Quanti tipi di turismo conosci?
Viaggiare è scoprire. Diverse sono le sue forme: ecoturismo per chi ama la natura, lusso per chi cerca comfort, sociale per una vacanza accessibile, LGBT+ per viaggi inclusivi, naturismo per chi predilige la libertà, itinerante per chi ama l'avventura, sostenibile e responsabile per un futuro migliore.
Quanti tipi di turismo esistono nel mondo?
Mamma mia, quanti tipi di turismo ci sono? A volte mi sembra un’infinità!
L’ecoturismo lo capisco, amo la natura. Il turismo di lusso… be’, mai provato, ma immagino sia fico.
Turismo sociale e LGBT, ok, inclusività. Naturismo, ehm… non fa per me. Itinerante, sì! Fatto un paio di viaggi in moto da paura, tipo costa adriatica in Puglia l’estate del ’18, spettacolo puro!
Sostenibile e responsabile, ci sto, anche se a volte è difficile capire cosa davvero è “sostenibile”.
Quanti tipi di turismo esistono?
- Ecoturismo
- Turismo di lusso
- Turismo sociale
- Turismo LGBT
- Naturismo
- Turismo itinerante
- Turismo sostenibile
- Turismo responsabile
Quali tipi di turismo esistono?
Turismo: mero spostamento. Il resto, sovrastrutture.
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Balneare: Sole, sale, superficialità. Come diceva mio nonno, “l’abbronzatura è la cicatrice di una vacanza.”
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Montano: Verticalità. Ricerca di qualcosa che non si trova in pianura. Ossigeno e silenzio, forse.
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Lacuale: Acqua dolce. Riflessi ingannevoli. La quiete apparente nasconde correnti profonde.
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Verde: Illusioni di purezza. La natura è indifferente. Il mio vicino di casa dice che l’erba del vicino è sempre più verde, e forse ha ragione.
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Termale: Acqua calda, vecchiaia in agguato. Un tentativo di rigenerarsi, fallibile.
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Culturale: Selfie davanti all’arte. Consumo vorace. Quanti ricordano veramente ciò che hanno visto?
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Scolastico: Caos organizzato. Ricordi confusi. La gita come rito di passaggio, più che apprendimento.
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Religioso: Fede o folklore? Un viaggio verso l’alto o l’ignoto.
Quali sono i vari tipi di turismo?
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Culturale: Musei, arte, storia. “La bellezza è negli occhi di chi guarda.” Forse.
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Balneare: Mare, sole, relax. Ricordo spiagge affollate a Rimini.
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Montano: Sci, trekking, aria fresca. Una volta ho quasi perso la funivia.
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Lavoro: Fiere, meeting, affari. Roma, Milano, sempre di corsa.
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Scolastico: Gite, istruzione, scoperta. Un caos organizzato.
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Religioso: Pellegrinaggi, spiritualità, fede. Il Vaticano è impressionante.
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Sportivo: Eventi, attività, competizione. Seguo il calcio, a volte.
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Benessere: Spa, relax, cura di sé. “Mens sana in corpore sano.” Banale.
In Italia: Balneare, culturale e montano dominano. Paesaggi diversi, gusti diversi. Semplicemente.
Quali sono i principali tipi di turismo?
Amici, preparatevi a un’esplosione di tipi di turismo, così tanti che rischiate di perdere il conto! Stiamo parlando di un’orgia di vacanze, un tripudio di mete!
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Balneare: Il classico, quello con la sabbia appiccicosa tra le dita e l’abbronzatura che ricorda una mucca arrostita. Io, personalmente, preferisco la crema solare fattore 50, sembro un cartongesso!
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Montano: Per chi ama l’aria frizzante e l’eleganza di una camminata con gli scarponi da trekking, che poi, con me, diventa più una “camminata” tipo lumaca.
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Lacustre: Ah, i laghi! Specchi d’acqua cristallina… o meglio, “cristallina” secondo le brochure. Io ho trovato un’alga che mi ha attaccato alla gamba, era tipo una medusa che ti stringe la mano.
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Verde: Trekking, avventura, natura selvaggia… e zanzare assassine. Ho perso un occhio, quasi!
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Termale: Relax, benessere… e un odore che ti fa pensare a una partita a biliardo tra uova marce e cavolfiori.
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Culturale: Musei, monumenti, siti archeologici… e orde di turisti con bastoncini da selfie che ti impediscono di vedere un bel niente. Giuro, ho visto uno che si è fatto un selfie con un cartello stradale!
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Scolastico: Viaggi d’istruzione, cioè caos organizzato, urla e panini al prosciutto che vengono scambiati furtivamente. A scuola, io ero il tipo che si nascondeva nel bagno per evitare le gite.
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Religioso: Pellegrinaggi, cattedrali maestose…e la sensazione che Dio stia sorridendo di gusto mentre tu fai la fila per la biglietteria.
