Perché quando mangio i funghi sto male?

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Il consumo di funghi può causare disturbi digestivi a chi non possiede lenzima per digerire il trealosio, un componente presente in alcuni funghi. Questo porta a meteorismo e diarrea.
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Il mistero del fungo indigesto: quando il piacere del palato si trasforma in malessere

I funghi, con le loro infinite varietà di sapori e consistenze, arricchiscono la nostra tavola e impreziosiscono innumerevoli ricette. Ma per alcuni, la delizia micologica si trasforma in un’esperienza spiacevole, segnata da fastidiosi disturbi digestivi. Perché, per alcune persone, consumare funghi porta a meteorismo, diarrea e un generale malessere? La risposta, spesso sconosciuta, risiede in una semplice molecola: il trealosio.

Il trealosio è uno zucchero disaccaride, un dolce componente presente in molte specie di funghi, in quantità variabili a seconda della varietà e del grado di maturazione. La sua peculiarità sta nella difficoltà di digestione per una parte della popolazione. Infatti, la digestione del trealosio richiede un enzima specifico, la trealasi, presente nell’intestino tenue. Chiunque presenti una carenza o una ridotta attività di questo enzima non riesce a metabolizzare correttamente il trealosio ingerito attraverso i funghi.

Questo deficit enzimatico non è una condizione rara. Si stima che una percentuale significativa della popolazione mondiale presenti una limitata attività della trealasi, con una maggiore incidenza in alcune etnie. Nel caso di consumo di funghi ricchi di trealosio, questa incapacità di digerire lo zucchero porta ad un accumulo di trealosio nell’intestino. Il risultato è un processo fermentativo anomalo ad opera della flora batterica intestinale, che cerca di scomporre il trealosio non digerito. Questa fermentazione produce gas, causando gonfiore addominale (meteorismo) e, in alcuni casi, diarrea. Il disagio può variare in intensità a seconda della quantità di funghi consumati e della concentrazione di trealosio in essi contenuta.

Non tutti i funghi contengono la stessa quantità di trealosio. Alcuni sono particolarmente ricchi di questo zucchero, mentre altri ne contengono quantità trascurabili. Per questo, una persona potrebbe tollerare una specie di fungo ma non un’altra. L’intensità dei sintomi dipende anche dalla sensibilità individuale: alcuni individui possono sperimentare un lieve disagio, mentre altri possono soffrire di disturbi più marcati e prolungati.

Se si sospetta un’intolleranza al trealosio nei funghi, è fondamentale rivolgersi al proprio medico o a un dietologo. Esami specifici possono accertare la presenza di un deficit di trealasi. Una volta diagnosticata l’intolleranza, è possibile adottare strategie di gestione, che comprendono la limitazione o l’esclusione dei funghi dalla dieta, oppure l’assunzione di integratori enzimatici che contengono trealasi. In questo modo, è possibile godere dei benefici nutrizionali dei funghi, evitando spiacevoli inconvenienti. L’attenzione alla propria reazione individuale ai diversi tipi di funghi e una dieta consapevole sono la chiave per gustare questi preziosi alimenti senza compromettere il proprio benessere.