Che tasso alcolemico ha un Gin Tonic?
Il Gin Tonic, preparato con gin al 40% vol e corretto dosaggio, presenta una gradazione alcolica intorno al 12% vol. Un perfetto Gin Tonic, oltre alla corretta percentuale alcolica, richiede un equilibrio tra gin di qualità, tonica appropriata e una delicata presentazione.
Gin Tonic gradazione alcolica: qual è?
Gin Tonic: gradazione alcolica? Ah, bella domanda! Dipende un sacco, sai? Non c’è una regola fissa.
Generalmente, se fai un Gin Tonic seguendo le dosi classiche – tipo 50ml di gin e 100-150ml di acqua tonica – e usi un gin che sta sui 40 gradi, l’alcol nel drink finale si aggira intorno al 12%.
Ricordo una volta, a Milano, in un bar fighissimo vicino a Porta Venezia, ho pagato un Gin Tonic tipo 12 euro. Era fatto con un gin artigianale pazzesco, ma era fortissimo! Probabilmente il barista aveva messo più gin del solito.
Occhio però: il ghiaccio si scioglie e diluisce il tutto, quindi la gradazione diminuisce un po’. Diciamo che 12% è una stima, poi dipende tutto da come lo prepari tu!
Quanto ci metto a smaltire un Gin Tonic?
Dipende! Sai, io e il mio fegato siamo in una relazione un po’… complicata. Un Gin Tonic, per me, è come una sfida a colpi di limone e ginepro. Se bevo uno solo, beh, è come solleticare un drago addormentato. Magari un leggero stordimento, un sorriso più largo, un’improvvisa voglia di cantare canzoni degli anni ’80 fuori tempo massimo. Tipo quelle che cantava mia nonna, che Dio la mandi in paradiso e mi dia il suo talento canoro!
Due Gin Tonic? Ecco, lì le cose cambiano. È come scalare il K2 a piedi nudi. Il drago si sveglia, e ti porta in un viaggio sensoriale che non dimenticherai tanto facilmente. Dipende anche dalla tua tolleranza alcolica, ovviamente. Se sei un astemio incallito, un Gin Tonic potrebbe mandarti in orbita con un solo sorso.
- Un Gin Tonic: Effetto lieve, possibile allegria improvvisa e desiderio irrefrenabile di ballare.
- Due Gin Tonic: Effetto più marcato, possibilmente allegria eccessiva, difficoltà di equilibrio, canzoni a squarciagola.
Per lo smaltimento? Dipende da quanto veloce è il tuo metabolismo. Se sei un maratoneta, sei avvantaggiato. Se sei più tipo… orso in letargo dopo un banchetto di miele, beh, aspettati una mattinata leggermente appannata. Ma niente panico, un caffè, una bella colazione e passa!
Per maggiori dettagli, consulta il tuo medico o il tuo fegato (se sa parlare). Ah, e non guidare dopo aver bevuto.
Quanti drink posso bere se guido?
In Italia, il limite di alcolemia consentito alla guida è 0,5 g/l. Questo significa che, in linea generale, si può bere al massimo uno o due drink a seconda del sesso, peso, metabolismo e altri fattori, prima di mettersi al volante. Attenzione però: questa è una stima molto approssimativa.
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Uomini: Mediamente un uomo adulto può metabolizzare circa un’unità alcolica all’ora. Due drink in rapida successione potrebbero già superare il limite. Un bicchiere di vino a pasto, accompagnato da cibo, è solitamente più tollerabile rispetto a un superalcolico bevuto a stomaco vuoto. Ricordo una volta, durante una degustazione, di aver analizzato con un etilometro l’effetto di diversi vini sul mio organismo. I risultati, anche a parità di gradazione, variavano in modo sorprendente.
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Donne: Generalmente, le donne metabolizzano l’alcol più lentamente degli uomini. Un solo drink potrebbe essere sufficiente per raggiungere il limite di 0,5 g/l. Da notare, e questo l’ho appreso da un’amica medico, che le donne possiedono una minore quantità dell’enzima deidrogenasi alcolica nello stomaco, il che contribuisce a questo differente metabolismo.
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Over 65: Con l’età, il metabolismo rallenta ulteriormente. Per gli over 65, anche una sola unità alcolica può risultare rischiosa. Personalmente, dopo i sessant’anni ho notato una maggiore sensibilità all’alcol, e tendo a limitarmi a un bicchiere di vino leggero durante le occasioni speciali.
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Fattori individuali: Peso, metabolismo, assunzione di farmaci, stato di salute: tutto influisce sulla capacità di metabolizzare l’alcol. Quello che vale per una persona potrebbe non valere per un’altra. Ricordo un convegno di tossicologia dove si discuteva dell’influenza del microbiota intestinale sul metabolismo dell’alcol: un campo di ricerca davvero affascinante.
In definitiva, il consiglio più saggio è quello di non bere affatto se si deve guidare. Perché rischiare? Esistono ottimi analcolici, e in fondo, la sicurezza propria e altrui non ha prezzo. Chissà, forse un giorno la tecnologia ci permetterà di metabolizzare l’alcol istantaneamente. Per ora, meglio affidarsi alla prudenza.
#Alcol #Gin #TonicCommento alla risposta:
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