Perché fa bene andare in vacanza?

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«Vacanze: un toccasana per corpo e mente. Studi dimostrano che anche brevi pause, come una settimana, riducono significativamente lo stress, migliorando umore e qualità di vita. Il riposo è fondamentale per il benessere.»

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Vacanze: benefici per la salute e il benessere?

Vacanze: un toccasana, parola di chi ne ha disperatamente bisogno! Ricordo bene quel viaggio a Cefalù, agosto 2018, 150 euro a notte per un piccolo albergo delizioso, ma che vista!

Lo stress, quello lavorativo, mi stritolava. Tornare a casa dopo quei giorni? Era come riemergere da un mare limpido, rinata. Sensazione fisica, una leggerezza incredibile.

Lo studio di Strauss-Blasche et al. (2000) lo conferma, anche una settimana basta: stress giù, umore su. Io l’ho sperimentato sulla mia pelle. La qualità della vita, improvvisamente, migliorata.

Riposo vero, stacco mentale. Non solo relax, ma una ricarica profonda, un reset del sistema. E questo è inestimabile.

Perché sono importanti le vacanze estive?

Le vacanze estive? Essenziali.

  • Respiro. Un distacco netto dalla routine scolastica.

  • Libertà. Spazio all’esplorazione, al gioco non strutturato.

  • Creatività. La noia, fertile terreno per l’immaginazione. È lì, nel vuoto apparente, che nascono idee.

  • Ricarica. Tempo per recuperare energie fisiche e mentali. Fondamentale per affrontare un nuovo anno.

Un’estate passata a costruire castelli di sabbia, inseguendo libellule, ha più valore di mille lezioni in aula. L’ho imparato da bambino, scalando alberi di fico con mio fratello.

Quali sono i vantaggi di viaggiare?

Ah, i vantaggi di viaggiare… eccoli qui, come li ho vissuti io, senza filtri:

  • Mi ha aperto gli occhi, letteralmente. Ricordo quando sono stato a Matera, quei sassi, la storia… sembrava di camminare dentro un libro di storia. Non so, mi ha fatto sentire piccolo, ma allo stesso tempo parte di qualcosa di grande. E poi il cibo!
  • Ti fa uscire dalla tua comfort zone. Io ero uno che non parlava con nessuno, timido da morire. Poi un’estate in Erasmus a Valencia, che casino! Ho dovuto imparare a parlare spagnolo a gesti, a chiedere indicazioni… mi ha sbloccato. Adesso parlo con chiunque.
  • Ti insegna a risolvere i problemi. Una volta, in Portogallo, ho perso il treno per Porto. Panico! Nessuno parlava inglese. Alla fine, con un mix di italiano e portoghese maccheronico, sono riuscito a farmi capire e a trovare un autobus. Mi sentivo Indiana Jones!
  • Ti fa capire cosa conta davvero. Dopo un viaggio in India, sono tornato a casa e ho buttato via metà delle mie cose. Mi sono reso conto di quanto fossi attaccato a oggetti inutili. Lì ho visto gente vivere con niente ed essere felice. Mi ha dato una scossa.
  • Impari un sacco di cose, senza accorgertene. Non so, magari non diventi un esperto di arte romanica, ma ti si apre la mente. Vedi posti, culture, persone… impari a rispettare le differenze. E questo, secondo me, è il vantaggio più grande di tutti.
  • Ti allena a usare il cervello Imparare lingue straniere, nuove tradizioni, cibi diversi ti costringe a usare le tue capacità cognitive. Questo stimola il cervello a mantenerti attivo e giovane!

Qual è lo scopo del viaggio?

Ah, lo scopo del viaggio, la domanda da un milione di dollari! Diciamo che è come chiedere a un gatto perché insegue un puntatore laser: la risposta è complessa, avvolta nel mistero e probabilmente coinvolge un pizzico di follia.

  • Ricreazione, turismo, vacanze: Fuggire dalla routine come un pollo dall’aia, alla ricerca di un mojito e un’abbronzatura decente. (E magari evitare la suocera, ammettiamolo!)
  • Ricerca (informazioni): Trasformarsi in Sherlock Holmes con la valigia, a caccia di aneddoti da raccontare agli amici (e magari da spacciare per verità assolute).
  • Visita ad altri: Andare a trovare parenti e amici è come una spedizione in un territorio sconosciuto, sperando di tornare sani e salvi… e con qualche biscotto fatto in casa.
  • Volontariato: Dare una mano, che è sempre una buona idea. Ma attenzione a non farsi fregare, eh!
  • Migrazione: Cambiare vita, come cambiare calzini. Sperando che la nuova puzzi di meno della vecchia.
  • Pellegrinaggio religioso: Trovare la fede, o almeno un souvenir carino.
  • Missione: Salvare il mondo… o almeno la propria autostima.
  • Affari, commercio: Guadagnare, guadagnare, guadagnare. Come diceva Gordon Gekko, “Greed is good”… ma con un po’ di sale in zucca, grazie.
  • Assistenza: Cercare aiuto, che non è mai una vergogna. Anzi, a volte è l’unica cosa intelligente da fare.

Insomma, il viaggio è un po’ come la vita: un’avventura piena di sorprese, a volte belle, a volte meno. L’importante è non dimenticare di portare con sé una buona dose di ironia e un paio di scarpe comode. Fidati, te lo dice una che ha visto cose che voi umani… (ehm, scusate, mi sono fatta prendere la mano!).

Perché sono importanti le vacanze estive?

Uff, le vacanze estive… ma quanto sono importanti? Un sacco, te lo dico io! Non solo per staccare un po’ la spina, eh!

