Qual è il record di pareggi in Serie A?

La Vecchia Signora e l’ombra del record: 17 pareggi, un’eredità del ’55/’56?

La stagione calcistica in corso sta riservando sorprese inattese, e tra queste spicca l’inquietante tendenza della Juventus a pareggiare le partite. Mentre la lotta per le posizioni di alta classifica si fa sempre più serrata, per i bianconeri si staglia all’orizzonte un record tutt’altro che ambito: quello dei 17 pareggi in una singola stagione di Serie A. Un traguardo, o meglio, un’onta, che risale alla lontana stagione 1955/56.

Il campionato di sessantasette anni fa, segnato da equilibri precari e da un calcio forse meno spettacolare ma altrettanto tattico, vide la Juventus chiudere con un numero di pareggi che, fino ad oggi, nessuno è riuscito a eguagliare. 17 segni di uguaglianza a fronte di vittorie e sconfitte, un dato che testimonia una stagione di alti e bassi, di prestazioni altalenanti e di un’incapacità, forse, di imprimere quel sigillo di superiorità necessario per dominare il torneo.

Oggi, la Juventus, con il suo attuale numero di pareggi ( inserire qui il numero attuale di pareggi della Juventus nella stagione in corso ), si trova a inseguire, suo malgrado, questo poco invidiabile primato. Mancano ancora 210 partite (considerando tutte le squadre del campionato) prima della conclusione della stagione. Un lasso di tempo considerevole, certo, ma sufficiente a far riflettere sul percorso della squadra e sulle dinamiche che conducono a questo insolito accumulo di pareggi.

Si tratta di una semplice casualità statistica o vi sono fattori più profondi da analizzare? L’interpretazione è aperta a diverse prospettive. Si potrebbe parlare di un modulo tattico non perfettamente oliato, di un’eccessiva cautela in fase offensiva, di un’incapacità nel chiudere le partite o, più semplicemente, di sfortuna. L’analisi più approfondita dovrebbe considerare anche la forza degli avversari incontrati, la gestione del gioco in determinate fasi della partita e, soprattutto, l’incidenza dei cambi e delle scelte tecniche dell’allenatore.

Superare il record del ’55/’56 sarebbe un evento singolare, un dato statistico che andrebbe oltre la semplice analisi dei numeri. Sarebbe la testimonianza tangibile di una stagione complessa, piena di sfumature e di momenti di stallo. Un record che, anziché essere celebrato, rischia di rappresentare un’ombra sul cammino di una squadra abituata a lottare per le posizioni più alte della classifica. Le prossime partite saranno cruciali per capire se la Juventus riuscirà ad evitare di entrare nella storia, ma per una ragione che nessuno vorrebbe.

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