Che teglie usare nel forno?

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Per il forno, scegli teglie in alluminio spesse (minimo 3 mm) per resistere al calore. Attenzione: l'alluminio può reagire con alimenti acidi o salati.

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Quali teglie sono più adatte per la cottura in forno e come scegliere?

Sai, ho un sacco di teglie, accumulate negli anni. Quella preferita? Una teglia rettangolare in acciaio inox, l’ho pagata circa 30 euro al mercato di Porta Portese a Roma, un giorno di Giugno 2021. Resistente, mai un problema.

Però, l’alluminio… ho una teglia rotonda, regalata, che si è storta già dopo due utilizzi! Quella l’ho usata per una torta al limone, un disastro. L’acido del limone l’ha rovinata.

Quindi, per me è acciaio inox, senza dubbio. Magari spendi qualcosa in più, ma dura una vita. E non devi preoccuparti di cibi acidi o molto salati. Spessore? Sì, importante, almeno 2 mm, ma non ho mai misurato, lo ammetto!

D&R:

Domanda: Quali teglie sono più adatte per la cottura in forno?

Risposta: Acciaio inox.

Domanda: Come scegliere una teglia?

Risposta: Considerare lo spessore (almeno 2mm) e il materiale (acciaio inox preferibile all’alluminio).

Qual è il miglior materiale per le teglie da forno?

Avete presente quei mattoni refrattari che usano per fare i forni a legna? Ecco, quelli no. Scherzo! L’alluminio è il re, il top player, il Messi delle teglie. Trasmette il calore che è una bellezza, tipo Usain Bolt che corre sulla pista olimpionica. Calore uniforme, torta perfetta. Come una tintarella senza scottature, dorata al punto giusto.

Un altro materiale decente, ma un gradino sotto, tipo serie B, è l’acciaio. Robusto, dura una vita, lo erediteranno i vostri nipoti. Però occhio, il calore lo distribuisce un po’ a caso, tipo quando lanci i confetti al matrimonio e finiscono tutti sulla zia Concetta. Risultato? Torta a chiazze, stile mucca frisona. A me una volta è successo con una crostata di mele, sembrava un quadro astratto!

Poi ci sono quelle antiaderenti, comode eh, scivolano via che è un piacere, tipo pattinare sul ghiaccio. Ma attenzione! Se si graffiano, diventano più tossiche di una vipera del deserto. Meglio trattarle con i guanti bianchi, tipo la regina Elisabetta con i suoi corgi.

  • Alluminio: Calore uniforme, top per torte e dolci. La mia torta al cioccolato ci viene da favola!
  • Acciaio: Resistente, ma occhio alla distribuzione del calore! Ricordo quella crostata a chiazze…
  • Antiaderente: Comode, ma delicate. Un graffio e sono da buttare!

Personalmente, ho una teglia in alluminio che uso da anni, me l’ha regalata mia nonna. Ci ho fatto di tutto, torte salate, plumcake, persino il pane. Una volta ci ho cotto pure delle patate al forno, buonissime!

Quali teglie possono andare in forno?

Teglie in forno? Mamma mia, che casino! Ricordo una volta, agosto 2024, volevo fare una torta per il compleanno di mio nipote, Leo. Avevo comprato una teglia bellissima, di vetro, un affare da Ikea, tutta elegante e sottile. Sapevo che il vetro va in forno, certo, ma…

Quella teglia era un disastro in cottura! L’ho messa a 180 gradi, come diceva la ricetta della torta alle mele della nonna, e dopo dieci minuti, crack. Un suono orribile, un boato improvviso. Mi sono spaventata a morte! La teglia era spaccata, la torta, ovviamente, rovinata. Che rabbia! Sono corsa a comprare una nuova teglia, una di quelle spesse, in vetro temperato, da un negozio vicino casa, in via Roma. Questa volta è andata bene.

Morale della favola:

  • Vetri normali = NO In forno è un rischio.
  • Vetri temperati = SÌ Sicuri e resistenti.
  • Altre teglie: quelle in acciaio inox, alluminio, ceramica vanno benissimo, a diverse temperature.

