Come capire quando svinare?

16 visite

Dopo la vendemmia anticipata, la svinatura, processo cruciale per separare il vino dalle fecce di fermentazione come lieviti e residui solidi, può iniziare indicativamente dalla metà di settembre. Questa operazione affina il vino, preparandolo per le successive fasi di maturazione e affinamento.

Commenti 0 mi piace

L’Arte della Svinatura: Un Ballo Delicato tra Tempo e Sensibilità

La vendemmia è conclusa, i grappoli, carichi di promesse, giacciono pigiati nei tini. Ma il processo di creazione del vino è ben lungi dall’essere terminato. Un passaggio cruciale, spesso sottovalutato, attende il vignaiolo: la svinatura. Questa operazione, apparentemente semplice, richiede in realtà una profonda conoscenza del vino, un’acuta sensibilità e, soprattutto, un perfetto tempismo. Non si tratta di una data prefissata sul calendario, come potrebbe erroneamente suggerire un generico “metà settembre”, ma di un giudizio attento e personale, un vero e proprio dialogo tra il produttore e il suo prodotto.

La svinatura, in termini tecnici, consiste nella separazione del mosto fermentato dalle fecce, quel complesso miscuglio di lieviti morti, bucce, raspi e altri residui solidi che si depositano sul fondo del recipiente di fermentazione. Mentre la fermentazione tumultuosa si placa, il vino inizia a “dialogare” con queste fecce, estraendo da esse ulteriori componenti aromatici e strutturali. Ma questo processo, se protratto troppo a lungo, rischia di conferire al vino note indesiderate, una rusticità eccessiva o addirittura difetti di ossidazione.

Ecco perché la scelta del momento giusto per la svinatura è un’arte. Non è una semplice equazione matematica, ma un’interpretazione sensoriale. Il vignaiolo esperto, attraverso l’analisi organolettica del vino (esaminando il colore, l’aroma e il sapore), valuta il grado di estrattivi raggiunto, la finezza del tannino e la complessiva armonia del prodotto. Toccando delicatamente il vino con le dita, può valutare la sua viscosità e consistenza, indicatori preziosi del grado di interazione con le fecce.

A influenzare la decisione, oltre alle caratteristiche del vino stesso, concorrono numerosi altri fattori: il tipo di vitigno, il clima dell’annata, le tecniche di vinificazione adottate e, non ultimo, l’obiettivo stilistico perseguito dal produttore. Un vino rosso strutturato, destinato a un lungo invecchiamento, potrà necessitare di una macerazione sulle fecce più prolungata rispetto a un rosato fresco e leggero.

In definitiva, la svinatura non è un evento, ma un processo graduale che culmina in un momento preciso, dettato dalla sensibilità del vignaiolo e dalla sua profonda comprensione del vino che sta creando. E’ un ballo delicato tra tempo e sensibilità, un passaggio cruciale che contribuisce a plasmare la personalità e l’eleganza del prodotto finale, trasformando un semplice succo d’uva in un’esperienza sensoriale indimenticabile.

#Analisi Tecnica #Mercato Finanziario #Trading Online