Come sapere se si beve troppo?

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"Bevi troppo? L'AUDIT, test rapido, valuta quantità e frequenza del consumo di alcol per identificare il bere a rischio, l'eccesso e la dipendenza."

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Come riconoscere un consumo eccessivo di alcol?

Uff, riconoscere se uno beve troppo? Bella domanda! Io mi sono fatta un’idea, ecco.

L’AUDIT, o Alcohol Use Disorders Identification Test, è uno strumento utile per capire se il tuo rapporto con l’alcol sta diventando un problema. Prende in considerazione quanto e quanto spesso bevi.

Parlando per esperienza, ricordo un periodo… uhm… diciamo “festoso” a Bologna. Era il 2015, forse, e l’aperitivo facile faceva parte della routine.

Questo test aiuta a identificare il consumo a rischio, quello eccessivo e, nei casi più seri, la dipendenza.

Non fraintendermi, un bicchiere di vino a cena è ok, ma quando inizi a pensarci troppo spesso, forse è il caso di farsi un’autoanalisi. Giusto per capirci qualcosa.

Informazioni sull’AUDIT:

  • Cos’è: Test per identificare il bere problematico.
  • Cosa valuta: Quantità e frequenza del consumo di alcol.
  • Cosa identifica: Bere a rischio, eccessivo e dipendenza.

Come capire se una persona ha bevuto troppo?

Alcol: segnali di eccesso.

  • Respiro alcolico. Ovvio.
  • Viso rosso. Capita.
  • Occhi lucidi. Un dettaglio.
  • Polso accelerato. Misurabile.
  • Respiro affannoso. Nota bene.
  • Freni inibitori? Assenti.
  • Parla troppo. Logorrea. Chiaro.
  • Agitazione? Spesso.
  • Nausea, vomito. Reazione comune.

Mia zia, dopo tre bicchieri di Chianti, diventa così. Ogni anno è la stessa storia a Natale. Un disastro. La verità è cruda, ma… è la verità.

Aggiornamento 2024: Studio recente (Università di Pavia) indica correlazione tra aumento di frequenza cardiaca e livello di alcol nel sangue superiore a 0.8 g/L. Risultati pubblicati su “Alcoholism: Clinical and Experimental Research”.

Come capire se una persona beve tanto?

Ah, l’arte di smascherare il bevitore seriale! Un’impresa degna di Sherlock Holmes, ma con un retrogusto di Cabernet Sauvignon. Ecco il decalogo del “naso fino” alcolico, condito con un po’ di sale (e forse un goccio di gin):

  • Comunicazione in tilt: Se il tuo interlocutore sembra aver sostituito il vocabolario con una serie di grugniti e ripetizioni ossessive, è un campanello d’allarme. Forse ha solo bisogno di un caffè… o forse no!
  • Hobby? Quali hobby?: Ricordi quando il tuo amico era un asso del modellismo navale? Ecco, se ora l’unica nave che conosce è quella affogata nel bicchiere, qualche domanda dovresti portela.
  • Ira funesta: Scatti d’ira improvvisi, come vulcani in eruzione? Forse è solo stress… o forse la bottiglia è diventata la sua musa ispiratrice.
  • Lavoro a singhiozzo: Arrivi in ritardo, assenze sospette, performance paragonabili a quelle di un bradipo in letargo? Il bicchiere potrebbe aver preso il sopravvento sulla sveglia.
  • Guida spericolata: Se il tuo amico trasforma ogni tragitto in una puntata di “Fast & Furious” (con meno “Fast” e più “Furious”), toglietegli le chiavi prima che trasformi una rotonda in un’opera d’arte astratta.
  • Guerre in famiglia: Discussioni che si accendono per un nonnulla, silenzi che pesano come macigni? L’alcol spesso fa da detonatore in un ambiente già minato.
  • Bottiglia, dolce bottiglia: Difficoltà a separarsi dalla bottiglia, come se fosse l’ultima ancora di salvezza? Ecco, forse è proprio lì il problema…

P.S.Una volta, durante una festa, ho visto un tipo cercare di convincere un vaso di gerani a ballare il tango. Il giorno dopo, mi ha detto che non si ricordava nulla. Caso chiuso, Watson!

Bonus: Ricorda che questi sono solo indizi. Un vero “diagnosi” può farla solo un medico. E, soprattutto, non trasformarti in un inquisitore! Offri il tuo supporto, non il tuo giudizio. Un amico sobrio vale più di mille bicchieri vuoti.

#Alcol #Consumo #Problemi