Come eliminare la salmonella dall'uovo?
La salmonella si elimina con la cottura. Assicurati che il tuorlo sia sodo, raggiungendo i 70-75°C. Igiene fondamentale: lava mani e superfici dopo aver toccato le uova crude. Getta subito i gusci.
Come eliminare la salmonella dalle uova? Consigli e metodi efficaci?
Oddio, la salmonella… mi vengono in mente subito le uova strapazzate che feci a Pasqua 2023, a casa di mia zia a Siena. Un incubo! Per fortuna, niente salmonella, ma ho imparato la lezione.
Mai fidarsi! Bisogna essere meticolosi. Dopo aver rotto le uova, via i gusci subito, nella spazzatura. Poi, mani e piano di lavoro, una bella lavata accurata.
Ricordo che la mia nonna, (che di ricette ne sapeva un mucchio!), diceva sempre di cuocere le uova benissimo, fino a che il tuorlo è bello sodo. Intorno ai 70-75°C, se non erro, muore la salmonella.
In pratica: pulizia maniacale e cottura perfetta. Questo è il mio metodo anti-salmonella, frutto di esperienza (e di qualche spavento!).
Come si uccide la salmonella nelle uova?
Oddio, la salmonella nelle uova… mi fa venire i brividi solo a pensarci. Ricordo mia nonna, povera anima, che si raccomandava sempre di cuocere bene le uova, soprattutto il tuorlo. Diceva che doveva diventare proprio sodo, un tuorlo che non cola più, insomma.
Settanta gradi, diceva il dottore, a papà. Settanta gradi per uccidere quella bestia. E non è facile stabilirlo a occhio. In una frittata, o nelle uova strapazzate, devi aspettare che non ci sia più liquido, proprio per niente. È così che si uccide la salmonella, questo sì, lo so per certo. A volte, però, lo ammetto, mi capita di mangiarle un po’ meno cotte, lo so, è stupido, ma il tuorlo morbido… che voglia!
- Temperatura minima: 70 gradi Celsius.
- Aspetto: tuorlo completamente sodo, senza liquido visibile.
- Metodi di cottura: frittata, uova strapazzate (ma anche sode, ovviamente, se cotte a lungo a bagnomaria, tipo quelle che faceva mia nonna).
Poi, sai, a parte la salmonella, c’è anche il discorso della freschezza. Io compro sempre uova biologiche al mercato del mio paese, da quel contadino che conosco da sempre, quelle con il guscio un po’ sporco. Le uova di supermercato mi danno un po’ di ansia.
Conservazione: frigorifero, ovviamente.
Acquisto: preferisco quelle del contadino, ma questa è una mia fissazione. *Controllo: prima di usarle, controllo sempre la data di scadenza, anche se le riconosco facilmente a occhio.
Come muore il batterio della salmonella?
Uff, salmonella… che storia. Ma come fanno a morire ste bestiacce?
- Ah, ecco! Mi pare che il calore sia letale.
- Cioè, tipo, devi cuocere bene il cibo, soprattutto la carne e le uova.
70°C per 15 minuti, giusto?
- Mia nonna diceva sempre “cuoci bene, che poi stai male!”, aveva ragione la nonna, sempre.
- Ah, ma quindi anche il pollo? Certo, il pollo!
- E se uno fa la maionese fatta in casa? Forse meglio quella del supermercato, no?
Forse è meglio evitare rischi inutili. Quest’estate ho fatto la grigliata con gli amici e non so se la carne era cotta bene… speriamo bene!
Cosa fare per non prendere la salmonella?
La salmonella? Un ospite indesiderato, direi. Per evitarla, immaginate la vostra cucina come un campo di battaglia: crudi da una parte, cotti dall’altra, tipo Guelfi e Ghibellini. E il latte? Pastorizzato, mi raccomando. Pensate che le mucche non si lavano le mani dopo essere andate al bagno…
Altro punto cruciale: chiunque abbia la diarrea, con tutto il rispetto, dovrebbe astenersi dal cucinare per gli altri. Sarebbe come regalare un biglietto per il bagno espresso. Soprattutto se si parla di bambini, anziani o malati, categorie notoriamente fragili come un soufflé appena sfornato. Io, ad esempio, quando ho un’intossicazione alimentare, cucino solo per me stesso. Una forma di autolesionismo, lo ammetto, ma almeno non coinvolgo vittime innocenti.
- Latte: Solo pastorizzato. Pensate a tutte le cose che potrebbero finire nel latte crudo. Meglio non indagare.
- Contaminazione: Crudi e cotti separati. Immaginate un tango appassionato tra pollo crudo e insalata. Niente di romantico.
- Cuochi con diarrea: Assolutamente no. Anche se insistono, anche se promettono di lavarsi le mani “benissimo”.
Quest’anno, durante una gita in campeggio, un amico ha ignorato completamente queste precauzioni. Risultato? Tre giorni in tenda ad abbracciare un rotolo di carta igienica. Una scena che non auguro nemmeno al mio peggior nemico. Imparate dai suoi errori, non dai miei. Io, per fortuna, sono immune a tutto. O almeno così mi piace credere.
Come non prendere la Salmonella con le uova?
Qui, nel silenzio della notte, mi torna in mente quella volta che mi sono sentito male… forse proprio per delle uova poco cotte. Da allora, sono diventato super attento. Frigorifero, sempre. E le uova, le scelgo con cura, quelle pulite, senza crepe.
Le lavo mai? Assolutamente no. E un altro errore che non faccio più è rompere le uova direttamente sulla ciotola dell’impasto. Chissà quanti germi… Meglio usare una ciotolina a parte. E i gusci? Via, subito nella spazzatura.
