Cosa regalare a degli invitati a cena?

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Un pensiero raffinato per i vostri ospiti? Oltre al classico dessert, considerate: un kit benessere rilassante, sottobicchieri originali, spezie esotiche, un libro di ricette, accessori da cucina, una lightbox per foto o, come ricordo indimenticabile, Polaroid della serata. L'attenzione al dettaglio crea ricordi speciali.

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Cosa regalare agli ospiti per una cena?

Uff, cosa regalare agli ospiti a cena? Bella domanda, mi ci sono trovata spesso. Dipende tanto, no?

Una volta, a casa di amici a Firenze, mi hanno dato un sacchettino di lavanda del loro giardino. Profumatissimo! Un’idea semplice ma… che te lo dico a fare, un successone.

Oppure, se so che amano cucinare, un barattolino di sale affumicato particolare, trovato al mercatino a Ortigia. Pagato tipo 5 euro, ma figurati che effetto.

Un’altra volta ho portato una piccola pianta aromatica. Non era un rosmarino banale, ma un timo limone, trovato in un vivaio vicino a casa mia. Che te ne pare?

Ecco le idee più gettonate, se proprio non sai che pesci pigliare:

  • Kit relax: Pace dei sensi garantita!
  • Sottobicchieri: Utili e stilosi, mai abbastanza!
  • Spezie rare: Un tocco esotico che fa viaggiare.
  • Dolce fatto in casa: Il gesto che scalda il cuore.
  • Polaroid ricordo: Immortalare la gioia in un click.
  • Lightbox: Un messaggio luminoso e personale.
  • Ricettario a tema: Ispirazione per nuove avventure culinarie.
  • Utensili sfiziosi: Dalla grattugia al colino, la praticità con stile.

Cosa portare ad una cena di gruppo?

E va bene, ti racconto l’ultima cena a cui ho partecipato, magari ti dà un’idea…

Eravamo a casa di Giulia, una sera di fine settembre. C’era una brezza frizzantina che preannunciava l’autunno, e l’idea era una cena informale, “ognuno porta qualcosa”. Panico! Cosa porto?

  • Il dilemma: Non volevo la solita bottiglia di vino, banale. Neanche una torta, troppo scontato.
  • L’illuminazione: Ricordo che Giulia adora le cose sfiziose e particolari.

Alla fine ho optato per dei muffin salati.

  • La ricetta: Ho fatto una versione con zucchine, speck e scamorza affumicata. Un successone! Erano soffici, saporiti e perfetti da sgranocchiare con un aperitivo.
  • Bonus: Avevo preparato anche una piccola ciotola di salsa allo yogurt e menta per accompagnarli, giusto per dare un tocco di freschezza.

Poi, ripensandoci, avrei potuto anche preparare:

  • Un babaganoush fatto in casa. Semplicissimo e sempre apprezzato.
  • Un’insalata di finocchi e arance. Fresca, leggera e perfetta per bilanciare i sapori più forti.

Comunque, la cosa importante è portare qualcosa che ti rappresenti e che ti faccia sentire a tuo agio nel prepararlo. Ah, e non dimenticare di chiedere se ci sono allergie o intolleranze!

Cosa dice il galateo sui regali?

Il galateo sui regali? Un’eco lontana.

  • Incartare: La forma conta, forse più del contenuto. Un involucro nasconde, incuriosisce. Come la vita, del resto.

  • Biglietto: Nome o nome e cognome, a seconda. Un’etichetta, un’identità. Serve a sapere chi ringraziare, o forse, chi biasimare.

  • Ringraziamento: Dovuto. Una formalità, un cerimoniale. Ma spesso vuoto, senza anima. Ricordo un regalo sgradito, un libro di cucina vegana da mia zia. Io, carnivoro convinto.

  • Tempistiche: Dare e ricevere. Mai affrettare, mai indugiare. “Il tempo è galantuomo”, dicevano. Ma il regalo in ritardo? Un affronto.

  • Valore: Misurato con cura, calibrato. Non eccedere, non lesinare. Mantenere l’equilibrio, la parvenza. Che poi, cosa vale un sorriso sincero?

  • Tipo di regalo: Scegliere con attenzione, con una vaga idea dei gusti del destinatario. A meno che non si voglia lanciare un messaggio subliminale. Ricordo un amico che regalò un manuale di sopravvivenza in città al suo coinquilino troppo casalingo.

  • Rifiuto: Mai diretto. Un rifiuto educato è un’arte. Un “grazie, ma non posso accettare” detto con il giusto tono, vale più di mille spiegazioni.

  • Etichetta: Regole. Come il gioco degli scacchi, ognuno al suo posto. Ma la vita, a volte, è un campo di battaglia senza regole. E il regalo inatteso, l’unica tregua.

Informazioni aggiuntive:

  • Il galateo sui regali varia a seconda delle culture. In alcune culture asiatiche, ad esempio, è considerato scortese scartare un regalo davanti al donatore.
  • Regalare denaro è accettabile in molte culture, ma in alcune può essere visto come impersonale.
  • La cosa più importante è che il regalo sia fatto con sincerità e attenzione. Il resto è solo forma.

Cosa non regalare secondo il galateo?

Non regalare:

  • Usato, a meno che non sia un vero pezzo d’antiquariato. I miei nonni avevano un vaso cinese, lo passavano sempre avanti e indietro.

  • Intimo. Un errore che ho visto fare troppe volte. Chi regala intimo, poi si pente.

  • Kitsch. A meno che tu non sappia cosa piace alla persona. Ma in genere, evita. Ricorda, il gusto è soggettivo, ma il cattivo gusto è universale.

  • Troppo costoso o troppo economico. Entrambi mettono a disagio. La misura è la virtù.

  • Oggetti che alludono a difetti fisici. Inutile aggiungere altro.

Informazioni aggiuntive: il galateo è un codice in continua evoluzione. Un regalo ben pensato, anche se non perfetto secondo le regole, è sempre apprezzato. Dipende dal contesto e dalla relazione con la persona.

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