Che materiali posso mettere in forno?
Forno: materiali sicuri? Porcellana, ceramica e stoneware sono ottimi. Acciaio e alluminio di qualità sono validi. Scegliete materiali resistenti al calore per una cottura sicura ed efficace.
Quali materiali sono adatti al forno?
Sai, con il forno mi sono sempre fatta un sacco di domande sui materiali. Ricordo una volta, il 15 agosto a casa di mia zia a Napoli, che aveva comprato una teglia in un negozio sotto casa, costava una follia, tipo 35 euro, e dopo la prima infornata si era scheggiata! Un disastro.
Da allora, ho imparato che porcellana, ceramica e stoneware sono una buona scelta. Li ho provati tutti e tengono bene il calore, distribuendolo uniformemente. L’unica pecca? Sono delicati, se cadono si rompono.
L’acciaio e l’alluminio sono più resistenti, certo. Ma attenzione alla qualità: quelle economiche si deformano. Ho una teglia di alluminio che uso per le pizze da anni, è fantastica ma l’ho pagata cara, circa 50 euro, e ne vale la pena.
Che materiali non vanno in forno?
Mamma mia, quel giorno in cucina è stato un casino! Era il 27 agosto, e dovevo scaldare la minestra avanzata. Avevo fame, una fame da lupi! Ho preso la mia bella zuppiera di alluminio, quella che mi ha regalato la nonna, e l’ho infilata nel microonde. Accendo, aspetto… poi BAM! Scintille ovunque! Un vero cortocircuito! Ho spento subito, un attimo prima che prendesse fuoco. Che spavento! Il cuore mi batteva a mille. Mi sono sentita una scema. Ho pensato a quanto sarebbe stata arrabbiata la nonna se avesse saputo cosa ho fatto.
- Materiali pericolosi: Alluminio, acciaio, ghisa, rame.
- Motivo: Riflessione delle onde e rischio di scintille.
- Conseguenza: Danni al microonde, rischio di incendio.
Poi ho capito, l’alluminio proprio non va nel microonde. Ovvio, ma in quel momento la fame mi aveva annebbiato il cervello! Ho usato una ciotola di vetro, per fortuna quella è andata bene. La minestra era tiepida, niente di che, ma almeno non ho bruciato la casa! Mi è rimasta una bella paura, e ora non dimenticherò mai questa lezione.
Aggiungo: anche la plastica non va bene sempre. Dipende dal tipo di plastica, ovviamente, bisogna controllare i simboli sul contenitore. Io ho un bel set di contenitori in vetro, e li uso sempre per scaldare le cose nel microonde. Sicurezza prima di tutto!
Che contenitori si possono mettere in forno?
Metti i contenitori in forno… penso a quante cose si possono cuocere, no?
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Teglie, certo. Quelle ci stanno bene, fatte apposta. Mi ricordo la torta di mele della nonna, sempre nella stessa teglia un po’ scura.
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Contenitori di alluminio, sì. Quelli usa e getta, comodi a volte. Però mi fanno pensare allo spreco, non so perché.
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L’acciaio inox, ecco, quello è tosto. Ci mette un po’ a scaldarsi, ma poi tiene bene il calore. Come certe persone, forse.
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Ah, quasi dimenticavo, la carta forno! Non è un contenitore vero e proprio, ma è indispensabile per non far attaccare le cose. Mia madre la usava sempre per i biscotti di Natale.
Qual è il miglior materiale per le teglie da forno?
Ah, le teglie, croce e delizia di ogni fornaio! Se scegli il materiale sbagliato, addio sogni di gloria e benvenute torte bruciate come la mia reputazione quando ho provato a fare il panettone (un disastro!).
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Alluminio: Il re indiscusso. Leggero come una piuma, conduce il calore meglio di un direttore d’orchestra e costa meno di un appuntamento dal dentista. Il problema? Si graffia più facilmente del mio ego quando perdo a carte.
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Acciaio Inox: Robusto come un gladiatore romano, resiste a tutto. Ma è un po’ come il mio ex: bello da vedere, ma non proprio efficiente. Conduce il calore peggio di un politico e costa un occhio della testa.
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Vetro: Elegante come un abito da sera, perfetto per torte scenografiche. Ma occhio, è delicato come un fiore di loto e non sopporta gli sbalzi di temperatura (proprio come me quando mi sveglio la mattina).
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Silicone: Il jolly della situazione. Antiaderente, flessibile, colorato… sembra quasi troppo bello per essere vero! Però, a volte, cuoce in modo disomogeneo e puzza di plastica bruciata. Un po’ come certe amicizie.
Morale della favola: L’alluminio vince a mani basse, ma se vuoi qualcosa di più chic, l’acciaio inox fa la sua porca figura. Basta non aspettarsi miracoli.
