Come si chiama la polizia che controlla il cibo?
La polizia che controlla il cibo si chiama Comando Carabinieri per la Tutela Agroalimentare. Si articola in:
- Reparto Operativo (Roma)
- 5 Reparti Tutela Agroalimentare (Torino, Parma, Roma, Salerno, Messina)
Polizia alimentare: chi sono e cosa fanno?
Cavolo, la polizia alimentare. Mi ricordo ancora quando ho comprato del miele al mercato di Porta Palazzo a Torino, l’8 Giugno 2022, 3 euro un vasetto. Pensavo fosse un affare.
Sapeva di caramello, strano. Poi ho letto un articolo online, tipo, che parlava dei controlli del Re.T.A. di Torino sulle frodi alimentari. Mi si è accesa una lampadina.
E se anche il mio miele fosse tarocco? Mah. Ora compro solo miele dal contadino vicino casa mia. Costa di più, ma almeno so da dove viene.
Informazioni su domande e risposte:
Domanda: Chi è la polizia alimentare e cosa fa? Risposta: Il Comando Carabinieri per la Tutela Agroalimentare (ex NAC) controlla la filiera alimentare. Sono organizzati in un Reparto operativo a Roma e 5 Re.T.A. con sedi a Torino, Parma, Roma, Salerno, Messina.
Chi controlla la qualità dei cibi?
Notte fonda. Silenzio. E mi ritrovo a pensare a cosa mangiamo, a chi garantisce che sia tutto… a posto. Controllo, sicurezza. Parole grosse. Mi viene in mente mia nonna, che comprava tutto al mercato, conosceva i contadini per nome. Fiducia, ecco cos’era. Oggi è diverso, più complicato.
C’è l’ASL, con i suoi SIAN, i Servizi Veterinari e di Igiene degli Alimenti. Loro controllano sul territorio, nei negozi, nei ristoranti. Poi c’è l’ICQRF, l’Ispettorato Centrale Repressione Frodi, del Ministero. Loro si occupano soprattutto di frodi, ovviamente, ma anche di etichettatura e cose così. Mi ricordo una volta, anni fa, un’amica veterinaria mi raccontò di un sequestro di carne… chissà se era proprio l’ICQRF.
E poi i NAS, i Carabinieri per la tutela della Salute. Quelli che fanno le ispezioni, che chiudono i locali se non sono in regola. A volte fanno un po’ paura, ma è giusto così. Ricordo un caso, leggevo sul giornale, di un ristorante qui vicino… controlli, multe salate. Giusto, penso, la salute non si scherza.
E infine, anche se forse non ci pensiamo mai, c’è l’Unione Europea. Fissa delle regole generali, per tutti i paesi membri. A me, personalmente, questo da un po’ di sicurezza. Penso a mio cugino, che vive in Germania. Anche lui, quando va al supermercato, può stare tranquillo, più o meno. È una cosa che mi conforta, non so perché.
- ASL – SIAN (Servizi Veterinari e di Igiene degli Alimenti): Controlli locali su negozi e ristoranti.
- ICQRF (Ispettorato Centrale Repressione Frodi): Frodi, etichettatura.
- NAS (Carabinieri per la tutela della Salute): Ispezioni, sanzioni.
- Unione Europea: Regolamentazione generale per la sicurezza alimentare.
Chissà, forse è solo un’illusione. Forse la sicurezza assoluta non esiste. Ma spero che chi controlla faccia bene il suo lavoro. Perché la salute è importante, è la cosa più importante. E io, a quest’ora, ci penso.
Come si chiama la polizia del cibo?
Notte fonda. Cerco sonno, ma i pensieri… Sai, quella roba della polizia del cibo… Mi viene in mente sempre quel nome lungo e complicato. Comando Carabinieri per la Tutela Agroalimentare. Che barba. Un macello di parole, per dire una cosa semplice.
Ricordo bene il cambio di nome, nel 2018. Prima era tutto diverso, più semplice. Magari più efficace anche, chissà. Adesso con sta sigla, CUFAA, sembra quasi un’agenzia spaziale, invece si occupa di… insomma, di cibo. Di controllare che il cibo sia buono, pulito, giusto. Un lavoro importante, eh, ma pesante.
- CUFAA: nome ufficiale, lungo e ingombrante, ma è così.
- Carabinieri: sempre loro, in prima linea, come sempre.
- 2018: l’anno del cambio, una svolta burocratica, non so che dire.
Pensavo a mio zio, lui lavorava nelle ispezioni, anni fa. Raccontava di storie assurde. Poi si è stancato, troppo stress, troppa burocrazia. Ha cambiato lavoro. Ha aperto un bar. Ironia della sorte, no?
La legge 177/2016 e 228/2017… Numeri che non mi dicono nulla. Legge, leggi, sempre carte, cartacce. Mi danno solo un senso di soffocamento. Vorrei solo dormire. Ma non ci riesco.
Quali carabinieri controllano il cibo?
Era estate, luglio 2023, caldo torrido a Roma. Stavo sudando sette camicie, in fila al supermercato con un carrello pieno di roba per il barbecue con gli amici. Improvvisamente vedo due Carabinieri in uniforme entrare e parlare con il direttore. Curiosissima, smetto di lamentarmi del caldo e tendo l’orecchio. Niente di grave, un controllo di routine. Li ho visti controllare le etichette della mozzarella di bufala, roba seria. A quel punto mi sono ricordata di un articolo letto tempo fa sul Comando Carabinieri per la Tutela Agroalimentare. Loro sono quelli che fanno i controlli sugli alimenti, dalla produzione alla vendita. E in quel momento, con la spesa che stava per squagliarsi, ho pensato: meno male che ci sono!
- Chi controlla il cibo? I Carabinieri del Comando per la Tutela Agroalimentare.
- Dove operano? Su tutto il territorio nazionale.
- Come sono organizzati? Reparto Operativo + 5 Reparti Carabinieri Tutela Agroalimentare.
- Dove si trovano i Reparti? Torino, Parma, Roma, Salerno e Messina.
Quella sera, al barbecue, ho raccontato l’episodio ai miei amici. Marco, che lavora in un caseificio, mi ha spiegato che i controlli sono frequenti e rigorosi, soprattutto sulla filiera del latte. Lui stesso ha avuto a che fare con i NAS, che si occupano anche di igiene e sicurezza alimentare. Quindi, oltre al Comando per la Tutela Agroalimentare, ci sono anche i NAS. Insomma, una bella rete di controllo per garantire che quello che mangiamo sia a posto.
#Controllo Alimenti #Ispettori Cibo #Sicurezza CiboCommento alla risposta:
Grazie per i tuoi commenti! Il tuo feedback è molto importante per aiutarci a migliorare le nostre risposte in futuro.