Ricordo mia nonna che usava il guscio per separare tuorlo e albume… Che brividi adesso che ci penso! Ora uso un separatore, o le mie mani, ben lavate, ovviamente. Le uova le cuocio sempre bene. Addio uova alla coque. E poi, controllo sempre la data di scadenza. Fresche devono essere, freschissime.
Una volta, a casa di amici, ho visto delle uova fuori dal frigo, in una ciotola sul tavolo. Non ho detto niente, ma dentro di me… un disastro. Mi sono fatto una bella insalata, senza uova. Meglio prevenire che curare, no? E poi mi ricordo ancora di quella frittata mangiata in campeggio… forse non era cotta bene. Che nottataccia!
- Frigorifero: Conservale sempre in frigo.
- Acquisto: Scegli uova pulite, senza crepe.
- Lavaggio: Non lavarle.
- Rottura: Usa una ciotola a parte, non direttamente in quella dell’impasto.
- Gusci: Non usarli per separare tuorlo e albume e gettali via subito.
- Cottura: Cuocile bene.
- Freschezza: Controlla la data di scadenza.
- Pastorizzazione: Se possibile, pastorizzale.
Come inattivare la salmonella?
Cavolo, mi ricordo quella volta che feci il pollo al forno per il compleanno di mia sorella, era tipo maggio dell’anno scorso. Ero agitatissima, volevo fare bella figura. Avevo comprato un termometro da cucina nuovo di zecca, uno di quelli digitali, perché avevo letto online che la salmonella muore sopra i 70 gradi. Fissavo la temperatura salire lentamente, tipo 68…69… e finalmente 70! Ricordo che pensai: “Presa!”. Poi lo lasciai cuocere ancora un bel po’, per sicurezza, non volevo mica intossicare tutti! Faceva un caldo assurdo quel giorno, il forno acceso peggiorava le cose, mi colava il sudore sulla fronte mentre controllavo la cottura. Alla fine il pollo era perfetto, dorato e croccante. Tutti si sono leccati i baffi, e nessuno si è sentito male, per fortuna!
- Temperatura di sicurezza per uccidere la salmonella: 70°C.
- Usare un termometro da cucina per controllare la temperatura interna degli alimenti.
- Cuocere il pollo fino a quando non raggiunge la temperatura di sicurezza al cuore.
Quel termometro lo uso ancora, mi ha salvato un sacco di volte, anche con gli arrosti. Mi sento più tranquilla sapendo che posso controllare la temperatura precisa della carne. Prima andavo un po’ a occhio, ma con la salmonella non si scherza. Meglio prevenire che curare, no? Comunque, il pollo al forno di mia sorella è diventato un classico, me lo chiedono sempre!
A quale temperatura si distrugge la Salmonella?
La Salmonella, temibile ospite indesiderato, cede il passo a temperature superiori ai 70°C.
- Cottura impeccabile: Una cottura adeguata è l’arma più efficace per neutralizzare i microrganismi patogeni, come la Salmonella.
- Il calore, un nemico: La Salmonella non resiste a temperature elevate.
- Oltre la soglia: Superare i 70°C significa privare la Salmonella della sua capacità di proliferare.
La distruzione della Salmonella non è solo una questione di gradi, ma un esempio di come la conoscenza scientifica possa salvaguardare la nostra salute. Mi ricorda quando lessi un testo di microbiologia all’università, ero affascinato da quanto fosse vulnerabile la vita, anche quella microscopica.
Approfondimento: La temperatura di 70°C si riferisce al cuore del cibo. Assicurarsi che l’alimento raggiunga e mantenga questa temperatura per un tempo sufficiente è fondamentale per garantire la sua sicurezza.
Cosa distrugge la Salmonella?
Quel maledetto pranzo di Pasqua del 2023! Avevo preparato io, arrosto di maiale e patate, tutto perfetto, o almeno così credevo. Poi, il crollo. Febbre altissima, dolori lancinanti allo stomaco, vomito incessante, diarrea. Ricordo la disperazione, sdraiata a letto nel mio appartamento a Milano, le tende tirate, la luce fioca. Che schifo!
Mi sono sentita morire. Non riuscivo a trattenere nulla, ogni tentativo finiva con un’ondata di nausea. Per giorni, solo acqua e un po’ di the caldo, nulla di più. Il medico, chiamato in tutta fretta, aveva detto salmonellosi. Ricordo il suo sguardo preoccupato, e le sue parole, secche: “reidratazione, fermenti lattici”. Che noia!
- Reidratazione: litri e litri di acqua, brodo e soluzioni saline. L’acqua era la mia unica compagnia.
- Fermenti lattici: un intero scaffale del supermercato. Avevo l’impressione che me ne avessero prescritti a decine.
- Probiotici: questi non li ricordo bene, ho solo il ricordo delle capsule.
- Riposo assoluto. Già, il riposo è stato fondamentale, tanto era la stanchezza.
Dopo una settimana, finalmente, il peggio è passato. Ma la paura? Quella è rimasta a lungo. Adesso, cucino con una cura maniacale, ogni cosa lavata e disinfettata più volte. E non sono ancora del tutto tranquilla. Che paura. Ancora mi tremano le mani solo a pensarci. Devo andare a fare la spesa, e ho ancora paura che succeda di nuovo. Non voglio più rivivere quell’esperienza. Mai più!
- Punto principale: La salmonellosi è stata terribile.
- Punto principale: Il trattamento è stato a base di reidratazione e fermenti lattici.
- Punto principale: La paura persiste ancora oggi.
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