Bonus Track (solo per i veri intenditori): Quest’anno ho aggiunto “Turismo da divano” alla lista. È una nuova frontiera, ma è solo questione di tempo prima che diventi un fenomeno mondiale. Io sono diventato un esperto!
Qual è il tipo di turismo più diffuso?
Beh, diciamo che al mondo piace la cultura, o almeno fingere di apprezzarla! Un museo ogni tanto, una foto davanti al Colosseo, giusto per far vedere agli amici che non si pensa solo a mangiare pizza e pasta. A me personalmente è capitato di vedere gente addormentata davanti alla Gioconda, un vero peccato! (era il Louvre, a Parigi, tre anni fa, in agosto. Faceva un caldo…).
- Siti storici: un must. Templi greci, piramidi egizie, castelli medievali. Roba che se non la vedi, non puoi dire di aver vissuto. O almeno, così pare. Io preferisco il mare, ma questa è un’altra storia.
- Musei: un concentrato di cultura. Quadri, statue, reperti archeologici. Perfetti per una pennichella ristoratrice, soprattutto dopo pranzo. Una volta, a Firenze, ho visto uno usare un sarcofago egizio come poggiapiedi!
- Monumenti: quelli belli, imponenti, che ti fanno sentire piccolo piccolo. Io, per esempio, ho una foto con la Torre di Pisa che sembra che la tenga su io! (con Photoshop, ovvio).
Insomma, il turismo culturale è un grande classico. Ci si sente un po’ intellettuali, si impara qualcosa (forse), si fanno belle foto. E poi, diciamocelo, fa figo. Molto più che dire “Sono stato due settimane in spiaggia a prendere il sole”. Anche se, a pensarci bene…
Qual è la tipologia di turismo più diffusa?
Ah, il turismo per “scopo di viaggio”! Che nome poco fantasioso, diciamocelo. Sembra un titolo di un tema delle medie: “Le mie vacanze… a scopo di viaggio”. Ma in fondo, cos’altro dovrebbe essere il turismo, se non per viaggiare? 🤔 Scherzi a parte, è vero che è il motore principale, il re della savana turistica.
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Turismo con scopo di viaggio: Immagina un esercito di valigie, tutte dirette verso mete sognate. È la massa critica che fa girare l’economia, come un gigantesco bancomat vacanziero. Più di un semplice spostamento, è un rito collettivo che paga gli stipendi a frotte di albergatori, ristoratori e venditori di souvenir discutibili.
- Economia in moto: I numeri non mentono, è la gallina dalle uova d’oro del settore.
- Presenze da record: Folle oceaniche che invadono spiagge, città d’arte e rifugi montani.
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Perché è così importante? Semplice: la gente ha bisogno di staccare la spina! Vuole vedere posti nuovi, assaggiare cibi diversi, dimenticare (almeno per un po’) la routine. E questo desiderio, amico mio, è una macchina da soldi.
Poi ci sono gli altri tipi di turismo, certo. Ma il turismo “a scopo di viaggio” è come il prezzemolo: sta bene su tutto e non guasta mai. È la base, l’ingrediente segreto della ricetta perfetta per un’industria che non conosce crisi (o quasi). 😉
Qual è il turismo più diffuso?
Turismo più diffuso? Mah, direi culturale, no? Anche se quest’anno, con ‘sta crisi, forse il balneare ha superato tutto. Mia zia è andata a Rimini, spiaggia strapiena! E il montano? Lo sci costa un botto, quest’anno pochi amici ci sono andati. Turismo di lavoro? Boh, non so, io non ci capisco niente.
Turismo scolastico? Ricordo le gite a Roma al liceo, museo del Louvre, era una follia! Religioso? Loreto, mia nonna ci va ogni anno. Sportivo? Beh, l’Italia è piena di percorsi ciclabili, ma non so se è proprio diffuso. Benessere? Ah, le terme! Mia cugina è andata a Saturnia, dice che è fantastico! Ma in realtà, forse il balneare vince, eh? Quest’anno tutti al mare. Chiusa la parentesi mare.
- Culturale: musei, monumenti. Roma, Firenze, Venezia, sempre piene!
- Balneare: mare, sole, relax. Rimini, Riccione, la costa romagnola.
- Montano: montagna, sci, trekking. Dolomiti, Alpi.
- Di lavoro: conferenze, fiere, business travel.
- Scolastico: gite scolastiche, viaggi di istruzione.
- Religioso: luoghi sacri, pellegrinaggi.
- Sportivo: eventi sportivi, attività outdoor.
- Benessere: terme, centri benessere, spa.
Quest’anno, però, ho visto molti meno turisti stranieri, a causa della crisi e l’inflazione. Che palle! Magari l’anno prossimo… speriamo. Devo prenotare una vacanza, magari al mare… o in montagna? Ah, e devo chiamare mia zia, chiederle di Rimini!
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