Quando ci sono più turbolenze?
Laumento delle turbolenze aeree, specialmente invernali, è collegato ai cambiamenti climatici. La vicinanza alla corrente a getto subtropicale incrementa significativamente il rischio di incontrare forti turbolenze durante il volo.
Volare tra le raffiche: il ruolo dei cambiamenti climatici nelle turbolenze aeree
Il caffè rovesciato, le luci dell’allacciare le cinture che si accendono improvvisamente, un sussulto che percorre l’aereo. Le turbolenze aeree, seppur raramente pericolose per l’integrità del velivolo, sono un’esperienza spiacevole per i passeggeri e una sfida costante per i piloti. E se negli ultimi anni vi sembra di averle incontrate con più frequenza, soprattutto nei mesi invernali, potreste non sbagliarvi. Cresce infatti la preoccupazione della comunità scientifica riguardo all’aumento delle turbolenze, un fenomeno in parte riconducibile ai cambiamenti climatici.
Mentre le turbolenze in aria chiara (CAT), quelle più insidiose perché invisibili ai radar, sono da sempre un elemento con cui piloti e compagnie aeree devono fare i conti, l’intensità e la frequenza di questi eventi sembrano essere in aumento. Il principale indiziato è il riscaldamento globale, che sta alterando la dinamica dell’atmosfera, in particolare la corrente a getto subtropicale.
Questa “autostrada” di venti impetuosi, situata a circa 9-12 km di altitudine, è un fattore chiave per il trasporto aereo. I voli intercontinentali la sfruttano per ridurre i tempi di percorrenza e il consumo di carburante. Tuttavia, la corrente a getto è anche una zona di forte shear del vento, ovvero una variazione repentina della sua velocità e direzione. Questo shear è la principale causa delle turbolenze in aria chiara.
Il cambiamento climatico sta influenzando la corrente a getto in diversi modi. L’aumento delle temperature nella troposfera, lo strato più basso dell’atmosfera, e il contemporaneo raffreddamento della stratosfera, quello superiore, stanno accentuando la differenza di temperatura tra le due zone. Questa differenza alimenta la corrente a getto, rendendola più intensa e instabile. Come una fiumana in piena, la corrente a getto subtropicale diventa più tortuosa e genera vortici più potenti, aumentando la probabilità e l’intensità delle turbolenze.
L’effetto è particolarmente evidente durante l’inverno, quando la corrente a getto è naturalmente più forte. Volare in prossimità o al di sotto di essa, soprattutto nelle rotte transatlantiche, comporta un rischio significativamente maggiore di incontrare forti turbolenze.
Questo scenario pone nuove sfide all’industria aeronautica. Oltre al disagio per i passeggeri, le turbolenze possono causare lesioni, richiedere deviazioni di rotta e aumentare i costi di manutenzione degli aerei. La ricerca scientifica si sta concentrando sullo sviluppo di modelli previsionali più accurati per le CAT, mentre le compagnie aeree investono in nuove tecnologie per rilevare le turbolenze in tempo reale e minimizzarne l’impatto.
Volare in futuro potrebbe richiedere una maggiore attenzione alle previsioni meteo e una maggiore flessibilità nelle rotte aeree. Comprendere il legame tra cambiamenti climatici e turbolenze è fondamentale per garantire la sicurezza e il comfort dei passeggeri, e per adattare il trasporto aereo alle sfide di un mondo in continua evoluzione.
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