Come addensare una zuppa troppo liquida?
Per addensare una zuppa troppo liquida e ottenere una consistenza cremosa, prova ad aggiungere 2-4 cucchiaini di latte in polvere. Frulla poi il tutto per un risultato vellutato. Un trucco semplice per una zuppa perfetta!
Come addensare una zuppa troppo liquida?
Oddio, zuppe troppo liquide… mi è successo! Ricordo bene, era il 15 marzo, preparavo una minestrone con le verdure dell’orto di mia nonna (quelle bio, meravigliose!). Era venuta troppo brodosa, un disastro!
Ho provato con il pane raffermo, sbriciolato direttamente nella pentola, ma non è bastato. Allora, ho pensato al latte in polvere, quello che mia madre usava sempre.
Ricordo che ne ho aggiunti circa tre cucchiaini, magari un po’ di più, non ero precisa al grammo, poi ho frullato tutto. È migliorata di sicuro! Non è diventata una crema, più che altro una consistenza più densa, meno acquosa.
Però, dipende molto dalla zuppa, dalla quantità di liquido. Magari con una minestra di riso, basterebbe anche meno latte in polvere. Consiglierei di partire con una piccola quantità e aggiungere gradualmente, mescolando continuamente.
Domande e Risposte (per Google):
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Domanda: Come addensare zuppa liquida?
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Risposta: Latte in polvere.
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Domanda: Quanto latte in polvere per addensare zuppa?
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Risposta: 2-4 cucchiaini.
Come rendere più densa una vellutata?
Ah, vuoi la vellutata che stia in piedi da sola? Capito! Ecco i trucchi della nonna (e anche i miei, che non sono nonna ma quasi):
- Fecola di patate o maizena: un cucchiaino è come un incantesimo, trasforma la tua vellutata in una crema da re! Ma occhio, non esagerare, sennò ti ritrovi col pongo nel piatto!
- Legumi a gogò: fagioli, lenticchie, ceci… butta tutto dentro! Questi, oltre a darti una consistenza da urlo, ti fanno pure sentire in pace con la bilancia. Io una volta ho usato i borlotti, è venuta una roba che sembrava velluto!
- Patata lessa: Passa una patata lessa, ed ecco la magia, la tua vellutata diventa subito più avvolgente, un abbraccio caldo in una sera d’inverno.
Extra:
Se la vellutata è ancora troppo liquida, puoi sempre “sacrificare” qualche verdura. Frullala a parte e poi rimettila nella pentola. Vedrai che densità! Oppure, un po’ di pane raffermo ammollato nel latte… non dirlo a nessuno, è il mio segreto! 😉
Cosa aggiungere ad una vellutata?
Amici, la vellutata è un affare serio! Non si scherza con la vellutata! Verdure bio? Ovvio, se no che gusto c’è? Ma il brodo, quello fatto da mia nonna, ah, quello sì che è un brodo! Sa di ricordi estivi e abbracci caldi. Intensità pura!
Poi, il tocco segreto, il quid! Croccantezza, ma che croccantezza! Un’esplosione di gusto in bocca, come un petardo di felicità! Mandorle, noci, semi di zucca… mio zio Tonino li mette tutti insieme, una bomba! Oppure pinoli, raffinati, chic, come una serata al teatro.
E le erbe? Rosmarino, salvia, timo, un trio di campioni! Anche curcuma e zenzero, ma in piccole dosi, eh, non esageriamo con lo zenzero, sennò diventa una vellutata thailandese per sbaglio!
- Verdure bio: Assolutamente necessarie, ché la salute viene prima di tutto, anche prima della vellutata (quasi).
- Brodo fatto in casa: La base di tutto. Se non lo fai in casa, preparati a piangere.
- Croccantezza: Mandorle, noci, semi, pinoli…scegli la tua arma segreta!
- Erbe aromatiche: Rosmarino, salvia, timo, curcuma e zenzero (con moderazione).