P.S. Ho una teglia in ceramica che mi ha regalato mia nonna. È talmente vecchia che probabilmente ha visto passare Garibaldi. Non la uso mai, ma mi piace pensare che abbia una storia da raccontare (e che magari valga una fortuna!).
Qual è il materiale migliore per le tortiere?
Amici pasticcioni, scegliere la tortiera è un po’ come trovare il partner giusto: deve essere affidabile, resistente e farti fare bella figura!
- Alluminio: La vecchia guardia! Leggero come una piuma, scalda in fretta e costa poco. Perfetto se siete alle prime armi, ma attenti ai graffi: la torta potrebbe risentirne!
- Acciaio inox: Robusto come un carro armato! Non si deforma, non arrugginisce e vi accompagnerà per anni. Certo, ci mette un po’ a scaldarsi, ma il risultato è garantito. Ideale per i fornai provetti che non hanno paura di aspettare.
- Ferro stagnato: Il nonno della tortiera! Difficile da trovare, ma un vero gioiello. Scalda che è una meraviglia e dona alla torta un sapore rustico. Richiede però cure amorevoli: niente lavastoviglie, mi raccomando!
Curiosità:
- Mia nonna, che era una vera maga in cucina, usava solo tortiere in alluminio. Diceva che l’importante era ungere bene il fondo, altrimenti la torta si attaccava come una cozza allo scoglio!
- Ho un amico chef che invece è fissato con l’acciaio inox. Secondo lui, solo così si ottiene una cottura perfetta, degna di un ristorante stellato.
Insomma, la scelta è vostra! L’importante è che la torta venga buona, il resto sono chiacchiere da fornai!
Quali sono i migliori stampi per dolci?
(Sussurro)… Quali stampi… i migliori… Boh.
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MasterClass: Una teglia quadrata, robusta. Mi ricorda la torta della nonna, quella semplice. Forse troppo cara, però…
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Newk: Tondo, classico. Mi viene in mente il mio compleanno da bambino. Ma poi… chi fa più le torte tonde?
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Iheyfill: Pane. Il profumo del pane caldo mi manca. Ultimamente compro solo quello confezionato. Tristezza.
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Backhaus (tonda): Di nuovo rotonda. Due marchi diversi, stessa forma. Che confusione…
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Super Kitchen: Muffin. Questi piacciono ai miei nipoti. Forse dovrei prenderla. Forse…
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Silivo: Silicone per dolci. Troppo moderni per me. Preferisco quelli in metallo, hanno un altro sapore. O forse è solo un’illusione.
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Backhaus BH2: Un altro Backhaus. Non capisco più niente. Mi gira la testa.
(Pensieri sparsi) Forse il migliore non esiste. Dipende… dipende da cosa vuoi fare, da cosa ti ricordi, da cosa ti fa sentire meno solo. Stasera mi sento un po’ così. Vorrei solo un pezzo di torta fatta in casa, come una volta. Che poi… chi la farebbe?
Quali sono le migliori teglie per fare la pizza?
Le migliori teglie per pizza? Dipende! Ma se parliamo di resa, il ferro batte quasi tutte le altre. Assorbe il calore come una spugna e lo rilascia gradualmente, garantendo una cottura perfetta, croccante e uniforme. Pensate al calore che “sposa” la pasta, una vera sinfonia termica!
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Ferro battuto: Il top, per intenditori. Ma attenzione: è un amore impegnativo. Lavaggio a mano, rigorosamente, e asciugatura accurata, altrimenti ruggine assicurata. Io, ad esempio, uso olio di semi di lino dopo ogni utilizzo, una specie di rituale. E dura una vita!
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Acciaio Inox: Ottimo compromesso. Resistente, lavabile in lavastoviglie (che comodità!), ma la conduzione del calore è leggermente inferiore. Ottima per chi vuole risultati buoni senza troppi sforzi. Però, manca quel quid del ferro battuto.
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Pietra refrattaria: Assorbe bene il calore, ma è delicata, pericolosa da maneggiare quando è calda, e richiede un preriscaldamento lunghissimo. Per veri appassionati, molto scenografica. A me fa un po’ effetto “museo archeologico”.
La scelta, in fondo, riflette anche il nostro rapporto con la cucina: siamo disposti ad un impegno maggiore per un risultato superiore, o preferiamo la praticità? Un piccolo dilemma esistenziale, direi. A me, la soddisfazione di una pizza cotta nel ferro battuto ripaga ampiamente la fatica.
Dettagli Aggiuntivi: La scelta della teglia influenza non solo la cottura, ma anche il sapore finale della pizza. Il ferro, ad esempio, può conferire un leggerissimo retrogusto metallico, apprezzato da alcuni, mentre la pietra potrebbe dare un effetto più rustico. L’acciaio inox, invece, rimane abbastanza neutro. Considerate anche lo spessore della teglia: maggiore spessore, maggiore capacità di accumulo e rilascio del calore.
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