Come si fa a pastorizzare gli alimenti?

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La pastorizzazione prevede il riscaldamento di un liquido a basse temperature per un periodo prolungato. Dopo questo trattamento termico, il liquido deve essere raffreddato rapidamente e confezionato immediatamente per prevenire la crescita di microrganismi e garantire la sua conservazione.

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La Pastorizzazione: Un Processo Fondamentale per la Sicurezza Alimentare

La pastorizzazione, un procedimento termico ampiamente utilizzato nell’industria alimentare, rappresenta un baluardo fondamentale per la sicurezza e la conservazione di numerosi prodotti, principalmente liquidi. Contrariamente alla sterilizzazione, che mira all’eliminazione totale dei microrganismi, la pastorizzazione si concentra sull’abbattimento della carica microbica patogena e del deterioramento, prolungando così la shelf-life degli alimenti senza alterarne significativamente le proprietà organolettiche e nutrizionali.

Il cuore del processo risiede nel delicato equilibrio tra temperatura e tempo di esposizione al calore. Si tratta infatti di riscaldare il prodotto a temperature specifiche, generalmente inferiori ai 100°C, per un periodo di tempo preciso, calibrato in base alla natura dell’alimento e al risultato desiderato. Questo trattamento termico mirato inattiva i microrganismi più sensibili al calore, responsabili di malattie e del deterioramento precoce, senza compromettere eccessivamente la qualità del prodotto.

Esistono diverse metodologie di pastorizzazione, ognuna con parametri di tempo e temperatura specifici:

  • Pastorizzazione a bassa temperatura e lungo tempo (LTLT): Prevede il riscaldamento a 63°C per 30 minuti. Un metodo tradizionale, ancora oggi utilizzato per alcuni prodotti.
  • Pastorizzazione ad alta temperatura e breve tempo (HTST): Impiega temperature più elevate, intorno ai 72°C, per un tempo più breve, circa 15 secondi. Questo metodo è più diffuso grazie alla sua efficacia e alla minor alterazione delle proprietà nutritive.
  • Pastorizzazione Ultra Alta Temperatura (UHT): Raggiunge temperature ancora più elevate, tra i 135°C e i 150°C, per un periodo brevissimo, da 2 a 5 secondi. Questa tecnica garantisce una sterilità commerciale, consentendo una conservazione a temperatura ambiente per periodi prolungati.

Cruciale per il successo della pastorizzazione è la fase successiva al trattamento termico: il raffreddamento rapido. Abbassare repentinamente la temperatura impedisce la ripresa della proliferazione microbica, preservando i risultati ottenuti con il riscaldamento. Segue poi il confezionamento immediato in contenitori sterili, un passaggio essenziale per evitare nuove contaminazioni e garantire la conservazione del prodotto nel tempo.

La pastorizzazione, dunque, non si limita a un semplice riscaldamento, ma rappresenta un processo complesso e controllato, frutto di rigorosi studi scientifici. Un processo fondamentale per la sicurezza alimentare, che ci permette di consumare alimenti più sicuri e conservabili, preservandone al contempo le caratteristiche nutrizionali e il sapore. Da un semplice bicchiere di latte ad un succo di frutta, la pastorizzazione è silenziosamente presente nella nostra quotidianità, garantendo la salubrità di ciò che portiamo sulle nostre tavole.

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