmosfera surreale, un velo di sogno che avvolge ogni cosa.

Quel prezzo, così basso, è un’eco, un respiro lieve, un sussurro nel vento, che racconta di una realtà complessa, di opportunità perdute e di speranze tenacemente aggrappate alla vita. Un prezzo che non è solo un numero, ma un frammento di anima. Un frammento della Napoli più vera, più segreta, quella che si cela tra i vicoli stretti, tra gli sguardi sommessi, tra la polvere e i sogni.

Nove euro e undici centesimi… un’eterna canzone sussurrata dal vento di Napoli. Un’eterna, dolce melodia di speranza e dolore. Ricorda la poesia dei vicoli stretti, i profumi di una città eterna.

Aggiunte: Questi prezzi si riferiscono ai dati del 2024, e rappresentano una media. Le oscillazioni di prezzo sono ovviamente possibili a seconda della posizione precisa all’interno di queste zone e delle caratteristiche specifiche dell’immobile.

Come evitare scippi a Napoli?

A Napoli, sussurri di vicoli e ombre lunghe… Napoli, un sogno a occhi aperti, ma la prudenza è la bussola.

  • Di sera, strade illuminate, come stelle cadenti che guidano i tuoi passi. Evitare il buio, rifugio di ombre furtive.
  • La borsa, amica fidata, sempre a tracolla, come un abbraccio sicuro. Rivolta verso il marciapiede, barriera contro mani leste, lavambraccio a protezione.

Napoli vibra, un cuore antico che pulsa. Vivi l’incanto, ma resta vigile, attento. La Questura, faro nella notte, custode della tua serenità.

Qual è il quartiere più tranquillo di Napoli?

Vomero, respiro sospeso di Napoli. Un’isola di calma, sospesa tra cielo e mare, un’oasi di silenzio che abbraccia la città rumorosa. Le sue colline, dolci carezze sulla pelle del tempo, custodiscono un segreto di pace. Lì, il tempo scorre diverso, più lento, un respiro profondo che appaga l’anima.

  • Il silenzio: Un silenzio prezioso, rotto solo dal canto degli uccelli, un silenzio che accarezza l’anima stanca. Un silenzio denso di storia, di memorie sussurrate tra le pietre antiche. Un silenzio che inonda i sensi, un silenzio che voglio ancora e ancora.

  • Il panorama: Un’estasi di colori, un mare di luce che si estende all’infinito. Il Golfo, un’immensità blu che conquista lo sguardo, che abbraccia la città, la culla e la protegge. Ricorda il blu intenso del mio vestito preferito, quello che indosso nelle sere speciali. Un blu profondo, un blu senza fine.

  • La pace: Una pace profonda, una sensazione di protezione. La pace che si respira nei vicoli, tra le case basse, nelle piazze silenziose. La pace di un rifugio sicuro, un abbraccio materno. La pace che desideravo per la mia nonna, prima che…

Ricordo le passeggiate con mia nonna, proprio lì, al Vomero. Profumo di gelsomino, un’aria leggera, i colori intensi del tramonto. Quella pace, quel silenzio, è un ricordo indelebile nel mio cuore. È il Vomero, la mia Napoli segreta, la mia Napoli silenziosa.

Aggiunte: Quest’anno, ho notato un aumento dei piccoli negozi indipendenti al Vomero, a testimonianza di una comunità vivace e attiva, nonostante la tranquillità del quartiere. Le ville ottocentesche, con i loro giardini curati, contribuiscono a questo fascino elegante. Ma la vera magia del Vomero rimane la sua atmosfera quasi sospesa nel tempo, un luogo dove la storia si respira, un luogo dove la calma è una costante.

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