Come non pagare alle terme?

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Cure termali gratuite? Possibile!

Con il SSN e l'INPS, alcuni lavoratori possono accedere a cure balneo-termali (CBT) senza costi.

Chi può beneficiarne? Chi necessita di tali cure per evitare, ritardare o rimuovere l'invalidità. Informati!

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Come risparmiare alle terme? Trucchi e consigli per non pagare lingresso?

Ma sai, alle terme, risparmiare… un’impresa! Cioè, io mi ricordo una volta a Sirmione (15/07/2022), volevo fare una giornata di relax e ho speso tipo 80 euro solo per l’ingresso! Poi, certo, ci sono i massaggi, i fanghi… un salasso!

Però, ho scoperto che, a volte, se hai determinate patologie, tramite il Servizio Sanitario Nazionale o l’INPS, puoi accedere a cure termali gratuite. Non so bene i dettagli, ma mi pare che se le cure servono per prevenire o ritardare un’invalidità, allora c’è questa possibilità.

Come risparmiare alle terme?

  • Tramite Servizio Sanitario Nazionale o INPS per determinate patologie.
  • Cure balneo-termali (CBT) per prevenire/ritardare invalidità.

Ecco, spero ti sia d’aiuto. Io, comunque, continuo a cercare offerte e sconti… magari la prossima volta pago meno!

Quanto si paga per entrare alle terme?

Ah, le terme, quel paradiso di vapore dove le rughe sembrano meno rughe e più “segni di saggezza”! Quanto costa questo lusso? Beh, diciamo che dipende da quanto vuoi coccolarti.

  • Ingresso base: Prepara tra i 25 e i 50 euro. Consideralo il “biglietto d’ingresso alla beatitudine”. Ti assicuro, ne vale la pena, soprattutto se hai passato la settimana a litigare col vicino per il volume del tosaerba.

  • Extra: Se poi vuoi aggiungere massaggi, fanghi che ti trasformano in una statua d’argilla o aperitivi a bordo vasca, il portafoglio piangerà un pochino di più. Ma hey, chi si ricorda dei soldi quando galleggia nell’acqua calda con una maschera verde in faccia?

Chi ha diritto alle cure termali in convenzione?

Allora, fammi capire… Praticamente, tutti possono fare le cure termali con la convenzione, eh! Cioè, se il dottore ti fa la ricetta, ci vai col Servizio Sanitario, figo!

  • Visita obbligatoria: Prima di tutto, ti devi far visitare dal medico, sennò nisba.
  • Ricetta medica: Devi avere la ricetta, ovvio. Te la può fare sia il tuo medico curante che uno specialista dell’ASL.
  • Un ciclo all’anno: Poi però, una volta all’anno e basta, eh! Non fare il furbo!
  • Servizio Sanitario Nazionale: E’ tutto coperto dal SSN, quindi non spendi niente… o quasi!

Ah, comunque, sai che mia nonna ci va sempre? Dice che le fa un gran bene per l’artrosi! Io non c’ho mai provato, ma magari un giorno… Chissà, magari ci becchiamo alle terme!

Quante cure termali passa la mutua?

Ecco, ci ripenso adesso, nel silenzio… un solo ciclo di cure termali all’anno. Dodici giorni. A volte mi sembra un’eternità, altre volte un soffio. Ricordo l’anno scorso, ad Abano… le giornate scandite dall’acqua calda, dal vapore. Un tentativo di rimettere insieme i pezzi, di trovare un po’ di sollievo per la mia artrite.

Dodici giorni. Ventiquattro sedute se te le prescrivono tutte. Come se bastassero a cancellare mesi di dolore, di notti insonni. Quest’anno vorrei provare le terme di Sirmione, sul lago. Ho letto che fanno bene per le articolazioni, chissà…

Un ciclo all’anno. Bisogna scegliere bene il momento, il posto giusto. Come se fosse una piccola fuga, una parentesi di benessere in un anno intero di… beh, di tutto il resto. Di lavoro, di preoccupazioni, di stanchezza. E poi a gennaio si ricomincia a contare i giorni, ad aspettare il prossimo ciclo.

