Qual è la malattia che provoca la pelle che ha un odore di pesce?

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Un difetto genetico, nella flavina monoossigenasi 3 (FMO3), causa la trimetilaminuria (TMAU). Questa rara malattia metabolica impedisce la corretta metabolizzazione della trimetilammina, provocando un caratteristico odore di pesce sulla pelle e nel sudore.

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La Trimetilaminuria: Quando il Corpo Profuma di Mare

Immaginate una condizione in cui, nonostante una scrupolosa igiene personale, il vostro corpo emana un persistente odore di pesce. Questa non è una stravaganza olfattiva, ma la realtà per chi soffre di Trimetilaminuria, una rara malattia metabolica spesso definita, con comprensibile imbarazzo, “sindrome dell’odore di pesce”.

Al cuore di questa condizione c’è un difetto genetico che colpisce il gene FMO3, responsabile della produzione dell’enzima flavina monoossigenasi 3 (FMO3). Questo enzima svolge un ruolo cruciale nel processo di metabolizzazione della trimetilammina (TMA), una sostanza organica prodotta nell’intestino durante la digestione di alcuni alimenti, in particolare quelli ricchi di colina. La colina si trova in alimenti come uova, carne rossa, alcuni legumi e verdure come i broccoli e i cavoletti di Bruxelles.

Normalmente, l’enzima FMO3 trasforma la TMA in trimetilammina N-ossido (TMAO), una sostanza inodore che viene poi espulsa attraverso l’urina. Tuttavia, nelle persone affette da Trimetilaminuria, l’enzima FMO3 è inefficiente o completamente assente. Di conseguenza, la TMA si accumula nell’organismo e viene rilasciata attraverso il sudore, l’urina, il respiro e altri fluidi corporei, conferendo loro il caratteristico odore di pesce.

La Trimetilaminuria può manifestarsi in modo diverso da persona a persona. Alcuni individui presentano sintomi lievi e intermittenti, mentre altri sperimentano un odore costante e più intenso. L’intensità dell’odore può anche essere influenzata da fattori come l’alimentazione, lo stress, l’esercizio fisico e, nelle donne, le variazioni ormonali durante il ciclo mestruale.

La diagnosi di Trimetilaminuria si basa solitamente sull’analisi dell’urina per misurare i livelli di TMA e TMAO. Un rapporto elevato di TMA rispetto a TMAO indica un malfunzionamento dell’enzima FMO3. Test genetici possono essere eseguiti per confermare la presenza di una mutazione nel gene FMO3.

Purtroppo, non esiste una cura definitiva per la Trimetilaminuria. Il trattamento si concentra principalmente sulla gestione dei sintomi attraverso modifiche alla dieta e dello stile di vita. Ridurre l’assunzione di alimenti ricchi di colina e di altri precursori della TMA può aiutare a diminuire la produzione di TMA nell’intestino. L’uso di saponi e detergenti con pH acido può contribuire a neutralizzare l’odore sulla pelle. L’integrazione con carbone attivo o rame clorofillina può aiutare ad assorbire la TMA nell’intestino.

Oltre alle strategie dietetiche e igieniche, il supporto psicologico è fondamentale per le persone affette da Trimetilaminuria. L’impatto sociale ed emotivo della condizione può essere significativo, portando a sentimenti di isolamento, ansia e depressione. Gruppi di supporto e consulenza psicologica possono fornire un ambiente sicuro per condividere esperienze e sviluppare strategie di coping.

La ricerca sulla Trimetilaminuria è in corso e si spera che in futuro si possano sviluppare terapie più efficaci per la gestione della malattia. Comprendere meglio il meccanismo di azione dell’enzima FMO3 e le interazioni tra la TMA e la flora intestinale potrebbe aprire nuove vie per il trattamento della Trimetilaminuria e migliorare la qualità della vita delle persone che ne soffrono. È fondamentale sensibilizzare l’opinione pubblica su questa condizione rara e spesso incompresa, affinché le persone affette da Trimetilaminuria possano ricevere il supporto e la comprensione di cui hanno bisogno.