Quante lingue bisogna scegliere al linguistico?

2 visite

La riforma Gelmini del 2010 prevede, per i licei linguistici, un quinquennio con tre lingue straniere. Linglese è generalmente la prima lingua studiata, completata da altre due a scelta.

Commenti 0 mi piace

Il Linguistico: Un Crogiolo di Lingue e Culture. Quante sono “abbastanza”?

Il liceo linguistico, da sempre fucina di menti aperte al mondo e alla comunicazione interculturale, si pone come un trampolino di lancio verso un futuro globalizzato. Ma quante lingue, esattamente, bisogna “collezionare” durante il quinquennio per dirsi preparati ad affrontare le sfide del domani? La risposta, pur sembrando semplice, nasconde sfumature interessanti.

La riforma Gelmini del 2010 ha stabilito una cornice ben precisa: tre lingue straniere. Questa triade linguistica rappresenta il cuore pulsante del percorso di studi, delineando un profilo di studente poliedrico, capace di navigare con agilità tra idiomi e culture diverse.

Generalmente, l’inglese riveste il ruolo di prima lingua, una sorta di “lingua franca” contemporanea, un lasciapassare indispensabile per l’accesso all’informazione, al mondo del lavoro e alla comunicazione internazionale. L’inglese, quindi, è la base solida su cui costruire un edificio linguistico più complesso.

A fianco dell’inglese, lo studente ha la possibilità di plasmare il proprio percorso scegliendo due ulteriori lingue straniere. Questa scelta rappresenta un momento cruciale, un’opportunità per assecondare passioni personali, vocazioni future o semplicemente intuizioni su quelle che potrebbero rivelarsi le lingue più utili nel proprio percorso di vita.

La gamma di opzioni è spesso ampia e variegata: dal classico francese, elegante e ricco di storia, al tedesco, preciso e rigoroso, passando per lo spagnolo, solare e vivace, fino ad arrivare a lingue più “esotiche” come il cinese, il russo o l’arabo, sempre più richieste nel panorama globale.

Ma tre lingue sono davvero “abbastanza”? La risposta, in realtà, è che dipende. Il liceo linguistico fornisce una solida base, un metodo di apprendimento e una sensibilità linguistica che permettono allo studente di continuare ad apprendere nuove lingue anche dopo il diploma. Le tre lingue del linguistico, quindi, non rappresentano un punto di arrivo, ma piuttosto un punto di partenza, una piattaforma da cui spiccare il volo verso orizzonti linguistici sempre più ampi.

L’importanza non risiede tanto nel numero di lingue conosciute, quanto nella profondità della conoscenza, nella capacità di comprenderne le sfumature culturali, di esprimersi con proprietà e di comunicare efficacemente. Meglio padroneggiare tre lingue con sicurezza e competenza che conoscerne superficialmente molte di più.

In definitiva, il liceo linguistico offre un’opportunità unica per immergersi in un mondo di lingue e culture, fornendo gli strumenti necessari per costruire un futuro ricco di possibilità e connessioni globali. La scelta delle tre lingue rappresenta un primo passo fondamentale, ma la vera sfida è quella di continuare ad imparare, ad esplorare e ad abbracciare la ricchezza e la diversità del mondo che ci circonda. Perché, in fondo, il vero linguista è colui che non smette mai di imparare.