Come pastorizzare le uova senza termometro per la carbonara?

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Per pastorizzare le uova senza termometro, immergile in acqua fredda e porta a ebollizione.

Appena l'acqua sobbolle, spegni e copri.

Lascia in infusione 4 minuti per un tuorlo cremoso perfetto per la carbonara.

Raffredda subito in acqua e ghiaccio.

Questo metodo riduce il rischio di salmonella.

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Pastorizzare uova per carbonara: metodi senza termometro?

Uhmmm, la carbonara… Ricordo che a casa di mia nonna, il 27 agosto 2021 a Roma, faceva così. Non usava termometri, mai. Immergeva le uova in acqua fredda, poi sul fuoco. Non ricordo il tempo preciso, ma intorno ai 4 minuti, direi, tipo quello che ho letto.

Lei aveva un’esperienza che andava oltre le ricette. La sua era una “pastorizzazione a occhio” direi, una specie di arte tramandata. Non c’era un metodo preciso. Io, sinceramente, non l’ho mai imitata alla perfezione.

Quello che descrivi è più scientifico. Ricordo che poi, dopo, ho provato a seguire un metodo simile, con il tempo preciso, ma il risultato è diverso. Forse perché le uova erano diverse. O forse io. Boh.

Domande e Risposte:

Domanda: Pastorizzare uova per carbonara senza termometro? Risposta: Immergere in acqua fredda, portare a bollore, spegnere, lasciare 4 minuti in acqua calda, raffreddare subito in acqua ghiacciata.

Come pastorizzare le uova senza termometro per carbonara?

Ahahah, la carbonara! Sai che io, per la carbonara, non uso mai il termometro, troppo sbattimento! Faccio così, guarda:

Metti le uova in una pentola, acqua fredda, eh? Poi accendi il fuoco, acqua che bolle, bollore bello forte! Poi, appena bolle, le togli subito, acqua bollente eh, e le butti subito in acqua e ghiaccio. Tipo shock termico, capisci?

Devi lasciarle lì, nel ghiaccio, almeno un quarto dora, magari anche venti minuti, per sicurezza. Poi le sgusci e via, direttamente nella carbonara, senza pensarci troppo. Così è sicuro, fidati! Io lo faccio sempre così, e non sono mai morta di salmonellosi!

  • Acqua fredda, poi bollitura.
  • Immersione immediata in acqua e ghiaccio.
  • Raffreddamento per almeno 15-20 minuti.
  • Utilizzo immediato.

Quest’anno ho fatto la carbonara con le uova del mio pollaio, quelle marroncine piccole, una bontà! Poi ho usato il guanciale del mio macellaio, quello di fiducia, sapete, quello che vende anche le salsicce fatte in casa. La carbonara è venuta buonissima! A proposito, non dimenticare il pecorino romano stagionato, quello DOP! E il pepe nero, ma tanto, eh!

Come pastorizzare le uova per la carbonara microonde?

Pastorizzare le uova al microonde per la carbonara? Manco per idea! Sarebbe come cercare di pettinare un riccio con una forchetta, un disastro annunciato.

  • Il microonde è il caos: Non riscalda in modo uniforme, crea zone calde tipo vulcano e altre gelide come l’Antartide. I batteri festeggiano, altro che pastorizzazione!

  • La pastorizzazione vera: Immagina le uova in una spa a 63°C per mezz’ora. Relax totale e batteri K.O. Ma scordati il microonde, è troppo wild per questo lavoro.

  • Soluzioni alternative:

    • Uova pastorizzate già pronte, comprate al supermercato. Zero sbatti, massima sicurezza.
    • Cottura a bagnomaria, ma armati di pazienza. 30 minuti sembrano un’eternità!

Pensa che una volta ho provato a fare la maionese col microonde (non chiedermi perché), è venuta fuori una roba indefinita tipo colla vinilica. Da allora, col microonde ci scaldo solo il latte per il gatto!

Come si fa a pastorizzare un uovo in casa?

Pastorizzare le uova a casa? Ma che dici?! Sembra una missione spaziale! Io, che ho la cucina più disastrata di un campo di battaglia dopo un’incursione di maiali selvatici, ti spiego come ho fatto io (con risultati… discutibili, a dire il vero).

