Cosa fare se la gastrite non passa?
La Gastrite Cronica che Resiste: Quando la Terapia Standard non Basta
La gastrite, infiammazione della mucosa gastrica, può presentarsi in forma acuta e risolversi spontaneamente o, più frequentemente, in forma cronica, trasformandosi in un fastidioso compagno di vita. Se la gastrite acuta spesso cede a rimedi semplici, la forma cronica, spesso associata all’infezione da Helicobacter pylori, richiede un approccio terapeutico più complesso e, talvolta, più lungo di quanto ci si aspetterebbe. Cosa fare, quindi, quando la terapia standard, anche di due settimane con gastroprotettori e antibiotici, sembra non sortire gli effetti sperati?
La persistenza dei sintomi, come bruciore di stomaco, nausea, vomito, gonfiore addominale e senso di pesantezza, dopo un ciclo completo di terapia antibiotica mirata all’eradicazione di H. pylori, può indicare diversi fattori. Innanzitutto, è fondamentale accertare l’effettiva eradicazione del batterio. Un test del respiro all’urea o un esame delle feci, eseguiti a distanza di almeno quattro settimane dalla fine della terapia, sono cruciali per verificare l’efficacia del trattamento. Una mancata eradicazione potrebbe richiedere un nuovo ciclo terapeutico, possibilmente con una combinazione di antibiotici diversa, sotto stretta supervisione medica. La resistenza agli antibiotici, infatti, è un problema crescente e richiede una personalizzazione della terapia.
Oltre all’H. pylori, altri fattori possono contribuire alla persistenza della gastrite cronica. Tra questi, l’uso cronico di farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), l’abuso di alcol, il fumo di sigaretta e una dieta scorretta rappresentano cause significative di infiammazione gastrica. Modificare lo stile di vita, eliminando o riducendo al minimo questi fattori di rischio, è essenziale per il successo della terapia. Una dieta ipolipidica, ricca di frutta, verdura e alimenti facilmente digeribili, può contribuire a ridurre l’infiammazione e a proteggere la mucosa gastrica.
Un’altra possibilità è che la sintomatologia persistente sia dovuta ad altre patologie gastrointestinali, come la gastropatia da reflusso, l’ulcera peptica o la malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE). In questi casi, la terapia farmacologica deve essere rimodulata, indirizzandosi alla patologia sottostante. Una gastroscopia con biopsia, se non già effettuata, può essere necessaria per una diagnosi più precisa e per escludere altre condizioni patologiche.
In conclusione, la gastrite cronica che non risponde alla terapia standard richiede un approccio diagnostico e terapeutico più approfondito. La collaborazione con un gastroenterologo esperto è fondamentale per individuare la causa precisa della persistenza dei sintomi e per adottare un piano terapeutico personalizzato, che tenga conto dello stile di vita del paziente e della possibile presenza di altre patologie concomitanti. Non trascurare i sintomi e affidarsi a un medico specialista è il passo più importante per ritrovare il benessere gastrointestinale.
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