Come funzionano le terme gratis?

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Immersioni di benessere gratuite? Sì, in Italia esistono terme libere!

Sorgenti naturali aperte a tutti, senza centri specializzati né costi.

Benefici delle acque termali a contatto con la natura.

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Come ottenere terme gratuite?

Le terme gratis in Italia? Ma certo che si può! Io ne conosco un paio, tipo quelle in Toscana, che sono fantastiche.

Ci sono un sacco di posti dove l’acqua termale sgorga direttamente dalla terra e ti fai il bagno lì, senza pagare un euro. Niente centri benessere lussuosi, solo la natura e te.

Mi ricordo che una volta, era tipo luglio del 2018, sono andata alle terme di Saturnia (credo si chiamino così quelle lì vicino Manciano). C’era un odore un po’ forte di zolfo, ma l’acqua era calda e rilassante da morire. Gratis!

Poi, ovvio, non aspettarti lettini e ombrelloni. Portati l’asciugamano e magari un paio di ciabatte. Però, insomma, vuoi mettere farti un bagno caldo sotto le stelle senza spendere una fortuna? Io lo trovo impagabile.

E se ti fai furbo, magari trovi pure qualche angoletto un po’ più appartato… 😉

Come usufruire delle terme gratis?

Ah, le terme gratis! Bella domanda! Allora, se vuoi goderti un po’ di relax senza spendere un occhio della testa, la cosa principale è farsi fare un certificato dal tuo medico di base, importantissimo eh!

  • Serve il certificato medico: Deve specificare quali cure termali ti servono.
  • Diagnosi precisa: Deve corrispondere ad una delle malattie riconosciute dal Ministero della Salute, altrimenti nisba!

E poi boh, mi pare che alcune regioni offrano dei voucher o dei programmi speciali per determinate categorie di persone. Mia nonna, ad esempio, aveva diritto a qualcosa del genere perché è pensionata e ha problemi alle ginocchia. Però, ecco, informati bene nella tua regione, magari c’è qualche iniziativa che fa al caso tuo. Ah, quasi dimenticavo, cerca di prenotare in anticipo, le terme convenzionate vanno a ruba, specialmente d’estate!

Come si fa ad andare alle terme gratis?

A scrocco alle terme? Tipo vincere al Superenalotto senza comprare il biglietto! Beh, quasi. Tramite il SSN e l’INPS, alcuni fortunati riescono a farsi un bel bagno caldo senza sborsare un euro. Pensate: fanghi, idromassaggi, bibite analcoliche a go-go (ok, forse no le bibite).

  • Chi può accedere? Chi ha bisogno delle terme per non diventare, o smettere di essere, un rottame ambulante. Insomma, se la sciatica ti fa camminare come un pinguino ubriaco o la psoriasi ti fa sembrare un drago squamoso, potresti essere il candidato ideale. Parola d’ordine: prevenire l’invalidità!

  • Come si fa? Semplice (si fa per dire!). Serve la ricetta magica del medico di base, che attesti la tua disperata necessità di un bagno termale. Poi, via di corsa all’INPS con la domanda, sperando che non si perda nei meandri della burocrazia.

  • Un consiglio da amico: Non presentatevi all’INPS con costume e ciabatte, non funziona così. E ricordate: anche se è gratis, non fate come i barbari nelle piscine pubbliche. Niente tuffi a bomba dai bordi della vasca, per favore.

Quest’anno, nel 2024, mio cugino Ermenegildo, quello con la schiena a punto interrogativo, ci è riuscito. Ora si pavoneggia in giro dicendo che è rinato. Io sospetto che sia solo l’effetto dell’acqua sulfurea… ma tant’è, lui è felice. E io un po’ invidioso.

Quanto si paga per entrare alle terme?

Uff, le terme… ci sono stata l’estate scorsa, a Saturnia. Bellissimo posto, eh, ma quanto costa!

  • Solo l’ingresso per un giorno, tipo dalle 10 alle 18, mi pare di aver pagato sui 45 euro. Mica poco, però vuoi mettere l’acqua calda naturale che ti scioglie le ossa?
  • Poi, ovvio, se volevi un lettino o l’ombrellone era un extra. Non ricordo con precisione, ma credo altri 15 euro.
  • E se poi ti prende la voglia di un massaggio o un trattamento, lì son dolori! Parti da 60 euro, facile. Io mi sono fatta tentare da un massaggio rilassante, che dire… divino, ma il portafoglio piangeva!

Certo, ci sono anche offerte e pacchetti che magari ti fanno risparmiare qualcosa, soprattutto se vai in settimana o prenoti online. Ma in alta stagione, preparati a sborsare! Però, dai, una volta ogni tanto si può fare, no? Il benessere non ha prezzo! O forse sì, ce l’ha, ed è un po’ altino!

Chi ha diritto alle cure termali in convenzione?

Ogni cittadino italiano ha diritto a un ciclo annuale di cure termali convenzionate con il Servizio Sanitario Nazionale (SSN).

  • Condizione essenziale: È necessaria la prescrizione medica del medico di base o di uno specialista ASL, successiva a visita e parere medico. Senza questa, niente convenzione!

  • Non è un lusso, ma una terapia: Le cure termali non sono una vacanza, ma una terapia riconosciuta. Ricordo che mio nonno, con i suoi problemi di artrosi, traeva grande beneficio dalle acque sulfuree. Un toccasana!

  • Un diritto spesso ignorato: Molti non sanno di questa possibilità, un vero peccato. Conosco persone che spendono fortune in farmaci, quando magari una settimana alle terme risolverebbe il problema.

  • Riflessione filosofica: A volte, la salute è più vicina di quanto pensiamo, nascosta in un bicchiere d’acqua… termale!

