Chi soffre di colon irritabile può mangiare la cioccolata?

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La caffeina nel caffè e la teobromina nel cioccolato stimolano la peristalsi intestinale, quindi evitare questi alimenti se si soffre di sindrome dellintestino irritabile o colite.

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Cioccolato e Colon Irritabile: Un Dilemma Goloso

La sindrome dell’intestino irritabile (SII), o colite, è una condizione cronica che affligge un numero considerevole di persone, manifestandosi con una varietà di sintomi fastidiosi come dolore addominale, gonfiore, alterazioni dell’alvo (diarrea, stipsi o un’alternanza delle due) e meteorismo. La gestione della SII è spesso complessa e personalizzata, focalizzandosi sulla riduzione dei sintomi attraverso modifiche della dieta, gestione dello stress e, in alcuni casi, farmaci.

Una delle domande più frequenti che si pongono coloro che soffrono di SII è: posso mangiare il cioccolato? La risposta, come spesso accade quando si parla di SII, è “dipende”.

Il Cioccolato: Un Amico o un Nemico per l’Intestino Irritabile?

L’articolo di partenza afferma che il cioccolato, a causa della teobromina in esso contenuta, può stimolare la peristalsi intestinale, peggiorando i sintomi della SII. Questo è un punto di partenza valido, ma è necessario approfondire la questione.

La teobromina, un alcaloide presente nel cacao, ha effettivamente un effetto stimolante sul sistema nervoso e, di conseguenza, può influenzare la motilità intestinale. Tuttavia, la quantità di teobromina presente nel cioccolato varia notevolmente a seconda del tipo di cioccolato. Il cioccolato fondente, con una percentuale di cacao più alta, conterrà più teobromina rispetto al cioccolato al latte o al cioccolato bianco.

Oltre alla teobromina, il cioccolato contiene altri componenti che possono influenzare i sintomi della SII:

  • Caffeina: Anche se in quantità inferiore rispetto al caffè, la caffeina presente nel cioccolato può avere un effetto stimolante sull’intestino, contribuendo alla diarrea in alcuni individui.
  • Zuccheri: Molti tipi di cioccolato contengono elevate quantità di zuccheri, inclusi il fruttosio, che possono essere malassorbiti da alcune persone con SII, causando gonfiore e diarrea (specialmente se si segue una dieta FODMAP).
  • Grassi: L’alto contenuto di grassi nel cioccolato può rallentare lo svuotamento gastrico e stimolare il riflesso gastrocolico, che può provocare contrazioni intestinali e diarrea.
  • Lattosio: Il cioccolato al latte contiene lattosio, uno zucchero presente nel latte che può essere mal tollerato da chi soffre di intolleranza al lattosio, un problema spesso coesistente con la SII.

Come Stabilire se il Cioccolato è “Permesso”?

Non esiste una risposta univoca e universale. Il consiglio migliore è quello di procedere con cautela e con un approccio “prova e vedi”:

  1. Scegliere il tipo giusto: Iniziare con piccole quantità di cioccolato fondente di alta qualità (con un’alta percentuale di cacao e pochi zuccheri aggiunti). Evitare il cioccolato al latte, il cioccolato bianco e quelli ricchi di dolcificanti artificiali o additivi.
  2. Monitorare i sintomi: Dopo aver consumato il cioccolato, annotare attentamente i sintomi che si manifestano nelle ore successive. Tenere un diario alimentare può essere molto utile.
  3. Quantità: Moderazione è la parola chiave. Anche se si tollera bene il cioccolato fondente, è importante consumarlo in piccole quantità.
  4. Contesto: Considerare gli altri alimenti che si consumano contemporaneamente. Abbinare il cioccolato a cibi ricchi di fibre potrebbe aiutare a rallentare l’assorbimento e ridurre l’impatto sui sintomi.
  5. Consultare un professionista: Parlare con un medico o un dietologo specializzato in SII è fondamentale per ricevere un piano alimentare personalizzato e consigli mirati.

In conclusione, rinunciare completamente al cioccolato potrebbe non essere necessario per tutti coloro che soffrono di SII. La chiave sta nel capire come il proprio corpo reagisce a diversi tipi di cioccolato e nel consumarlo con moderazione e consapevolezza. Ascoltare il proprio corpo e lavorare a stretto contatto con un professionista sanitario sono i passi fondamentali per trovare un equilibrio tra la gestione dei sintomi della SII e il piacere di gustare un piccolo peccato di gola.