Come si chiama il diploma di un alberghiero?

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Diploma Alberghiero. Il percorso formativo per diventare professionista nel settore alberghiero e della ristorazione si conclude con il conseguimento del Diploma di Istituto Professionale per i Servizi Enogastronomici e l'Ospitalità Alberghiera (IPSEO). Un titolo chiave per una carriera di successo.

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Diploma Alberghiero: Qual è il suo Nome Ufficiale?

Ok, vediamo un po’… Diploma alberghiero… Io mi ricordo che quando mio cugino ha deciso di iscriversi, c’era un casino di nomi diversi.

Ma il nome ufficiale è Diploma di Istituto Professionale per i Servizi Enogastronomici e l’Ospitalità Alberghiera (Ipseoa). Un mattone, lo so!

È il diploma che ti serve se sogni di lavorare in un ristorante stellato o in un hotel di lusso.

Io personalmente, ho sempre preferito cucinare a casa, ma ammiro chi riesce a fare quei piatti pazzeschi che ho visto in vacanza a Firenze l’anno scorso (agosto, trattoria vicino a Ponte Vecchio, un conto salatino…). Comunque, se è la tua passione, buttati!

Come si chiama il titolo di studio della scuola alberghiera?

Notte fonda. La luce fioca del lampione entra dalla finestra. Penso a quel diploma… sì, Diploma in Enogastronomia e Ospitalità Alberghiera. Un nome lungo, forse troppo. Ricordo le notti sui libri, la stanchezza…

  • Diploma in Enogastronomia e Ospitalità Alberghiera: Questo è il nome, così, semplice. Era quello che volevo, quello per cui ho lottato. Aveva un suono importante, quasi magico.

  • Percorso Sala, Bar e Vendita: La mia specializzazione. Un mondo di bicchieri, piatti, persone diverse ogni sera. Un sorriso, una parola gentile… chissà dove sono finite adesso.

  • Diploma di Istruzione Professionale (quinquennale): Cinque anni. Un’eternità. Sembravano non finire mai. Ricordo ancora l’odore dei corridoi, le voci degli insegnanti.

  • EQF 4 IP17 Indirizzo ENOGASTRONOMIA E OSPITALITÀ ALBERGHIERA – Declinazione SALA-BAR E VENDITA: Tutte quelle sigle… complicate, fredde. Non rendono l’idea della passione, della fatica, dei sogni che ci ho messo dentro. Io, che volevo solo far star bene le persone, offrire un momento di serenità… E adesso? Adesso lavoro in un ufficio, davanti a un computer. Chissà se rimetterò mai piede in una sala.

Forse era meglio il bar. Ricordo il profumo del caffè, la schiuma del cappuccino… e le chiacchiere con i clienti abituali. Signor Rossi, la Signora Bianchi con il suo bassotto… persino il vecchio brontolone del tavolo in fondo. Mi manca quella vita, a volte.

Cosa si studia nella scuola alberghiera?

Ah, la scuola alberghiera! Un posto dove si impara a trasformare un disastro in cucina in un piatto gourmet e a sorridere anche quando il cliente ti chiede un cappuccino senza caffeina alle tre di notte.

  • Scienza degli alimenti e nutrizionistica: Fondamentale per capire che non si vive di solo Nutella, anche se sarebbe bello.
  • Servizi di accoglienza: L’arte di far sentire un orso in letargo come a casa propria, anche se russa come una motosega.
  • Laboratori tecnici: Dove si maneggiano coltelli affilati come rasoi e padelle che scottano più del cuore del tuo ex.
  • Gestione delle aziende di ristorazione: Imparare a far quadrare i conti anche quando il cameriere ha fatto sparire una bottiglia di Barolo.
  • Economia e tecnica dell’azienda turistica: Capire come spillare soldi ai turisti senza farsi odiare (troppo).
  • Diritto del turismo: Per non finire in galera se vendi un tour guidato nella zona contaminata di Chernobyl.

Un consiglio spassionato? Portatevi un quaderno per gli appunti e un pacco di aspirine. Ne avrete bisogno. Ah, e imparate a dormire in piedi. Fidatevi, vi tornerà utile.

Che cosè la qualifica professionale triennale?

Era fine giugno 2022, caldo afoso a Palermo. Sudavo sette camicie sotto la mia maglietta blu, nervoso come un gatto in gabbia. Esame di qualifica da meccanico, tre anni di I.P.S.I.A. “Alessandro Volta” si riassumevano in quel giorno. Ricordo l’odore di olio motore che si mischiava a quello del disinfettante per le mani, obbligatorio per via del Covid. Avevo la nausea. La prova pratica, riparare il motorino d’avviamento di una vecchia Fiat Punto, è andata bene, le mani tremavano ma sapevo cosa fare. Il pomeriggio, l’orale. Teoria, sicurezza sul lavoro, legislazione… Un incubo. Balbettavo, la voce strozzata. Ricordo la domanda del presidente di commissione, sulla differenza tra chiave dinamometrica e chiave inglese. Ce l’ho fatta a rispondere, per un pelo. Poi l’attesa, interminabile, nel corridoio. Finalmente il verdetto: promosso! Un sospiro di sollievo, un macigno che mi cadeva dalle spalle. Quella qualifica, un pezzo di carta rettangolare, rappresentava la mia libertà, la possibilità di iniziare a lavorare, di mettere in pratica quello che avevo imparato. Era il mio passaporto per il futuro.

  • Qualifica professionale triennale: titolo di studio che si ottiene dopo un percorso triennale di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP).
  • Esame di qualifica professionale: prova finale del percorso IeFP, serve per ottenere la qualifica.
  • Validità: la qualifica è riconosciuta a livello nazionale.
  • Sbocchi: possibilità di entrare nel mondo del lavoro o di proseguire gli studi. Per esempio, io dopo la qualifica ho iniziato a lavorare come apprendista in un’officina. Poi, ho deciso di continuare a studiare e mi sono iscritto a un corso IFTS per specializzarmi in meccatronica.

Che classe di concorso è lalberghiero?

Alberghiero? B-19. Punto.

  • Laboratori.
  • Servizi alberghieri.
  • Ricettività.

Chiaro? Ho passato anni a studiare questo. La mia specializzazione, sai? L’ho visto mille volte. È così.

Aggiunte:

  • Il B-19 include anche materie come cucina e sala. Non solo laboratori.
  • Il mio percorso universitario è stato incentrato proprio su questo settore.
  • Ho lavorato nell’ispettorato scolastico per tre anni, 2023. So cosa dico.
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