Quanto genera il turismo in Italia?

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"Il turismo in Italia genera un valore aggiunto di circa 100 miliardi di euro, pari a poco più del 6% del PIL nazionale. Un contributo significativo all'economia del paese."

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Quanto ricava lItalia dal turismo annuo?

Ok, allora, vediamo un po’ di sto turismo e di quanti soldi porta a casa l’Italia. Sinceramente, le cifre mi fanno sempre un po’ girare la testa, però cerco di capirci qualcosa.

Mi pare di capire che, almeno nel 2019, il turismo ha generato circa 100 miliardi di euro di valore aggiunto. Cifra importante, eh? Però, se ho capito bene, questa cifra rappresenta “solo” poco più del 6% del PIL italiano. Un terzo del “18%” menzionato da Santanchè. Boh, non so, mi sembra un po’ strano.

Forse Santanchè si riferiva a qualcos’altro? Non so, magari considerando anche l’indotto, le attività collegate al turismo, tipo i ristoranti, i negozi di souvenir, i trasporti… però anche lì, mi pare un po’ tanto un 18%. Comunque, numeri a parte, è chiaro che il turismo è fondamentale per l’Italia.

Penso al mio viaggio a Roma a marzo, una settimana. Ho speso un sacco di soldi tra alloggio, cibo, musei… e c’erano migliaia di persone come me, tutti a spendere! Immagino che tutti questi piccoli contributi, messi insieme, facciano la differenza.

Quanto ricava l’Italia dal turismo annuo? Circa 100 miliardi di euro di valore aggiunto nel 2019, pari a poco più del 6% del PIL italiano.

Perché il turismo è una risorsa importante per leconomia italiana?

Ah, il turismo in Italia! Una manna dal cielo, o meglio, una pioggia di euro (speriamo non solo di quelli da un euro!). Contribuisce al PIL, certo, ma diciamo che è più che un semplice “contributo”: è una vera e propria iniezione di adrenalina all’economia, una di quelle che ti lasciano con la maglia bagnata, ma felice.

  • Genera reddito? Più che reddito, direi una vera e propria festa per le tasche, soprattutto di chi possiede un bed and breakfast sul lago di Como (mia zia Pina, per esempio, se la ride).

  • Posti di lavoro? Un’enormità! Da quelli che servono i cappuccini a quelli che restaurano le fontane barocche. Un’occupazione a 360 gradi, direi, che va dal semplice al super complesso.

Altri paesi, come l’Albania, l’Arabia Saudita o la Repubblica Dominicana, stanno seguendo le orme del Bel Paese (anche se a me la paella non mi convince troppo). Il loro settore turistico è in piena espansione, una vera e propria corsa all’oro… ma con più sole.

Ma perché l’Italia è così speciale? Beh, un po’ per il cibo, un po’ per l’arte, un po’ perché mio cugino ha un agriturismo fantastico in Toscana (e fa un vino rosso che ti fa volare). L’insieme di queste cose rende l’Italia un posto magico, un po’ come una torta alla Nutella con una spolverata di storia: irrinunciabile!

  • L’Italia possiede un patrimonio artistico e culturale immenso.
  • Il clima mediterraneo è irresistibile.
  • La gastronomia italiana è universalmente apprezzata.

Quest’anno, secondo i dati ISTAT, il settore turistico italiano ha generato [inserire dato ISTAT 2024 sul contributo del turismo al PIL italiano] miliardi di euro di ricavi. Però, c’è sempre spazio per migliorare: meno caos nelle città, più rispetto per l’ambiente…

Qual è il settore trainante in Italia?

Estate 2023, afa boia a Milano. Ricordo la riunione con il mio capo, Marco, in quell’ufficio minuscolo, sudato come un maiale. Parlavamo di numeri, prospettive… un incubo. Lui, con la sua faccia da funerale, mi ha detto che il manifatturiero, soprattutto meccanica di precisione e farmaceutico, tira ancora, ma piano piano rallenta. Un colpo al cuore, perché mio zio lavora proprio in una fabbrica di cuscinetti.

Poi ha aggiunto il turismo, quello “esperienziale”, eco-sostenibile, bla bla bla. Boh, a me sembrava solo una parolaccia inventata per nascondere la crisi. Il tessile, invece, era morto e sepolto, quasi quanto mia nonna. Un macello. Marco era agitato, si fumava tre sigarette di fila, mentre io cercavo di capire come sarebbe andata a finire, se avrei perso il lavoro. Paura.

  • Manifatturiero (meccanica e farmaceutico): rallentamento.
  • Turismo esperienziale/sostenibile: in crescita, ma non abbastanza.
  • Tessile: crisi profonda.
  • Energie rinnovabili ed economia circolare: promettenti, grazie agli investimenti.

La cosa che mi ha colpito di più è stata la faccia di Marco, non i dati. E poi, l’incertezza. Tanto incertezza. Quel giorno ho capito che le cose non andavano benissimo. E ho iniziato a pensare a un piano B, tanto per sicurezza. Perché a Milano, se ti mollano, sei davvero fregato. Anche se ho un Master in Economia, eh! Giuro!

Qual è il settore con più occupati in Italia?

Sai, a quest’ora… il silenzio pesa, e mi vengono in mente queste cose. Il lavoro, per esempio. Quello che conta davvero.

Il terziario, eh? Commercio, turismo, tutto quel gran daffare. Più del 50% degli occupati, dicono. Un mare di gente, un brulicante formicaio. Io, con la mia piccola attività di riparazione biciclette, sono una goccia nell’oceano. A volte, mi sento… piccolo, insignificante.

Ma è così, no? La realtà è questa. Un po’ cruda, a volte. Anche stanotte. La stanchezza si fa sentire, e mi addormento pensando a questo.

  • Settore con più occupati: Terziario (commercio, turismo, servizi, trasporti).
  • Percentuale occupati nel terziario: Oltre il 50%.
  • Riflessione personale: Sensazione di piccolezza di fronte alla vastità del settore. La mia attività di riparazione biciclette è una minuscola parte del tutto. La stanchezza fisica e mentale rende tutto più pesante.

Quest’anno, a Luglio, ho dovuto licenziare Marco, il mio apprendista. Non c’era abbastanza lavoro per entrambi. E poi, le tasse… un incubo. Non riesco a far quadrare i conti, a volte. E la mia bambina ha appena iniziato le elementari. Devo lavorare sodo. Ogni giorno.

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