Come dimostrare la proprietà di una bicicletta?

Ma come faccio a dimostrare che questa bici è mia? È una domanda che mi sono posto più volte, sai? Soprattutto dopo quel brutto incidente… Ricordo ancora il panico, la polizia che mi chiedeva di provare che era la mia, e io lì, con solo il lucchetto un po’ storto e la sella consumata a farmi da testimoni! Un incubo.

Il certificato di proprietà, dicono. Ah, sì? Quello è il Santo Graal, vero? Io, per esempio, l’ho perso… Chi lo conserva più, quei foglietti? Finiscono accartocciati in un cassetto, insieme alle foto di vacanze dimenticate. Che poi, a pensarci bene, anche se lo avessi avuto, non sono sicura di averlo conservato così bene… Probabilmente buttato via anni fa, in uno di quei momenti di “pulizie primaverili” che finiscono per distruggere ricordi e documenti fondamentali, eh?

Quindi, senza certificato, cosa rimane? Dicono che uno scontrino, una fattura… Ma chi si ricorda dove butta i foglietti dopo un acquisto? Io, per la mia bici da corsa (quella rossa, bellissima, che mi ha visto correre per chilometri!), ho solo un ricordo sbiadito della transazione… e un sacco di foto su instagram, che però dimostrano poco, no? Magari… aiutano a datare l’acquisto, chissà?

E poi c’è la dichiarazione del venditore… Ma se l’ho comprata da un tipo un po’… particolare, al mercato delle pulci? Chi mi garantisce che, dopo tre anni, lui si ricordi ancora di avermela venduta? E poi… che dichiarazione? A mano? Firmata? Con timbro? Un pasticcio, un vero groviglio di dubbi.

Insomma, dimostrare la proprietà di una bici, sembra più un’odissea che una semplice formalità. È una cosa che mi lascia un po’ amareggiata, perché ci si ritrova vulnerabili, in balia di mille “se” e “ma”. Certo, la legge è fatta per proteggerci… ma a volte, nel mondo reale, le cose funzionano in modo molto diverso, no? E la mia bici? Beh, quella… è ancora qui, speriamo che non mi tocchi di nuovo dimostrare che è davvero mia!