Come si fa a rendere frizzante un vino?
Per ottenere un vino frizzante, al vino base – già fermentato – si aggiungono zuccheri e lieviti al momento dellimbottigliamento. Questa seconda fermentazione avviene direttamente in bottiglia, generando anidride carbonica che, non potendo disperdersi, crea le bollicine che caratterizzano il vino frizzante.
Il segreto delle bollicine: come nasce un vino frizzante
Un perlage vivace, un brio che solletica il palato, la danza delle bollicine nel bicchiere: il vino frizzante, con la sua effervescenza, è un piacere che accompagna momenti di festa e convivialità. Ma come nasce questa magica alchimia? Il segreto, a differenza di quanto si possa pensare, non risiede in un’intrinseca caratteristica dell’uva, bensì in un processo preciso e controllato che avviene dopo la prima fermentazione.
Partiamo da un vino base, già fermentato e quindi privo di zuccheri residui significativi. È a questo punto che inizia il vero percorso verso la frizzantezza. Attraverso un’aggiunta sapiente di zuccheri, detti liqueur de tirage, e di lieviti selezionati, si innesca una seconda fermentazione, stavolta direttamente in bottiglia. Questo passaggio è cruciale: l’anidride carbonica, prodotto naturale della fermentazione degli zuccheri ad opera dei lieviti, non potendo disperdersi a causa della chiusura ermetica della bottiglia, si dissolve nel vino, creando la caratteristica effervescenza.
È un processo delicato, che richiede un’attenta gestione delle temperature e dei tempi. La quantità di zucchero aggiunta determinerà la pressione all’interno della bottiglia e, di conseguenza, la persistenza e l’intensità del perlage. I lieviti, invece, giocano un ruolo fondamentale nella qualità aromatica del vino frizzante, contribuendo alla complessità e alla finezza del bouquet.
Dopo un periodo di affinamento sui lieviti, detto presa di spuma, che può variare da qualche mese a diversi anni a seconda del tipo di vino, si procede alla sboccatura o dégorgement. Questa operazione, un tempo manuale e oggi spesso automatizzata, consiste nell’eliminare i depositi di lievito accumulatisi nel collo della bottiglia durante la seconda fermentazione. Infine, si aggiunge il liqueur d’expédition, una soluzione di vino e zucchero che permette di regolare il residuo zuccherino finale e definire il profilo gustativo del vino frizzante, che potrà essere pas dosé, extra brut, brut, extra dry, sec o demi-sec a seconda del dosaggio.
Da questo preciso e affascinante processo nasce la magia delle bollicine, un’arte che trasforma un vino tranquillo in un’esperienza sensoriale vivace e appagante. Un brindisi, quindi, non è solo un gesto conviviale, ma anche un omaggio all’ingegno umano che ha saputo catturare e imbottigliare l’effervescenza della natura.
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