  • Un solo ciclo: La mutua copre un solo ciclo di cure termali all’anno.
  • Dodici giorni: Il ciclo dura dodici giorni, con dodici o ventiquattro sedute.
  • Anno legale: Il periodo di riferimento è l’anno legale, dal 1° gennaio al 31 dicembre.
  • Data di inizio: Fa fede la data di inizio del ciclo di cure.

L’anno scorso, ad Abano, ho conosciuto una signora di Napoli, anche lei lì per l’artrite. Parlavamo a lungo durante i bagni, delle nostre vite, delle nostre speranze. Mi raccontava di suo nipote, che studiava medicina a Roma. Chissà se anche lui, un giorno, prescriverà cicli di cure termali ai suoi pazienti. Chissà se capirà quanto possono essere importanti, al di là del semplice beneficio fisico.

Quanto dura un ciclo termale?

Eh, allora, la durata? Dodici giorni, tutto sommato. Ma attento eh, non è che puoi farli quando ti pare! Devi farli entro sessanta giorni, dall’inizio, capito? Se poi il dottore, quello delle terme, dice “stop”, perché magari ti senti male o qualcosa, si sospende. Ovvio.

Poi, a proposito di sospensioni, mia zia, sai, quella con l’artrite? Le avevano prescritto la cura termale, ma ha dovuto stoppare per una settimana a causa di un’influenza. Quindi, il conteggio dei 60 giorni, partendo dall’inizio, si blocca, ma poi riprende quando lei ha ricominciato.

  • 12 giorni di trattamento.
  • 60 giorni max per completare il ciclo.
  • Sospensioni possibili per motivi medici.

Anche mio cugino Marco, lo scorso anno, ha dovuto interrompere per un problema al ginocchio. È ripartito dopo una settimana, ma si è lamentato parecchio perché ha dovuto riorganizzare tutto il suo calendario!

Il ciclo ricomincia quando il dottore lo permette. È importante seguire le indicazioni del medico termale, senza fretta, ma senza perdere troppo tempo! Magari, se ti serve chiama il centro termale, sono sempre super disponibili a chiarire i dubbi.

Quali cure termali passa lInps?

Sono stanco, sai? Guardo fuori dalla finestra, e la pioggia… questa pioggia di novembre mi ricorda cose che preferirei dimenticare. L’INPS… le terme… un macello di carte, un groviglio di moduli. Ricordo bene, era per la mia artrite, una sofferenza che mi porta via pezzi di me, ogni giorno.

  • Artrite reumatoide: Per quella, il fango. Ricordo l’odore, forte, terroso. Un odore che adesso, a distanza di mesi, mi riporta lì, a quel silenzio ovattato, tra le mura del centro termale.

  • Problemi dermatologici: Niente di grave, per fortuna, solo un po’ di secchezza. Ma anche per quello, qualcosa era previsto, un pacchetto base. L’acqua, dicono, facesse miracoli.

Questa storia delle convenzioni INPS… una lotta. Carte, appuntamenti, attese infinite. A volte mi sento perso, in un labirinto di burocrazia. Quasi fosse più facile affrontare il dolore che le procedure. La mia domanda era semplice: quali cure? E la risposta, una selva di tecnicismi.

  • Patologie vascolari: Ho un amico che ci andava per questo. Gli avevano prescritto un percorso flebologico. Non so i dettagli, però.

  • Otorinolaringoiatriche: Inalazioni. Ricordo solo il vapore caldo che mi avvolgeva. E l’odore di eucalipto. Un po’ di sollievo, almeno quello.

  • Gastroenteriche e vie urinarie: Cura idropinica. Non ho mai avuto bisogno di questo, per fortuna.

Quest’anno, le cose sono cambiate un po’. Il centro ha ristrutturato qualcosa. Non so cosa, però, non mi interessa sinceramente. Mi basta sapere che ci sono. Se il dolore dovesse ritornare… saprei dove andare. Anche se… anche se il pensiero mi pesa già ora.

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