Chi ha i 24 CFU deve prendere i 36?

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Coloro che hanno già acquisito i 24 CFU necessari per laccesso al concorso non devono automaticamente conseguire i 36 CFU. Il percorso da 36 CFU è unintegrazione formativa riservata a chi, avendo vinto il concorso grazie ai 24 CFU, necessita di unulteriore preparazione per limmissione in ruolo.

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24 CFU e 36 CFU: Chiarezza sul Percorso per l’Insegnamento

La complessa normativa relativa all’accesso all’insegnamento spesso genera confusione, soprattutto in merito ai Crediti Formativi Universitari (CFU) necessari. Una domanda frequente è: chi ha già i 24 CFU deve conseguire anche i 36 CFU? La risposta è un sonoro no, ma è fondamentale comprendere le sfumature e il contesto in cui i 36 CFU entrano in gioco.

L’acquisizione dei 24 CFU in discipline antropo-psico-pedagogiche e nelle metodologie didattiche è stata, per un determinato periodo, la chiave di accesso ai concorsi per l’insegnamento. Molti aspiranti docenti hanno investito tempo e risorse per ottenere questi crediti, ritenendoli il lasciapassare per l’ambito scolastico. E, in effetti, lo erano.

Tuttavia, con l’evolversi del sistema di reclutamento e formazione dei docenti, è emersa la necessità di un’integrazione formativa più specifica. È qui che entrano in scena i 36 CFU. Questi crediti non rappresentano un prerequisito universale per tutti gli aspiranti docenti, bensì un percorso formativo mirato e obbligatorio esclusivamente per coloro che, avendo superato un concorso grazie ai 24 CFU, si trovano nella fase di immissione in ruolo.

In altre parole, i 36 CFU non sono un “upgrade” o un’aggiunta necessaria per chi ha già i 24 CFU e intende partecipare a un concorso. Sono invece un’integrazione formativa successiva alla vittoria del concorso, pensata per fornire una preparazione più approfondita e mirata alle specifiche esigenze della professione docente.

Quindi, ricapitolando:

  • 24 CFU: Permettono l’accesso al concorso (secondo le disposizioni normative vigenti al momento della pubblicazione del bando).
  • 36 CFU: Rappresentano un percorso formativo integrativo, successivo alla vittoria del concorso, per l’immissione in ruolo.

Perché questa distinzione è importante?

Comprenderla permette agli aspiranti docenti di pianificare in modo efficace il proprio percorso formativo, evitando di investire tempo e denaro in attività non necessarie. Concentrarsi sull’ottenimento dei 24 CFU (se richiesti dal bando di concorso) e prepararsi al meglio per le prove concorsuali rimane la priorità per molti. Solo in caso di vittoria del concorso sorgerà la necessità di intraprendere il percorso integrativo dei 36 CFU, un’opportunità per affinare ulteriormente le proprie competenze e prepararsi al meglio alla sfida dell’insegnamento.

In definitiva, la chiave è rimanere costantemente aggiornati sulle normative e sui requisiti specifici dei bandi di concorso, consultando fonti ufficiali e affidabili, per evitare interpretazioni errate e intraprendere il percorso formativo più adatto alle proprie esigenze e aspirazioni.