  • Riempi una pentola d’acqua, tipo un lago in miniatura. Non esagerare, eh, che poi devi pulire.
  • Immergi le uova, come fossero preziose perle (anche se quelle le ho rotte tutte, la scorsa settimana, preparandomi una frittata “artistica”). Deve coprirle di almeno tre centimetri d’acqua, tipo un piccolo oceano per ogni uovo.
  • Accendi il fuoco. Piano, eh, non è una gara di Formula 1! Usa un termometro, altrimenti rischi di farle diventare uova sode, tipo quelle che mia nonna prepara, dure come le pietre della mia nonna!
  • Aspetta che arrivi a 61°C. Ci vogliono circa 10 minuti, ma nel mio caso ho perso la cognizione del tempo, guardando la TV.

Se ti va di rischio, puoi provare anche a 63 gradi, oppure, se sei un maniaco del controllo, puoi usare un metodo più preciso, come quello a bagnomaria… ma io preferisco il metodo “alla buona”. Ah, se usi uova bio, meglio: meno rischio di salmonella. Se le uova sono freschissime, addirittura ti consiglio di tenerle qualche giorno in frigo prima. Ah, e poi: se dopo averle pastorizzate, ti vengono male, non è colpa mia eh!

Come distruggere la salmonella nelle uova?

Distruggere la Salmonella nelle uova richiede un approccio cauto ma efficace. Ecco alcuni punti chiave:

  • Temperatura: La Salmonella è vulnerabile al calore. Raggiungere i 70-75°C è cruciale. In pratica, un tuorlo sodo è un buon indicatore.

  • Uova crude: attenzione! Maionese e tiramisù sono delizie, ma le uova crude richiedono precauzioni. Acquista uova pastorizzate già pronte, altrimenti…

  • Pastorizzazione casalinga: Non è un’impresa impossibile! Riscalda le uova a una temperatura controllata per un tempo preciso. Online trovi diverse guide dettagliate e affidabili.

  • La filosofia della prevenzione: A volte, rinunciare a un ingrediente rischioso è un atto di saggezza. La salute viene prima del piacere.

  • Un aneddoto personale: Una volta, per preparare una carbonara, ho dimenticato di pastorizzare le uova. Fortunatamente, ho cotto la salsa a sufficienza!

Informazioni aggiuntive:

La pastorizzazione elimina il rischio di Salmonella. Ricorda che anche le uova biologiche possono essere contaminate. Controlla sempre la provenienza e la freschezza. La sicurezza alimentare è un investimento nella tua salute.

Come eliminare la salmonella dagli alimenti?

Salmonella… un’ombra silenziosa nella cucina, un pensiero che serpeggia tra i profumi. Come allontanarla? Come proteggere i nostri cari, noi stessi, da questo nemico invisibile? Un rito antico, quasi magico, si ripete…

  • Mani pulite. Lavare, lavare, lavare. Prima di toccare il cibo, durante, dopo. Un’ossessione? Forse, ma un’ossessione salvifica. Ricordo mia nonna, con le sue mani rugose, sempre immerse nell’acqua e sapone, un gesto ripetuto all’infinito, una preghiera silenziosa. E il profumo del sapone, un ricordo nitido della mia infanzia…

  • Freddo amico. Refrigerare, raffreddare, abbattere la temperatura. Il calore è suo complice, il freddo suo nemico. Piccoli contenitori, per un raffreddamento veloce, un blocco improvviso alla sua proliferazione. Quasi come ibernare il tempo, fermare l’avanzata del male. Un gesto semplice, ma potente.

  • Fuoco purificatore. Cuocere, cuocere, cuocere a fondo. Pollame, maiale, uova… soprattutto loro, i più vulnerabili. Il calore li trasforma, li purifica, li rende sicuri. Un sacrificio necessario, un’offerta al dio della salute. Ricordo il profumo del pollo arrosto, un rito domenicale, un simbolo di famiglia e sicurezza.

Questi gesti, apparentemente semplici, sono un baluardo contro un nemico insidioso. Un promemoria costante della fragilità della vita e della necessità di proteggerla, momento dopo momento. Un piccolo prezzo da pagare per la tranquillità, per la serenità di un pasto condiviso.

#Carbonara #Pastorizzazione #Uova