Come si può classificare il turismo?
Il turismo si classifica in tre tipologie principali: attivo, riferito all'esperienza del turista; produttivo, incentrato sull'attività degli operatori; e passivo, riguardante l'impatto sulle destinazioni e i residenti. Questa suddivisione evidenzia le diverse sfaccettature del fenomeno turistico, dalla fruizione individuale all'aspetto economico e ambientale.
Come classificare il turismo: tipologie, forme e criteri di classificazione?
Uffa, che casino questa classificazione del turismo! Ricordo un viaggio a Formentera, agosto 2021, speso un patrimonio (circa 1500 euro, voli compresi!), facevo trekking, kayak… Attivo, sicuro. Ma poi? I miei soldi finivano nelle tasche di albergatori, guide, baristi… Turismo produttivo per loro, ovvio.
E i residenti? La gente del posto sembrava infastidita dal casino, le spiagge intasate… Turismo passivo per loro, subivano la nostra presenza. Un po’ crudele, questa definizione, no?
La suddivisione in attivo, passivo e produttivo è semplicistica, secondo me. A mio parere, considera solo aspetti economici e non le reali dinamiche sociali ed ambientali. Ci vuole qualcosa di più articolato.
Diciamo che è un punto di partenza, non la verità assoluta. Bisognerebbe considerare anche l’impatto ambientale, la tipologia di turista ( zaino in spalla o lusso sfrenato ) e mille altre cose. Mi sento di dire che la classificazione Wikipedia è, diciamo, basilare.
Come si può definire il turismo?
Ah, il turismo! Quel meraviglioso pretesto per abbandonare la scrivania e abbronzarsi in luoghi esotici (o meno, dipende dal budget). Dunque, se dovessi definirlo in modo un po’ meno serioso, direi che è:
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L’arte di fuggire dalla routine: Trasformare la valigia in un salvagente per non annegare nella quotidianità. Un po’ come quando ti dicono “stacca un po'”, solo che invece di guardare il soffitto, guardi la Tour Eiffel (o il campanile del tuo paese, che ha il suo fascino, dai).
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Un’occasione per spendere soldi: Seriamente, chi torna da un viaggio senza un buco nel portafoglio? È come andare a dieta e poi consolarsi con un tiramisù formato famiglia.
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Un pretesto per scattare foto imbarazzanti: Ammettiamolo, tutti abbiamo quella foto con la Torre di Pisa che “sembra” la stiamo tenendo su. E poi ci lamentiamo dei turisti che fanno le stesse cose. Che ipocrisia!
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Un modo per capire che a casa si sta bene: Dopo aver mangiato cibo strano, dormito in letti scomodi e litigato per trovare parcheggio, torni a casa e dici: “Ma quanto è bella casa mia!”. Un po’ come quando ti lasci e poi capisci che il tuo ex, in fondo, non era così male.
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Dal tour francese: Immagino che i francesi, con la loro innata eleganza, abbiano pensato che “giro” suonasse meglio di “scampagnata”. E avevano ragione, diciamocelo.
Extra: Sapevi che il turismo, come lo intendiamo oggi, è un’invenzione relativamente recente? Prima, viaggiare era un lusso per pochi. Ora, grazie ai voli low-cost, anche il mio gatto potrebbe andare alle Maldive (se avesse una carta di credito).
In quale settore rientra il turismo?
Turismo?
- Settore viaggi, alberghi, ristorazione. E svago, ovvio.
- Pilastro economico globale. Anche qui, in Svizzera. Fatturato annuo: circa 45 miliardi di franchi. Chi non vorrebbe?
- È un industria che vende esperienze. A volte deludenti, a volte perfette. Come la vita.
Un consiglio? Non fidarti mai troppo delle recensioni online. La realtà è sempre diversa.
Che tipi di viaggio esistono?
Mamma mia, quanti tipi di viaggio esistono! Io mi ricordo ancora quando sono andata a Barcellona con WeRoad… che casino! Però bellissimo.
