Come si usa il vinometro?

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Dopo aver fatto gocciolare una decina di gocce di vino dal vinometro, lo si svuota appoggiandolo su una superficie piana. Il liquido, per effetto della capillarità, scenderà fino a indicare la gradazione alcolica sulla scala graduata.
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Svelato il Mistero del Vinometro: Un’antica Scienza a Portata di Mano

Il vinometro, strumento semplice ma affascinante, rappresenta una finestra diretta sul cuore del vino. Per chi desidera conoscere la gradazione alcolica del proprio nettare senza ricorrere a laboratori complessi, questo piccolo strumento si rivela un alleato prezioso, un’eredità di secoli di tradizione vinicola. Ma come si usa correttamente un vinometro per ottenere una misurazione accurata? La risposta, apparentemente semplice, cela alcuni accorgimenti che possono fare la differenza tra una stima approssimativa e un risultato affidabile.

Innanzitutto, è fondamentale ricordare che il vinometro si basa su un principio fisico fondamentale: la capillarità. Non è una bacchetta magica, ma un’applicazione pratica della tensione superficiale dei liquidi. Dopo averlo accuratamente pulito, si procede immergendo l’estremità inferiore del vinometro nel vino scelto. Non è necessario sommergerlo completamente; una decina di gocce, lasciate cadere lentamente, sono sufficienti ad innescare il processo. L’azione capillare, quella stessa forza che fa risalire l’acqua in un sottile tubo, entra in gioco. Il vino, lentamente, sale all’interno del sottile canale di vetro del vinometro.

A questo punto, la pazienza è la virtù principale. È necessario appoggiare il vinometro su una superficie perfettamente piana e stabile, evitando qualsiasi vibrazione o movimento. In questo modo, si permette al vino di raggiungere il suo livello naturale, senza interferenze che potrebbero falsare la lettura. L’ascesa del vino all’interno del vinometro è graduale, e proprio la lentezza del processo è garanzia di accuratezza. Non affrettare il momento: osservare il liquido che si stabilizza nella colonnina di vetro è parte integrante del rituale.

Una volta che il vino ha smesso di risalire, e la colonnina si è stabilizzata, si legge la gradazione alcolica sulla scala graduata incisa sul vinometro stesso. La scala, solitamente espressa in gradi Gay-Lussac (°GL), indica la percentuale in volume di alcol presente nel vino. Si noti che questa misurazione fornisce una stima approssimativa, e per una valutazione più precisa si dovrebbero utilizzare metodi di laboratorio. Tuttavia, per il viticoltore amatoriale o per il semplice appassionato, il vinometro rappresenta un valido strumento di controllo e curiosità, un modo semplice ed elegante per immergersi nel mondo affascinante dell’analisi sensoriale del vino. Ricordando la delicatezza dell’operazione e la necessità di una superficie piana e stabile, potrete finalmente svelare il segreto alcolico del vostro vino.