Come vedere se una zucca è commestibile?

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"Zucca commestibile? Controlla:

  • Aspetto: Buccia soda, senza ammaccature.
  • Suono: Sordo al tocco.
  • Picciolo: Asciutto e ben saldo.
  • Polpa: Soda, colore vivace, NO viscida/odore strano.
  • Varietà: Accertati sia commestibile, non decorativa."
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Come riconoscere zucca commestibile: trucchi e consigli per la scelta?

Oddio, riconoscere una zucca buona da mangiare… Ricordo una volta, a Ottobre 2021, al mercato di Campagna Amica a Bologna, avevo speso 8 euro per una zucca enorme, bellissima, ma poi a casa… un disastro! Era tutta molliccia dentro.

La buccia, dev’essere dura, eh? Come una pietra, quasi. Nessuna ammaccatura, macchia strana. Se la pelle è morbida, è un brutto segno, fidati.

Il suono, si deve sentire un tonfo sordo, se batti leggermente la superficie. Un suono vuoto o troppo “leggero”? Lascia perdere. Pensavo fosse una regola magica, ma funziona!

Il picciolo, è importante: asciutto e attaccato bene. Se è marcio o staccato… addio zucca! Quella volta a Bologna, il picciolo sembrava perfetto, ingannevole!

Se la tagli, la polpa deve essere soda, di un bel colore arancio vivo. Se è vischiosa o puzza, scarta subito! Odore strano, non è un buon segno. Mai fidarsi.

Scegli varietà commestibili! Non quelle decorative, sono bellissime, ma non le puoi mangiare. Imparare dalla brutta esperienza di Bologna!

Qual è la zucca non commestibile?

La zucca non commestibile? Ah, un argomento affascinante! Ci sono diverse varietà ornamentali, selezionate per la forma, il colore, e non per il palato. A volte è difficile distinguere a prima vista, eh? Proprio l’altro giorno, mia zia Rosetta ha comprato una bellezza arancione acceso, enorme… poi, apriamola, e sorpresa! Poca polpa, fibrosa e dura come una pietra! Un vero peccato, ma almeno è diventata un ottimo vaso per i miei gerani!

Il sapore amaro, poi, è un campanello d’allarme. Spesso indica la presenza di cucurbitacine, sostanze chimiche che, in quantità elevate, possono essere tossiche. Non è che ti manda all’altro mondo, eh, ma un bel mal di pancia è garantito. Un po’ come la filosofia, a volte ti lascia un po’ di amaro in bocca, ma poi ti fa riflettere.

  • Aspetto: forma e colore particolari, spesso insoliti per le varietà da cucina. Ricorda: la bellezza è soggettiva, ma la commestibilità meno!
  • Polpa: scarsa, fibrosa, dura, acquosa. Insomma, niente di invitante! A differenza di quella di una deliziosa “Marina di Chioggia”, che mio nonno utilizzava per una fantastica zuppa.
  • Sapore: amaro, dovuto alle cucurbitacine. E’ un po’ come quella poesia incompresa: sembra buona, ma poi ti lascia quel retrogusto strano.

In definitiva, la valutazione deve essere fatta aprendo la zucca. Un’analisi sensoriale completa, insomma! Ma, a parte questo dettaglio, le zucche ornamentali offrono un bellissimo spettacolo autunnale e, a volte, anche un’ottima lezione di botanica pratica. Come quella volta in cui ho cercato di usare una varietà ornamentale per fare un dolce. Il risultato? Non lo racconto nemmeno.

Informazioni aggiuntive: La concentrazione di cucurbitacine varia a seconda della varietà e delle condizioni di coltivazione. Alcune varietà ornamentali potrebbero contenere livelli minimi di cucurbitacine, rendendole tecnicamente commestibili, ma decisamente non appetibili. La varietà Cucurbita pepo comprende sia zucche da cucina che ornamentali, quindi l’identificazione visiva non è sempre sufficiente.

Come si fa a sapere se una zucca è buona?

