Come mettere i piatti?

Mettere i piatti… una cosa da poco, direte voi. Ma per me, non so, ha un che di speciale. Sarà che mi ricorda le cene a casa di mia nonna, con la tavola apparecchiata a festa, tutta lucida e splendente? Chissà. Io, di solito, li metto dal più grande al più piccolo, uno sopra l’altro. Come una specie di torretta, ecco. Mi piace l’idea. Una piccola, fragile torre di ceramica. Che poi, a pensarci bene, è un po’ come la vita, no? Fragile, precaria… Ma bella.

Il piattino del pane… quello piccolo piccolo. A dirla tutta, non lo uso quasi mai. A che serve, poi? Boh. Però quando lo metto – sì, ogni tanto mi prende la vena elegante – lo piazzo in alto a sinistra. Vicino ai bicchieri, per logica. Mi sembra, almeno.

E la cosa che mi piace di più, sapete qual è? Quando si sparecchia tutto per il dessert. Rimangono solo i sottopiatti e i bicchieri… Che atmosfera! Mi sento come… non so, come se fossi in un ristorante di lusso. Anche se magari sto solo mangiando una torta fatta in casa, con le mie amiche. Ricordo una volta, al compleanno di Marta… avevamo preparato una cena elaboratissima, con mille portate. E quando siamo arrivate al dolce, con la tavola così spoglia, ma elegante… beh, è stato magico. Una sensazione di… pienezza. Sì, forse è la parola giusta. Pienezza, ma leggera. Come dopo una bella storia letta tutta d’un fiato.

Insomma, mettere i piatti. Sembra una banalità. Ma a volte, nelle piccole cose, si nasconde una magia inaspettata. Vero?