Chi controlla gli impianti elettrici?

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Il datore di lavoro ha lobbligo di eseguire regolari manutenzioni e verifiche periodiche degli impianti elettrici. Tali verifiche possono essere effettuate dallASL, dallARPA o da organismi riconosciuti dal Ministero dello Sviluppo Economico.

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Il Custode dell’Elettricità: Chi Vigila sulla Sicurezza degli Impianti Elettrici e Quali Responsabilità?

L’elettricità, forza motrice della nostra società moderna, permea ogni aspetto della vita quotidiana. Dalle luci che illuminano le nostre case agli impianti industriali che alimentano la produzione, dipendiamo completamente da sistemi elettrici efficienti e, soprattutto, sicuri. Ma chi si fa carico della responsabilità di garantire questa sicurezza? Chi vigila sugli impianti elettrici e quali obblighi gravano sulle sue spalle?

La risposta è chiara: il datore di lavoro è il primo e principale responsabile della sicurezza degli impianti elettrici presenti nella sua azienda o luogo di lavoro. Questa responsabilità non è delegabile e si traduce in un obbligo preciso e ineludibile: quello di provvedere a manutenzioni regolari e verifiche periodiche di tutti gli impianti elettrici.

Questa prescrizione non è frutto di una scelta arbitraria, bensì una necessità impellente per tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori e di chiunque frequenti gli ambienti in cui sono presenti tali impianti. Un impianto elettrico malfunzionante, obsoleto o trascurato può rappresentare un pericolo gravissimo, esponendo le persone a rischi di folgorazione, incendi e malfunzionamenti che possono compromettere la continuità produttiva e causare danni ingenti.

Ma come si concretizza questa responsabilità? Il datore di lavoro non è tenuto ad essere un esperto elettricista, ma deve assicurarsi che le verifiche e la manutenzione siano effettuate da personale competente e qualificato. Queste attività, infatti, richiedono conoscenze specifiche e l’utilizzo di strumenti adeguati per individuare potenziali anomalie, valutare lo stato di conservazione dei componenti e intervenire tempestivamente per ripristinare la piena funzionalità e sicurezza dell’impianto.

La legge prevede che queste verifiche periodiche siano eseguite da enti esterni qualificati e indipendenti. In particolare, l’articolo di riferimento cita tre possibili figure:

  • ASL (Azienda Sanitaria Locale): L’ASL, in quanto ente preposto alla tutela della salute pubblica, può svolgere controlli a campione per verificare la conformità degli impianti elettrici alle normative vigenti e accertare che il datore di lavoro abbia adempiuto agli obblighi di manutenzione.
  • ARPA (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale): In alcune regioni, l’ARPA può essere coinvolta nella verifica degli impianti elettrici, soprattutto in contesti industriali o produttivi dove le emissioni elettromagnetiche o altri fattori ambientali possono rappresentare un rischio.
  • Organismi riconosciuti dal Ministero dello Sviluppo Economico (oggi Ministero delle Imprese e del Made in Italy): Si tratta di enti privati, accreditati e riconosciuti dal Ministero, che offrono servizi di verifica e certificazione di impianti elettrici in conformità alle normative di sicurezza. Affidarsi a questi organismi garantisce un controllo indipendente e professionale.

Scegliere a chi affidare le verifiche periodiche è una decisione che spetta al datore di lavoro, il quale deve valutare attentamente le competenze e l’esperienza del soggetto prescelto, assicurandosi che sia in grado di rilasciare una documentazione completa e accurata che attesti lo stato di conformità dell’impianto elettrico.

In conclusione, la sicurezza degli impianti elettrici è una responsabilità condivisa, ma il fulcro di questa responsabilità risiede nel datore di lavoro. Attraverso la manutenzione regolare e le verifiche periodiche, eseguite da personale qualificato e da enti terzi indipendenti, si può garantire un ambiente di lavoro sicuro e prevenire incidenti che potrebbero avere conseguenze gravi per la salute e l’incolumità delle persone. Investire nella sicurezza elettrica non è solo un obbligo legale, ma un dovere morale verso i propri dipendenti e un investimento nel futuro dell’azienda.