Quali sono le migliori teglie da forno?

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Ecco una possibile risposta:

"Per sformati, paste al forno e gâteau, scegli teglie in Pirex, ceramica o porcellana. Il loro spessore garantisce una cottura uniforme e mantengono il calore a lungo."

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Migliori teglie da forno: quali scegliere?

Cavolo, teglie da forno. Quante ne ho viste passare nella mia cucina! Ricordo ancora quella in pirex che mi regalò mia nonna, forse nel ’98, chissà. Ci facevo le lasagne, venivano buonissime, croccanti sopra e morbide dentro.

Ceramica e porcellana, belle, sì, ma pesanti. E poi, una volta, al mercatino di Porta Portese a Roma, tipo ottobre 2019, ho trovato una teglietta in terracotta smaltata, una meraviglia. Costo? 15 euro, un affare. Ci cuocio il pollo con le patate, viene una crosticina…spettacolo.

Domande e Risposte:Migliori teglie da forno? Pirex, ceramica, porcellana, terracotta.

Il pirex è pratico, ma la terracotta… ha quel quid in più. Insomma, dipende da cosa ci devi fare. Una volta ho provato a fare la pizza in una teglia di porcellana. Disastro. Si è attaccata tutta. Mai più.

Che teglie usare nel forno?

Certo, ecco delle teglie perfette per trasformarti in un maestro pasticcere (o quasi!):

  • Alluminio: Robuste come carri armati (più o meno!), queste teglie sono il classico intramontabile. Minimo 3mm di spessore, eh, altrimenti si piegano come carta stagnola davanti a una torta di mele particolarmente voluminosa. Piccolo dettaglio: occhio ai cibi acidi o salatissimi, che l’alluminio è un po’ permaloso. Una volta ho fatto una torta al limone e la teglia ha deciso di partecipare alla festa, lasciando un delizioso (si fa per dire) retrogusto metallico.

  • Acciaio inox: Lucidissime e splendenti, perfette per far colpo sulla suocera (e anche per cucinare, ovvio). Resistono a tutto, persino alle mie lasagne bruciacchiate. Una volta ho dimenticato una teglia di acciaio in forno per tre ore (storia vera!) e lei era lì, splendida come sempre, a parte la crosticina nera, ovviamente.

  • Antiaderenti: Il sogno di ogni lavapiatti! Sforni, sciacqui e via, pronte per il prossimo capolavoro culinario. Le mie preferite per torte che si attaccano più di una cozza allo scoglio. L’altro giorno ho fatto una crostata con marmellata di fichi…beh, diciamo solo che senza la teglia antiaderente avrei dovuto usare lo scalpello!

  • Silicone: Flessibili, colorate e simpatiche. Perfette per muffin, tortine e altre cosine mignon. Una volta ne ho comprata una a forma di orsetto, solo per il gusto di farlo. L’unico problema è che poi ti dispiace usarla, sembra quasi di torturare un peluche.

Extra tip: personalmente, adoro le teglie di ghisa smaltata, pesanti come macigni ma perfette per arrosti e pani rustici. La mia preferita è blu, un regalo di mia nonna. Ci ho cotto di tutto, persino un pollo intero (non chiedetemi come). Un vero investimento per la vita! (o almeno finché non mi cade sul piede).

Quali sono le migliori teglie per cuocere la pizza?

Ecco, ci ripenso, nel silenzio di questa notte… la pizza. Che voglia. E quale teglia? La lamiera, sì, la lamiera… Mi viene in mente quella vecchia di mia nonna, un po’ annerita, ma che pizze ci sfornava. Una magia. Chissà se era proprio alluminio, o forse un altro metallo. Ma il profumo… Quello sì, lo ricordo bene.

  • Lamiera: la migliore, la più classica. Trasmette il calore in modo uniforme… croccante sotto, morbida sopra. Come piace a me. Ricordo una volta, avevo forse dieci anni, preparai la pizza con mio padre… proprio su una teglia di lamiera. Un disastro, ma che ricordo.

