Quali sono i segnali che non lo amo più?

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Un nodo allo stomaco, una sensazione di pesantezza. Ti accorgi che noi è diventato io, i vostri mondi un tempo intrecciati ora viaggiano su binari paralleli. Le discussioni superano i momenti di gioia, i difetti del partner – prima accettabili – ora ti irritano profondamente. La noia, subdola, si insinua e ti chiedi: è questa la vita che voglio? La tristezza si mescola alla confusione, la paura del cambiamento al desiderio di libertà.

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“Quali sono i segnali che non lo amo più?” Eh, bella domanda… chi non se l’è fatta almeno una volta nella vita?

Io me lo ricordo bene quel nodo allo stomaco. Non era un dolore lancinante, no, era più una sensazione di pesantezza costante. Come avere un macigno lì, che ti impedisce di respirare a fondo. E poi, questa è una cosa che mi ha colpito particolarmente: ti accorgi che il “noi” è sparito. Sembra una banalità, lo so, ma è verissimo. Prima pensi “noi andiamo al cinema”, “noi cuciniamo insieme”, “noi facciamo…”. Poi, piano piano, diventa “io vado al cinema”, “io mi cucino qualcosa”, “io… io… io…”. I mondi si allontanano, come due treni che partono da stazioni diverse e prendono binari completamente opposti. Non c’è più quella condivisione, quella complicità.

E le discussioni? Oddio, quelle… Prima erano scaramucce, battibecchi che finivano con una risata e un abbraccio. Poi, diventano sempre più frequenti, sempre più accese. Ti ritrovi a discutere per cose futili, per un calzino lasciato fuori posto, per una parola detta male. E i suoi difetti… quelli che prima ti facevano sorridere o che comunque accettavi con un sospiro, ora ti mandano ai pazzi. Mi ricordo, ad esempio, che il modo in cui lui masticava mi faceva impazzire! Prima lo trovavo quasi buffo, poi non lo sopportavo più.

E la noia? Ah, la noia… quella serpe subdola che si insinua piano piano, senza che tu te ne accorga. Ti guardi allo specchio e ti chiedi: “Ma è questa la vita che voglio? È questo quello che mi rende felice?”. E la risposta, spesso, è un silenzio assordante. Un silenzio pieno di tristezza, di confusione, di paura. Paura del cambiamento, certo, ma anche un desiderio di libertà che ti divora dentro. Io mi sentivo proprio così, come se fossi imprigionata in una gabbia dorata. Bella, per carità, ma pur sempre una gabbia.

È un momento difficile, lo so. Ma è importante ascoltarsi, capire cosa si prova davvero. Perché a volte, l’amore finisce. E non è colpa di nessuno. Semplicemente, le strade si dividono.