Oddio, le zucche! Ricordo quella volta al mercato di Campagna Ampezzo, a ottobre 2023. Ero lì, persa tra i colori, e volevo una zucca perfetta per Halloween. Un vero mostro buono, sai?

Ho preso in mano una di quelle enormi, arancioni. Il picciolo era secco, tipo un ramoscello. Perfetto! Poi l’ho pigiata forte, eh, con tutte le mie forze! La buccia era dura come pietra, non si muoveva di un millimetro. Ero felicissima! L’ho pagata dieci euro, un affare! Era pesante, un peso che mi dava sicurezza, una sicurezza che si trasformò in delusione più tardi.

A casa, però, ho scoperto che era tutta marcia dentro! Una delusione! Immagino che il contadino avesse nascosto bene la parte marcia. Un’esperienza da ricordare, in negativo. Mi sono sentita una scema, fregata.

  • Picciolo secco: segno di maturazione (ma non sempre!)
  • Buccia dura: segno di maturazione (ma attenzione alle brutte sorprese!)
  • Peso: una zucca pesante non è detto che sia buona!

Quella volta ho imparato che anche la zucca più bella può nascondere brutte sorprese. Il trucco? Bisogna farla tagliare dal venditore, prima di comprarla, per sicurezza. E poi, a Campagna Ampezzo, i prezzi sono un po’ alti, forse.

Come riconoscere una zucca non edibile?

Amaro? Scartala. Cucurbitacina. Punto.

  • Aspetto: Forma strana, colore insolito. Diffidenza.
  • Sapore: Amaro, anche lievemente. Pericolo.
  • Odore: Sgradevole, fermentazione? No.

Mia nonna, ’78, zucca ornamentale, quasi ci casca. Quasi. Le zucchine di zio Enzo, invece… mai fidarsi. Gusto strano. Risultato: bagno.

La cottura non elimina la cucurbitacina. Informazione chiave: riconosci il pericolo.

  • Varietà: Solo quelle commestibili. Nessuna eccezione.
  • Provenienza: Fonte sicura. Produttore conosciuto.
  • Regola d’oro: Dubbio? Cestino.

Ricorda: la salute non si compra. Mai rischiare. Il mio orto quest’anno? Perfetto. Nessun incidente. Ma è sempre una lotta.

Aggiornamento 2024: Nessun nuovo dato rilevante sulla tossicità delle zucche, ma resta fondamentale la valutazione organolettica prima del consumo. Anche io quest’anno ho avuto un paio di zucche strane, direttamente dalla mia serra. Le ho eliminate, non si scherza con queste cose.

Come si distinguono le zucche commestibili?

Mamma mia, le zucche… mi fanno pensare all’autunno, ai pomeriggi che si accorciano. Ma come si fa a capire quali sono quelle buone da mangiare? Ci ho sbattuto la testa anche io, sai?

  • Il profumo: Quelle commestibili, di solito, hanno un profumo dolce, delicato. Non forte, non aspro. Ricordo che la prima volta che ho annusato una zucca che poi ho cucinato, mi è venuto in mente il miele. Strano, eh?
  • La buccia: Toccale! Se la buccia è troppo dura, quasi legnosa, forse è meglio lasciarla stare. Quelle buone hanno una buccia più facile da scalfire, anche se dipende dalla varietà, ovviamente.
  • La polpa: Quando le tagli, guarda il colore della polpa. Deve essere un bel arancione vivo, compatto. Se è pallida o acquosa, magari non è il massimo. Una volta ne ho presa una che sembrava quasi bianca dentro… un disastro!

Poi, certo, ci sono le varietà. La Delica, la Mantovana, la Butternut… ognuna ha le sue caratteristiche, il suo sapore. Mia nonna diceva sempre che la Mantovana è la migliore per i tortelli. Mah, forse aveva ragione lei.

Mi viene in mente che una volta, da piccolo, ho provato a mangiare una zucca ornamentale. Che schifo! Amara da morire. Non fatelo, ve lo dico per esperienza.

#Commestibile #Maturazione #Zucca