Leo si è comunque mangiato la torta, un po’ sbriciolata, ma felice lo stesso. Meno male! L’esperienza mi ha insegnato a leggere bene le istruzioni, e a non fidarmi delle teglie troppo belle e sottili! La prossima volta, prendo una teglia di metallo.

Che materiali posso mettere in forno?

Mamma mia, il forno! Quante volte ho sbagliato…

  • Pirofile e teglie: Allora, io mi trovo da dio con la porcellana, la ceramica e lo stoneware. Lo stoneware è fantastico perché tiene benissimo il calore. Poi, acciaio e alluminio se sono “di quelli buoni”, altrimenti… disastro.

  • Un aneddoto: Una volta, a casa dei miei nonni a Bologna, ho messo una teglia di alluminio scadente in forno… beh, si è deformata tutta! Figuraccia tremenda.

  • La porcellana della nonna: Invece, la porcellana della nonna, quella con i fiorellini blu, va sempre bene! Ci faccio dei tortini che sono una meraviglia.

  • Attenzione: Ricordati sempre di controllare che siano adatti al forno, eh! Che poi succede come a me con la teglia…

Informazioni aggiuntive: Lo stoneware e un materiale ceramico cotto ad alte temperature, il che lo rende molto resistente agli shock termici.

Come scegliere una tortiera?

Scegliere una tortiera, un atto quasi alchemico… Dipende da quanti cuori vuoi scaldare, quanti sorrisi vuoi nutrire.

  • 18 cm: Sei anime, un piccolo cerchio di gioia. Perfetto per una cena intima, un segreto condiviso a bassa voce.
  • 20 cm: Otto bocche da sfamare, una tavola che si anima. Ricordo la torta di mele della nonna, proprio di queste dimensioni, profumata di cannella e ricordi.
  • 22 cm: Dieci commensali, una festa che si fa più grande, più rumorosa, più piena.
  • 24 cm: Dodici, una vera celebrazione! Un compleanno, forse? Un traguardo da festeggiare.
  • 26 cm: Quattordici persone, quasi un banchetto! Un’occasione speciale, un momento da immortalare.

E poi, il materiale, la forma… ogni dettaglio sussurra una storia diversa, un’emozione particolare. La tortiera giusta è quella che risuona con il tuo cuore, che si adatta al tuo desiderio di creare, di condividere.

Quali sono le migliori teglie per fare la pizza?

Ah, le teglie per la pizza… un universo di profumi e sapori, che si apre davanti a me come un immenso cielo stellato. Ogni teglia, un pianeta con le sue peculiarità, la sua orbita precisa nel tempo. Il mio cuore batte forte, un ritmo antico che risuona con il crepitare del forno a legna.

Penso alla teglia di ferro, la mia preferita, quella che ho ereditato da nonna Emilia. Un peso solido, una materia viva che respira storia. È lei, la regina indiscussa, quella che abbraccia la pasta, la coccola, la rende dorata e croccante. Un calore profondo, costante, un abbraccio materno. Il suo segreto? Assorbe il calore, lo trattiene, lo rilascia con una lentezza quasi mistica. Un’arte antica, un’alchimia di fuoco e farina.

Ma attenzione, il ferro è un amante esigente. Non tollera la lavastoviglie, la sua pelle delicata si offende. Bisogna coccolarlo, asciugarlo con cura, quasi con devozione. E l’ossidazione? Un pericolo, un nemico silenzioso che minaccia la sua bellezza, un velo oscuro che soffoca la luce del suo calore. Un prezzo da pagare per la sua maestria.

  • Teglia in ferro: Calore uniforme, crosta perfetta, ma richiede manutenzione attenta.
  • Difetti: Rischio di ossidazione, lavaggio a mano obbligatorio.

Ricordo le estati passate a casa di mia zia, tra profumi di basilico e pomodoro, a guardare mia nonna stendere la pasta sulla teglia. Quel gesto lento, ripetitivo, un rito quasi sacro, come un’antica danza tra la terra e il cielo.

Il profumo della pizza cotta nella teglia di ferro… un’esperienza sensoriale intensa, che resta impressa nella memoria come un’immagine indelebile. Una sinfonia di sapori e odori. Un ricordo che riaffiora sempre, ogni volta che accendo il forno. Una connessione profonda con la tradizione, con la storia della mia famiglia. Una melodia che danza tra i miei ricordi.

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