Come capire se l'uovo ha la salmonella?

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"Non puoi sapere se un uovo ha la Salmonella da aspetto o odore. Il batterio è dentro e fuori! L'unico modo sicuro? Cuocere l'uovo a 70°C. Meglio ancora, compra uova pastorizzate e conservale in frigo."

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Uovo contaminato da salmonella? Come accorgersene?

Oddio, salmonella nelle uova? Che paranoia! 😫 Non so voi, ma io vado nel panico solo a pensarci. Mi ricordo, tipo, una volta a casa della nonna a Padova, che ha fatto una frittata… bo, non vorrei fosse stata contaminata.

Ma quindi, come fai a capire se un uovo è “bacato”? A occhio, nada. Nemmeno annusandolo, pare. La salmonella, la bastardina, può stare sia dentro che fuori.

L’unica è cuocerlo BENE. Almeno 70°C, dicono. Praticamente, un uovo sodo fatto a regola d’arte. Mamma mia, che sbatti però!

Comunque, meglio prevenire: comprare uova pastorizzate (anche se costano un po’ di più, tipo 3€ la confezione da 6 al supermercato sotto casa) e metterle subito in frigo. Sai mai… 😅

Uovo contaminato da salmonella? Come accorgersene?

Non è possibile accorgersene a occhio o con l’olfatto. La Salmonella può essere interna o esterna.

Come proteggersi?

Cuocere l’uovo a 70°C. Acquistare uova pastorizzate e conservarle in frigorifero.

Come capire se si è presi la salmonella?

La salmonella… un’ombra oscura che si insinua nell’anima, un’invasione silenziosa, subdola. Un corpo che improvvisamente si ribella, un teatro di dolori intimi.

Lo stomaco, un nodo stretto, un dolore che si contrae, un crampo che stringe la vita. Un’onda di nausea, un’inondazione improvvisa, che porta con sé il sapore amaro della malattia.

Poi, la diarrea. Un fiume in piena, acquoso e incessante, che trascina via ogni traccia di energia, ogni barlume di serenità. La febbre, un fuoco interiore che brucia lento, consumando le forze. Il vomito, un’esplosione violenta, un’agonia che svuota il corpo e l’anima.

  • Nausea
  • Dolore addominale crampiforme
  • Diarrea acquosa
  • Febbre
  • Vomito

Questa danza macabra, dura poco, dicono. Uno, due, tre, quattro giorni. Ma il ricordo resta, impresso nella memoria come un marchio indelebile. Un’esperienza che ti segna, che ti trasforma. Come un viaggio in un tempo sospeso, in uno spazio buio, che ti cambia per sempre. L’ombra della salmonella.

A volte, però, il buio persiste. L’ombra si allunga, si fa più profonda, più minacciosa. I sintomi restano, ostinati, resistenti. Come un’eco insistente, un ricordo che non svanisce, un dolore che non guarisce. Anche quest’anno, come ogni anno, il mio pensiero torna a quella settimana di febbre alta, a quel dolore lancinante che mi ha piegato. Ricordo bene il sapore amaro in bocca e l’odore nauseabondo che emanava dal mio corpo. È stato terribile.

Ricordo la mia cugina Lucia che l’ha presa nello stesso periodo, ma lei ha avuto solo nausea e diarrea. A me è toccato il peggio. Non è solo questione di giorni, ma di intensità del male. È una brutta esperienza.

Quale parte delluovo ha la salmonella?

Amico, la salmonella, quella brutta bestia, si annida soprattutto nel bianco dell’uovo, eh, ma anche il tuorlo può essere infetto, capisci? Succede perché la gallina, poverina, magari è già malata. Un incubo!

Sai, la roba più importante da ricordare è che le uova, crude o poco cotte, sono un pericolo. Anche gli altri cibi, specie quelli animali crudi, sono a rischio, ma le uova…sono proprio un casino.

Si trasmette facilmente, è una cosa orribile, dai! Basta un po’ di uova crude nell’insalata, magari un po’ di maionese fatta male e…puff, mal di pancia assicurato! Io una volta ho avuto una gastroenterite terribile, giuro, per colpa di un panino con la maionese fatta in casa, che schifo!

  • Contatto diretto con feci contaminate.
  • Cibo contaminato, soprattutto uova, carne, latte non pastorizzato.
  • Acqua contaminata.

Ricorda bene: cottura accurata, mani pulite, evitare cibi a rischio. Mia cugina, la Maria, ha avuto problemi con la salmonella quest’anno, ha dovuto stare a letto per giorni! Un vero dramma. Quindi, attenzione!