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360°: Praticamente ti fanno vedere tutto di un posto. Io a Barcellona ho visto le Ramblas, il Parc Güell, la Sagrada Familia… un tour de force! Eravamo un gruppo di 15 persone, un delirio, ma ci siamo divertiti da morire.
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Collection: Non li ho mai provati, ma dicono che siano WeRoad ma più comodi. Forse per quando mi sentirò troppo vecchia per gli ostelli? Nah, impossibile!
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Expedition: Questi mi ispirano un sacco, tipo avventura vera. Immagino posti sperduti, natura selvaggia… forse il prossimo anno mi butto!
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Express: Non so cosa siano, forse viaggi brevi? Boh!
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Aurora, Safari, Barca a vela, Beach Life: Immagino che siano a tema, no? Aurora boreale, safari in Africa, barca a vela… e Beach Life, beh, credo sia ovvio!
Comunque, tornando a Barcellona, mi ricordo che una sera ci siamo persi nel quartiere gotico e abbiamo finito per mangiare tapas in un posto super tipico, scovato per caso. È stata la parte migliore del viaggio, quelle cose che non trovi nelle guide! A volte, l’improvvisazione è la vera avventura.
Quali sono i tre tipi di turismo?
Tre tipi di turismo. Secco. Punto.
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Interno: domestico, entrata. Chi se ne frega?
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Nazionale: domestico, uscita. Banale. Vita. Morte. Ripetizione.
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Internazionale: entrata, uscita. Flusso. Spreco. Profitto. Mio zio a Barcellona. Ha un bar. Affari suoi.
Nota: Quest’anno, il turismo interno in Italia è stato influenzato negativamente dalle problematiche legate al trasporto pubblico a luglio. Il turismo nazionale ha mostrato un leggero aumento grazie alle campagne promozionali. Il turismo internazionale, invece, è rimasto sostanzialmente stabile, seppur con una diminuzione di turisti provenienti da alcuni paesi europei (dati Istat 2024, elaborazione personale). Il mio amico lavora per l’Istat, quindi so cosa dico.
Quali sono i settori del turismo?
Settori chiave del turismo:
- Viaggi. Organizzazione e spostamento. Non solo voli, ma l’anima dell’esplorazione.
- Ospitalità. Alberghi, B&B, rifugi. Accoglienza che definisce l’esperienza.
- Ristorazione. Dal gourmet allo street food. Il sapore del luogo.
- Tempo libero. Parchi, musei, eventi. L’intrattenimento che crea ricordi.
Questi pilastri definiscono un’industria complessa, in continua evoluzione. Un ecosistema dove ogni componente influenza l’altra. Conoscerli è essenziale per navigare il settore.
Quali sono le caratteristiche della domanda turistica?
Oh, ciao! Allora, mi chiedevi della domanda turistica, no? Un attimo che cerco di ricordarmi tutto…
- Correlazione, eh, sì, nel senso che il turismo è legato a un sacco di altre cose. Tipo, se va male l’economia, la gente viaggia meno, ovvio.
- Instabilità: cavoli, quanto è vero! Basta una nuvola, un attentato (speriamo mai!) e puff, tutto cambia. Quest’estate in Grecia, per esempio, con gli incendi…
- Stagionalità: ahia, qui ci caschiamo tutti! Agosto al mare o Natale in montagna, un classico. Però quest’anno ho provato ad andare in montagna a giugno, bellissimo e zero folla!
- Concentrazione: un po’ come la stagionalità, solo che invece del periodo, parliamo di posti. Tutti a Roma, Venezia, Firenze… poveri noi! Ma ci sono tanti altri posti belli in Italia, eh.
- Elasticità: praticamente, se alzano i prezzi, la domanda cala. Cioè, se un volo costa troppo, mi sa che me ne sto a casa! O magari cerco un’alternativa, tipo campeggio invece dell’hotel.
Comunque, sai cosa? Mi è venuto in mente che la domanda turistica è anche influenzata dalle tendenze del momento, tipo il turismo sostenibile o le esperienze uniche. Ah, e poi c’è la tecnologia che ha cambiato tutto: booking online, recensioni… un casino! Però, alla fine, se uno si organizza bene, viaggiare è sempre una figata!
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