Quando l'acqua fa la schiuma?

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La formazione di schiuma nei corsi dacqua è un fenomeno frequente dovuto alla presenza di sostanze tensioattive naturali, come proteine, saponine e polisaccaridi. Queste sostanze, mescolate con laria, creano bolle che rimangono intrappolate in superficie.

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Quando l’acqua fa la schiuma: un’esplorazione del fenomeno naturale

La schiuma bianca che a volte ammiriamo (o meno, a seconda del contesto!) sui fiumi, ruscelli e persino sul mare, è un fenomeno affascinante che trascende la semplice estetica, rivelando un aspetto spesso trascurato dell’equilibrio degli ecosistemi acquatici. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non sempre la presenza di schiuma indica inquinamento. Infatti, la sua formazione è principalmente un processo naturale, strettamente legato alla presenza di particolari sostanze organiche che agiscono come tensioattivi.

Queste sostanze, definite tensioattivi naturali, possiedono la capacità di ridurre la tensione superficiale dell’acqua, permettendo così la formazione e la stabilizzazione di bolle d’aria. Tra i principali responsabili troviamo le proteine, provenienti dalla decomposizione di materia organica vegetale e animale, le saponine, prodotte da diverse piante, e i polisaccaridi, complessi carboidrati presenti in numerose alghe e batteri. Queste molecole, disperse nell’acqua, si concentrano alla superficie di separazione acqua-aria, diminuendo la forza di coesione tra le molecole d’acqua e permettendo alle bolle d’aria, intrappolate durante il movimento dell’acqua (cascate, rapide, maree), di persistere.

L’abbondanza di schiuma, quindi, può essere un indicatore della ricchezza biologica del corso d’acqua. Una maggiore quantità di materia organica in decomposizione, ad esempio dopo un periodo di forti piogge che trascinano detriti vegetali, si traduce in una maggiore concentrazione di proteine e, di conseguenza, in una maggiore formazione di schiuma. Allo stesso modo, la presenza di particolari specie vegetali che rilasciano saponine può contribuire a questo fenomeno.

Tuttavia, è fondamentale distinguere la schiuma naturale da quella di origine antropica. Inquinanti di origine industriale o agricola, come detergenti e pesticidi, contengono tensioattivi sintetici che possono amplificare significativamente la formazione di schiuma, spesso persistente e con caratteristiche diverse da quella naturale (colore, consistenza, persistenza). Una schiuma eccessiva, persistente, con odori strani o di colore anomalo, dovrebbe far scattare un allarme, richiedendo un’analisi più approfondita della qualità dell’acqua e la ricerca di potenziali fonti di inquinamento.

In conclusione, la schiuma nei corsi d’acqua è un fenomeno complesso, il cui aspetto innocuo spesso nasconde un intricato sistema di interazioni biologiche e chimiche. Un’osservazione attenta, che considera la quantità, la consistenza e il contesto ambientale, è fondamentale per distinguere tra un processo naturale e un possibile segnale di alterazione dell’ecosistema. La schiuma, dunque, non è solo una semplice spuma bianca, ma una finestra sull’equilibrio, o sullo squilibrio, della vita acquatica.