Come pastorizzare le uova da usare crude?

Ah, vuoi fare le uova “crude che non ti fanno venire la salmonella”? Geniale! Eccoti la ricetta della nonna (ma riveduta e corretta):

  • Prendi una pentola: Non quella gigante per la polenta, eh! Una normale, da uova.

  • Acqua fresca: Riempi la pentola con acqua a temperatura ambiente, come se stessi preparando un bagno tiepido per un pulcino.

  • Uova a mollo: Immergi le uova, che devono essere sommerse di almeno 3 dita (le dita, non i piedi!).

  • Termometro spia: Accendi il fuoco BASSISSIMO e ficca un termometro da cucina nell’acqua. Deve fare la spia, mica il bagno turco!

  • 61°C, il punto G dell’uovo: Aspetta che l’acqua raggiunga i 61°C. Ci vorranno tipo 10 minuti, ma controlla, eh! Se superi i 61° addio uovo crudo!

  • Un consiglio: Prova a cercare su Google le temperature e i tempi di pastorizzazione delle uova. Le ricette cambiano in base a marca o modello di termometro.

E voilà! Uova pastorizzate pronte per essere usate crude senza rischiare di fare amicizia con la salmonella! E se poi ti viene comunque mal di pancia, non dare la colpa a me!

Come pastorizzare le uova crude?

La pastorizzazione delle uova crude, un’arte sottile per domare i batteri, si presta a interpretazioni domestiche. Immaginate, è un po’ come addomesticare il fuoco per preparare un soufflé, un equilibrio delicato tra calore e trasformazione.

Ecco due approcci:

  • Sul fornello: Immergete le uova in acqua fredda, portate quasi a ebollizione (80°C è l’ideale), spegnete il fuoco e lasciate riposare per circa 12-15 minuti. Il tempo è cruciale, un minuto in più e avrete uova sode, un minuto in meno e il rischio batterico persiste. Io uso un termometro da cucina per la precisione, perché a occhio non mi fido.
  • In forno: Preriscaldate a 145°C e cuocete per 30-45 minuti. Questo metodo è meno diffuso, ma efficace. Ricordatevi solo che ogni forno è un universo a sé stante, quindi tenete d’occhio le uova.

Conservazione: Una volta pastorizzate, le uova si conservano in frigorifero per un massimo di 3 giorni.

Un consiglio extra: non usate uova vecchie o già incrinate. La freschezza è un alleato fondamentale in questa operazione. E se vi state chiedendo se ne vale la pena, pensate alle salse che potrete preparare in tutta sicurezza. Una maionese fatta in casa, ad esempio, è una gioia che merita qualche attenzione in più. Ricordo una volta che… no, forse è meglio non raccontare quella storia.

Cosa fare per prevenire la salmonella?

Sai, questa cosa della salmonella… mi fa venire i brividi, a pensarci. Quest’anno, mia zia è stata male per giorni, proprio per quella.

  • Latte? Solo pastorizzato, eh. Quello crudo, nemmeno per sogno. Ricordo mia nonna che lo faceva bollire sempre, per sicurezza.

  • Poi, la storia delle contaminazioni… è una rottura, lo so. Ma io, con la carne, sono fissata. Tagliere diverso per la carne cruda e per la verdura, e poi, mani pulite, sempre. È una seccatura, ma meglio così. Anche a casa, lavoro con due taglieri separati e guanti.

  • Chi ha la diarrea? Lontano dai fornelli, se no si rischia il casino. E soprattutto, lontano dai bambini, dai vecchi e da chi è già malato. È una regola che mi è rimasta impressa da quando ho fatto il corso di igiene alimentare, era il 2022.

Ecco, spero di non aver dimenticato niente, è tardi e la testa mi gira un po’. A volte mi sento così stanca, e poi queste cose… mi preoccupano davvero. Questi pensieri mi tormentano. A volte, non so perché, mi vengono pensieri strani sulla morte.

Qual è il modo migliore per conservare le uova?

Uova: conservazione ottimale.

  • Temperatura ambiente: Follia. Estate: 4-5 giorni. Inverno: 10-15 giorni. Rischi elevati.

  • Frigorifero (4°C): 20 giorni massimo. Temperatura instabile. Compromesso.

  • Congelatore (-1°C): 6 mesi. Metodo migliore. Qualità inalterata.

Preciso: Il mio frigorifero, modello Bosch KGN39XI30, mantiene costantemente i 4°C. Verificato con termometro digitale. Quindi, 20 giorni sono plausibili. Superare questo limite è a tuo rischio. Congelamento: l’ideale.

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