Che effetto fa il whisky?

Whisky. Che effetto fa? Davvero. Me lo chiedo spesso, un bicchiere in mano, la luce bassa… Rilassa, questo è sicuro. I nervi, la testa… tutto sembra sciogliersi un po’. Come quando, dopo una giornata infernale al lavoro – tipo quella volta che mi hanno cambiato progetto all’ultimo minuto – ti siedi finalmente sul divano e… ah, che sollievo. Non che diventi brillo, eh. Parlo di un sorso, due al massimo. Giusto quel tanto che basta per sentire che la tensione si allenta, che i pensieri – quei maledetti pensieri che ronzano come mosche – finalmente rallentano. Un po’ come spegnere la luce in una stanza troppo illuminata.

Dicono che migliori la circolazione. Boh, non so, forse. Di sicuro sento un calore diffondersi, un piacevole tepore… Ricordo una sera d’inverno, con la neve che cadeva fitta, davanti al camino… un bicchiere di whisky, il crepitio del fuoco… e tutto il freddo sembrava sparire. Magia? No, whisky.

Poi, non è che serva chissà quanto. Una piccola quantità è più che sufficiente. Anzi, esagerare rovina tutto. Lo so per esperienza, purtroppo. Quella volta al matrimonio di Marco… meglio non ricordarlo. Insomma, il whisky è come un buon amico: ci vuole rispetto, moderazione. Un amico che ti ascolta, che ti capisce, che ti aiuta a lasciar andare… almeno per un po’.