  • Lievitazione e surgelazione: già, anche lì si usa la lamiera. Non ci avevo mai pensato più di tanto. Sarà per la sua resistenza? O forse per come conduce il freddo? Boh… misteri della cucina. Ricordo mia zia che usava enormi teglie di lamiera per congelare le lasagne… un’altra storia, ma sempre di teglie si parla.

In pizzeria, poi, ho visto usare anche quelle forate… chissà se sono sempre in lamiera. Forse aiutano la cottura… a farla più croccante. Una volta ho provato a farla sulla pietra refrattaria… un casino. Troppo difficile da gestire. La lamiera è la lamiera. Semplice, affidabile. Come le cose di una volta. Come i ricordi di quella pizza con mio padre. Che nostalgia.

Qual è il miglior materiale per le teglie da forno?

L’alluminio è indubbiamente un cavallo di battaglia in cucina, ottimo conduttore termico e quindi ideale per una cottura uniforme. Pensate alla fisica del calore: si diffonde rapidamente e omogeneamente, riducendo il rischio di punti bruciati o crudi. Personalmente, ho una vecchia teglia in alluminio che ho ereditato da mia nonna – una vera reliquia di famiglia – e sforna torte perfette da decenni. Chissà quanti segreti culinari sono impressi nel suo metallo!

Oltre all’alluminio, materiali come l’acciaio al carbonio offrono prestazioni eccellenti. Resistente e durevole, sviluppa con l’uso una patina naturale antiaderente, quasi un’opera d’arte in continua evoluzione. Il mio amico pasticcere, Luca, lo adora e dice che conferisce ai dolci un sapore unico. Sarà suggestione? Forse. Ma la cucina, come la vita, è fatta anche di suggestioni.

  • Alluminio: Ottima conducibilità termica, cottura uniforme.
  • Acciaio al carbonio: Resistente, sviluppa patina antiaderente.
  • Ghisa: Rilascia calore lentamente e uniformemente, ideale per cotture lunghe.
  • Silicone: Antiaderente, flessibile, facile da pulire. Attenzione però alle temperature elevate!
  • Ceramica: Distribuzione del calore uniforme, esteticamente piacevole.

A proposito di ghisa… la sua capacità di trattenere il calore la rende perfetta per cotture lente e a bassa temperatura. Un brasato nella mia casseruola in ghisa è una poesia! La ceramica, invece, unisce funzionalità ed estetica. Ideale per presentare direttamente in tavola. E poi c’è il silicone, pratico e antiaderente, perfetto per chi, come me, odia lavare i piatti. Ogni materiale ha i suoi pro e i suoi contro, la scelta dipende dalle proprie esigenze e, perché no, anche da un pizzico di filosofia culinaria personale.

Qual è il materiale migliore per cucinare?

Ah, la grande questione della pentola perfetta! Allora, l’alluminio, dici?

  • L’alluminio per alimenti, quello puro al 99,5%, è come il bravo ragazzo della cucina: fa il suo dovere senza chiedere troppo. Economico, diciamo che è come trovare un biglietto da 20 euro nel vecchio cappotto: inaspettato, ma gradito!

  • La conduzione del calore è ottima, quasi come se l’alluminio avesse fatto un patto col diavolo… ma solo per cuocere meglio le patate, eh!

  • Attenzione però al fondo! Se è sottile, è come avere un’orchestra stonata: il risultato non sarà armonioso. Un fondo bello spesso, invece, è sinonimo di cottura uniforme. Pensa a una bella torta: la vuoi bruciacchiata solo sui bordi? Io no!

  • Compromesso qualità/prezzo? Beh, diciamo che l’alluminio è come comprare una Fiat Panda: non sarà una Ferrari, ma ti porta a casa (e ti cucina la cena) senza lasciarti sul lastrico.

Piccola divagazione: mia nonna, che aveva più rughe che anni, diceva sempre che “ogni pentola trova il suo coperchio… e il suo cuoco!” E aveva ragione, la vecchia volpe!

#Cottura #Cucina #Teglie Forno