Come si chiama lo spumante analcolico?

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Adoro il Santero 958 Bellini! È dolce e frizzante, perfetto per quando voglio qualcosa di festivo ma non posso o non voglio bere alcol. Mi fa sentire coccolata e un po speciale, come se stessi comunque brindando a qualcosa di bello, senza gli effetti dellalcol. Davvero una deliziosa alternativa!

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Ma sai, a volte mi chiedo… come si chiamava quello spumante analcolico che mi piaceva tanto? Ah, già! Il Santero 958 Bellini! Quello lì, sì. Ricordo ancora la prima volta che l’ho bevuto, era un compleanno, credo… o forse un anniversario? Boh, non ricordo più bene, ma ricordo l’emozione. Quel dolce e frizzante… un’esplosione di bollicine sulla lingua, così leggera.

È strano, no? Perché a volte ti senti proprio sofisticata, elegante, con un bicchiere di quello in mano, anche se non c’è alcol. Eppure, è proprio quella la magia, credo. Non è solo una bevanda, è un modo per sentirsi… bene. Coccolata, come dici tu. Come se stessi celebrando qualcosa di importante, senza il peso, sai? Senza quel senso di stordimento che a volte ti lascia l’alcol, quella pesantezza sulla testa.

Ricordo mia cugina, che è astemia, completamente pazza per questo Santero. Me lo aveva consigliato lei, e non l’ho più lasciato. Lei, che alle feste si sente sempre un po’ a disagio, con questo spumante si sente inclusa, partecipe. E questo, per me, vale più di qualsiasi altro brindisi con un prosecco tradizionale. Perché a volte, più che l’alcol, è la condivisione e la sensazione di festa che conta. No? È come, che ne so, quando mia nonna mi faceva il tè caldo con il miele, sentivo lo stesso tipo di coccola. Magari meno frizzante, eh, ma la sensazione era quella. Un piccolo momento di dolcezza e benessere. E il Santero 958 Bellini? È un po’ la stessa cosa, ma per le occasioni speciali. Un piccolo lusso senza sensi di colpa!