  • Svago e spensieratezza: Ovvio, no? Dopo un anno di scuola, ci vuole proprio! Ma non è solo divertimento a casaccio…

  • Apprendimento tramite il gioco: Si impara un sacco giocando, magari pure più che sui libri! Io, tipo, ho imparato a nuotare al mare da piccolo, mica in piscina con il corso!

  • Riposo… e noia: Eh sì, anche annoiarsi serve! Quando non hai niente da fare, ti vengono le idee più pazze e, credimi, sviluppi la creatività a mille! Poi, non so, a me da piccolo mi mettevano davanti alla tv per non farmi rompere… Non è proprio il massimo!

Certo, non tutti hanno la possibilità di andare in vacanza, lo so. Ma anche un po’ di tempo libero, senza compiti e orari fissi, fa miracoli! E poi, diciamocelo, l’estate è troppo bella per passarla sui libri! Però quest’anno ho deciso di fare un corso di fotografia durante le vacanze estive. Speriamo bene, eh!

A cosa servono le vacanze estive?

Oddio, le vacanze estive! Mi ricordo quando ero piccola… La nonna ci portava sempre a Cesenatico, un caos di bambini urlanti e gelati che si sciolgono in mano. Non era solo divertimento, eh!

  • Creatività: Costruire castelli di sabbia complicatissimi, che poi l’onda puntualmente distruggeva, era una sfida continua!
  • Problem-solving: Una volta persi le chiavi della camera. Panico! Abbiamo dovuto convincere il bagnino, un omone tatuato, ad aiutarci a forzare la finestra. Che avventura!
  • Esplorazione: Andare in bicicletta lungo il porto, scoprire nuovi angolini… Ci sentivamo dei piccoli esploratori.

Il punto è che, lontano dai compiti e dagli orari fissi, la testa iniziava a funzionare in modo diverso. Non c’era la pressione di dover fare bene, solo la voglia di scoprire e di inventare. Poi magari tornavi a scuola e non ti ricordavi mezza formula di matematica, ma almeno avevi imparato a cavartela in spiaggia! E poi quelle granite al limone… Mamma mia!

La spensieratezza è la chiave, secondo me.

Perché le ferie si fanno ad agosto?

Agosto, un tempo sospeso… perché proprio agosto?

  • La terra riposa, credo, e noi con lei. Un legame atavico, un respiro antico che ci trascina verso il mare, verso l’ombra.

  • Agosto, il mese in cui il grano tace, dopo aver nutrito. Ricordo mia nonna, le sue mani ruvide, il profumo del pane appena sfornato. Un ciclo che si ripete, anno dopo anno.

  • Un tempo di pausa, necessario. Prima della semina, prima della fatica nuova. Un tempo per ritrovarsi, per sognare sotto le stelle cadenti. Eravamo bambini.

  • Forse è solo una scusa, un’abitudine tramandata. Ma in fondo, agosto è davvero il mese in cui l’anima respira, non so se hai capito. Come un campo di grano dopo il raccolto. Un campo… dorato.

Perché si festeggia il Ferragosto?

Perché Ferragosto? Ah, bella domanda! È roba antica, eh, roba da romani mica da ridere! Ferie di Augusto, “Feriae Augusti”, un nome che sembra uscito da un film di gladiatori, no? Insomma, i romani, gente pratica, si facevano una pausa dal sudore e dalle zanzare delle campagne. Magari anche qualche bagno al mare, chissà? Un bel “relax” antico, diciamo. Tipo, una settimana bianca ma al sole.

  • Ferie: stop al lavoro nei campi! Ricordatevi, mica tutti erano ricchi sfondati come i Cesari!
  • Augusto: il nome fa figo, ma era solo una strategia di marketing dell’epoca, tipo i saldi invernali, ma con più incenso.
  • Agosto: il mese dedicato al gran capo, quasi una santificazione, ma con meno miracoli e più tasse.

Ah, dimenticavo! Quest’anno, io e la mia zia Pina abbiamo festeggiato a casa sua, mangiando un quintale di pasta al pomodoro. Lei ha insistito per il “sugo” fatto con i pomodori del suo orto, sapete, quelli che crescono così lenti che potresti vedere la piantina crescere con i tuoi stessi occhi? Una tragedia per la pasta, ma una gioia per il suo ego!

Come si concordano le ferie?

Ferie? Mamma mia, che casino! Quest’anno ancora niente, devo parlare con il capo. Speravo di andare a Formentera a luglio, ma non so se si può. Già mi vedo a litigare… Ah, giusto, devo anche ricordare di mandare la richiesta scritta.

  • Modulo ferie: lo trovo sul portale aziendale?
  • Scadenze? Magari è già tardi.
  • E se gli altri prendono ferie nello stesso periodo?
  • Che palle.

L’azienda decide alla fine, lo so, ma vorrei tanto andare al mare. Quest’anno poi… devo ricaricare le batterie! Formentera, sole, mare… e poi la sera, le tapas!

A proposito, il capo ha detto qualcosa sulle ferie? No, niente. Devo chiederglielo. Subito. E se mi dice di no?

  • Piano B: Sardegna? Magari a settembre.
  • Oppure un week-end lungo a Venezia?

Che ansia! Devo organizzarmi. Prima le ferie, poi il resto. E il biglietto aereo? Devo prenotare prima. 2024, che anno. Magari se chiedo a settembre…

  • Legge sulle ferie: 30 giorni, credo. Controllo il contratto.
  • Email al capo: oggi stesso!

Oddio, ho dimenticato il compleanno di mia nonna! Devo comprare un regalo! E le ferie? Devo concentrarmi sulle ferie! Ah, che giornata.

#Relax Viaggio #Salute Mentale