Perché l'acqua quando bolle fa la schiuma?

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Lebollizione genera vapore acqueo che, intrappolato, forma bolle. Queste, crescendo, possono fuoriuscire dal recipiente. La presenza di sostanze come amidi, rilasciati da alimenti in cottura, intensifica la formazione di schiuma.

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Il Mistero della Schiuma: Perché l’Acqua Bollente a Volte Fa Spuma?

L’acqua bollente, un fenomeno apparentemente semplice, cela un’interessante dinamica fisica responsabile di un effetto comune ma spesso non compreso appieno: la formazione di schiuma. Osserviamo una pentola d’acqua sul fuoco: inizialmente la superficie rimane liscia, poi compaiono le prime bolle, piccole e sporadiche, che aumentano di numero e dimensione fino a un’ebollizione vivace. Ma perché, in alcune circostanze, questa ebollizione è accompagnata da una consistente schiuma, mentre in altre l’acqua bolle tranquillamente?

La risposta risiede in un complesso interplay tra la fisica del cambiamento di stato dell’acqua e la presenza di sostanze disciolte o sospese al suo interno. L’ebollizione, in sostanza, è il passaggio dell’acqua dallo stato liquido a quello gassoso, un processo che si verifica quando la pressione del vapore all’interno delle bolle supera la pressione atmosferica e la tensione superficiale dell’acqua. Queste bolle, inizialmente costituite da vapore acqueo, si formano attorno a piccoli punti di nucleazione, microscopiche imperfezioni sulla superficie del recipiente o particelle presenti nell’acqua stessa.

Man mano che la temperatura aumenta, la formazione di vapore accelera, le bolle crescono in dimensione e, superando la tensione superficiale, si staccano dal fondo e dalle pareti della pentola, salendo in superficie per poi scoppiare, rilasciando il vapore. Questo processo, in assenza di altre sostanze, genera un’ebollizione relativamente “pulita”.

Tuttavia, la presenza di composti organici, come gli amidi presenti in pasta, patate, o altri alimenti, introduce una variabile cruciale. Queste sostanze, a contatto con l’acqua bollente, tendono a rilasciare molecole che si comportano come tensioattivi naturali. I tensioattivi riducono la tensione superficiale dell’acqua, facilitando la formazione di bolle e, soprattutto, impedendone la rottura immediata. Queste bolle, più stabili grazie all’azione dei tensioattivi, si aggregano fra loro, intrappolando al loro interno vapore e parte delle sostanze organiche, dando origine alla schiuma che osserviamo.

La quantità e la tipologia di schiuma dipendono, quindi, dalla concentrazione di questi composti organici nell’acqua. Una minestra densa di legumi produrrà molta più schiuma rispetto ad acqua pura in ebollizione. La dimensione delle bolle, la loro stabilità e conseguentemente l’abbondanza di schiuma, sono dunque un indicatore indiretto della presenza e della concentrazione di sostanze organiche nell’acqua, un fenomeno che, se osservato con attenzione, può fornire preziose informazioni sul processo di cottura in atto. In conclusione, la schiuma nell’acqua bollente non è un semplice effetto estetico, ma il risultato di una complessa interazione tra fisica e chimica, un piccolo ma affascinante spettacolo della natura che si ripete ogni volta che mettiamo una pentola sul fuoco.

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