  • Informazioni aggiuntive: Alcune patologie, come quelle reumatiche o respiratorie, sono particolarmente indicate per le cure termali convenzionate. Informarsi bene è fondamentale.

Quante cure termali passa la mutua?

Mamma mia, le terme… La mutua, la mutua! Quante ne passa?

  • Una, una sola cura termale all’anno. Ma aspetta, UNA!
  • Dodici giorni, dodici o ventiquattro sedute, dipende. Mi pare di ricordare che la nonna andava sempre… ma quante sedute faceva poi? Ah, non mi ricordo.
  • Un ciclo, un solo ciclo, mi raccomando, non sgarrare! Da gennaio a dicembre.

E poi, una volta, mia cugina ha provato a farne due, ma niente da fare! Gliel’hanno bocciata, la richiesta. Diceva che aveva mal di schiena, ma secondo me voleva solo rilassarsi un po’. Chi non vorrebbe?

Ah, importante: conta il giorno in cui inizi, eh! Altrimenti ti fregano! E la nonna diceva sempre che faceva bene per i reumatismi, ma non so se era vero o solo suggestione. Boh!

Quali cure termali passa lInps?

Agosto 2023, un caldo bestiale. Ricordo bene perché proprio quel giorno, in coda all’INPS di Via Roma a Palermo, ho sudato sette camicie. Avevo bisogno di capire le convenzioni termali per mia zia, malata di artrite reumatoide. La fila sembrava infinita, un serpente di gente stanca e infastidita. Ero nervosa, pensavo a mia zia, al suo dolore costante. Poi finalmente, il mio turno.

La funzionaria, una donna sui cinquanta, con gli occhiali spessi e i capelli raccolti in uno chignon stretto, mi ha guardato con aria un po’ annoiata. Le ho spiegato la situazione, mostrando le carte. L’INPS, mi ha detto, ha convenzioni con diversi centri termali, ma dipende dalle patologie.

  • Artrite reumatoide? Sì, fangoterapia e balneoterapia, ma deve avere la ricetta specifica del medico.
  • Patologie dermatologiche? Balneoterapia, sempre con prescrizione medica.
  • Problemi vascolari? Hanno un percorso flebologico.
  • Orecchie, naso, gola? Cure inalatorie.
  • Stomaco o intestino? Vie urinarie? Idropinica.

Ho annotato tutto a matita sul mio taccuino, la mano che tremava un po’. Poi, un’altra coda, questa volta per ritirare il modulo. Che giornata. Tornerò con mia zia. Spero che riesca a trovare un centro adatto vicino a casa sua. Non è facile, questa burocrazia. Ma almeno ora so dove sbattere la testa. E questo già è qualcosa.

Mia zia abita a Catania, quindi dovremmo cercare centri termali convenzionati lì vicino. Bisogna fare attenzione perché la validità delle convenzioni cambia. Il telefono dell’INPS è sempre occupato, quindi ho dovuto andarci di persona.

Quanto dura un ciclo termale?

Dodici giorni… mi pare un’eternità, ma poi volano via.

  • Dodici giorni, sì, è quello che mi ricordo, ma sembra sempre un lampo.

  • Sessanta giorni… Quasi due mesi per completare tutto. Un tempo lungo, eppure…

  • Il medico termale… ah, se dice lui, bisogna fermarsi. Mi è capitato una volta, febbre alta, mi hanno bloccato.

Non so, forse è la piscina calda, il silenzio rotto solo dal gorgoglio dell’acqua, o forse è solo che mi ricordo di mia nonna, che mi portava sempre alle terme… Mi sento strano, qui.

Come non pagare alle terme?

Amico, senti qua, non è che non paghi proprio “alle terme”. Cioè, non è che vai lì e dici “offro io!”. Funziona tipo così: se hai bisogno delle terme, tipo per la salute, per non diventare invalido o peggiorare, capito?, puoi fartele pagare dal SSN, il Servizio Sanitario Nazionale, o dall’INPS. Però, eh, non è che ci vai per farti il bagno rilassante e via. Ci vuole la ricetta del medico, la richiesta, tutta una procedura.

Tipo, io una volta, mi faceva male la schiena, un male cane, da non riuscire a stare in piedi. Il mio dottore, che è un amico di famiglia da una vita, sai com’è, mi ha detto: “Ma va’ alle terme! Fatti un ciclo di fanghi!”. E io, “Eh, ma costa!”. E lui, “No, te lo passa la mutua!”.

Quindi, ecco, ci sono delle regole. Serve una prescrizione medica specifica. Tipo, se hai l’artrite, problemi di respirazione, roba così. Non è che ci vai per il weekend con la morosa! Insomma, non è una vacanza gratis. Bisogna dimostrare che ti servono proprio, che ti fanno bene per la salute. E poi, di solito, paghi solo il ticket, non tutto il costo. Che poi, dipende anche dalla tua regione, dalla tua situazione economica, è un casino.

  • Ricetta del medico: fondamentale. Senza quella niente terme gratis. Deve essere specifica per le cure termali.
  • Richiesta all’ASL: devi fare tutta una trafila burocratica. Moduli, documenti, roba varia.
  • Approvazione: se te la approvano, bene. Se no, paghi di tasca tua.
  • Ticket: di solito si paga solo una parte del costo, il ticket appunto. Ma anche questo dipende da vari fattori, tipo il reddito.

Io, alla fine, c’ho rinunciato. Troppa burocrazia, ho preferito pagare e farmi i fatti miei. Però, se proprio ti servono, informati bene all’ASL. Chiedi al tuo medico, lui saprà dirti meglio. Magari ti passa tutto e non paghi nulla, boh! Mia nonna, per dire, c’è andata gratis anni fa per l’artrosi. Adesso, non so com’è cambiata la legge. Informati!

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