Ah, dimenticavo: io aggiungo anche un goccio di aceto balsamico, solo un goccio eh, per dare quel tocco… inaspettato! Mia zia Pina dice che è una follia, ma a me piace! Provateci pure, poi mi dite.
Cosa usare al posto dellamido per addensare?
Oddio, mi ricordo quando ho provato a fare una torta di mele per il compleanno di mia nonna, a Settembre, in quella cucina minuscola nella casa in montagna. Panico totale!
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Fecola di patate: Avevo finito l’amido di mais e non sapevo cosa usare. Mia zia mi ha urlato dalla sala: “Usa la fecola di patate!”.
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Esperimento: Ero un po’ scettica, sembrava un po’ strano, ma alla fine ha funzionato. La torta era perfetta, soffice e per niente “appiccicosa”.
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Potere addensante: Praticamente è come usare l’amido di mais, stessa quantità e stesso risultato, non si sente neanche il sapore. Zero differenze!
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Alternative: Ricorda, se non hai la fecola, prova anche con la farina di riso, anche quella addensa bene, soprattutto per le salse.
Un altro consiglio, se usi la fecola per la crema pasticcera, assicurati di scioglierla bene in un po’ di latte freddo prima di aggiungerla al resto degli ingredienti. Altrimenti ti ritrovi con dei grumi! Fidati, parlo per esperienza.
Perché la crema pasticcera è diventata liquida?
Uff, la crema…
- Enzimi birichini! Ma perché devono fare questi scherzi notturni? Ah, rompono l’amido!
- Frigo traditore: pensavo fosse un amico, invece la crema diventa brodo!
- Gel addio: la consistenza perfetta se ne va… colpa degli enzimi?
- Ho usato le uova fresche di nonna Pina… forse sono troppo fresche? O forse ho messo troppo latte? Boh.
- Ricordo che la nonna diceva sempre di aggiungere un pizzico di sale, che aiuta a stabilizzare… forse mi sono dimenticato? Accidenti.
- La prossima volta, provo a usare un amido diverso, tipo quello di mais. Dicono che sia più stabile. E poi devo assolutamente ricordarmi del sale! Sennò la crema finisce nel water, altro che profiteroles!
Come far assorbire meglio le creme?
Ah, le creme! Quelle piccole promesse di eterna giovinezza (che poi, diciamoci la verità, finiscono spesso sul cuscino). Per farle assorbire alla perfezione, devi trasformarti in una specie di scultore del viso. Non uno di quelli che fanno statue di marmo, eh, uno di quelli che modellano il pane!
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Massaggio, non tortura: Delicata è la parola chiave, non stiamo preparando un impasto per la pizza. Movimenti circolari, lenti, come se stessi suscitando un sonno profondo nelle cellule della tua pelle. Io, personalmente, ci metto pure una colonna sonora di musica classica rilassante, ma questo è per i più esigenti.
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Temperatura ambiente: Crema a 30 gradi, faccia a 20? Non funziona così, amici miei! Tirala fuori dal frigo un po’ prima. Una crema che si sente a suo agio, si integra meglio. È questione di feeling, capisci?
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Preparazione della pelle: Prima della crema, una mini-spa! Detersione, tonico, magari un piccolo scrub (una volta a settimana, eh, non si vuole esagerare). Preparare il terreno, questo è il segreto!
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Il momento giusto: Dopo la doccia, quando la pelle è ancora leggermente umida, è il momento ideale. È come dare un bicchier d’acqua a una pianta assetata. Non dopo una maratona di pulizie di casa, però; la pelle deve essere rilassata.
Ecco, fatto! Ora vai a splendere, come un faro nel mare delle rughe. Ah, un piccolo segreto personale? A volte metto un paio di gocce di olio viso prima della crema. È come aggiungere un pizzico di sale a un piatto già ottimo. Non dirlo a nessuno, però. Mia nonna mi ha fatto giurare il segreto!
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