Cosa portare in regalo dalla Sicilia?

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Ricordi di Sicilia? Teste di Moro, carretti, ceramiche di Caltagirone e pietra lavica: un tocco artistico. Golosi? Pistacchio di Bronte, dolci di mandorla di Avola, miele agli agrumi e torrone: sapori unici. Scegli il tuo souvenir!

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Cosa comprare come souvenir in Sicilia?

Ok, allora, souvenir dalla Sicilia? Che domanda! Io ci ho lasciato il cuore, in Sicilia… e pure un bel po’ di soldi, a essere sincera.

Le teste di moro sono IL souvenir. Cioè, le vedi ovunque e sono pazzesche. Noi ne abbiamo presa una a Taormina, direttamente da un artigiano che aveva il laboratorio lì vicino al Duomo. Un po’ caruccia, tipo 80 euro, però valeva ogni centesimo. Poi, il carretto siciliano è un classico, ma magari in versione mini, tipo calamita o dipinto su un tagliere. Più facile da trasportare, no?

La ceramica di Caltagirone… lì vai sul sicuro! Ricordo ancora un vasetto azzurro che mia nonna aveva comprato anni fa. Poi la pietra lavica dell’Etna, perfetta per un posacenere originale. E il pistacchio di Bronte? Beh, non te lo scordare! Ho comprato una confezione gigante a Catania (tipo 20 euro) e l’ho finita in una settimana. Troppo buono.

I dolci di mandorla di Avola sono una goduria, perfetti da sgranocchiare durante il viaggio di ritorno. Il miele di agrumi è un profumo di Sicilia da portare a casa. Ho preso un vasetto a Siracusa (circa 7 euro) ed è stata una manna per la tosse d’inverno. Il torrone di mandorle è un’altra chicca… Insomma, hai l’imbarazzo della scelta!

Cosa comprare come souvenir in Sicilia?

  • Teste di moro
  • Carretto siciliano (in miniatura)
  • Ceramica di Caltagirone
  • Oggetti in pietra lavica
  • Pistacchio di Bronte
  • Dolci di mandorle di Avola
  • Miele di agrumi
  • Torrone di mandorla

Cosa portare come regalo dalla Sardegna?

Ma cosa portare dalla Sardegna, eh? Robe che facciano dire “Wow, sei stato proprio in Sardegna!” e non “Oh, un altro soprammobile inutile”.

  • Sughero: Oggetti in sughero, ma non il solito sottobicchiere. Pensa a una scultura di un nuraghe a grandezza naturale! Ok, forse esagero… diciamo un bel portachiavi.

  • Maschere: Maschere sarde, quelle che mettono paura anche ai bambini più coraggiosi. Perfette per spaventare i vicini ad Halloween.

  • Formaggio: Pecorino sardo, rigorosamente stagionato e con un profumo che fa scappare i gatti. Un’arma di distruzione di massa… olfattiva!

  • Bottarga: Bottarga, che fa tanto chic. Perfetta da grattugiare sulla pasta… se hai il coraggio di spendere tutti quei soldi!

  • Cestini: Cestini intrecciati, fatti a mano da nonnine che hanno più anni della Torre di Pisa. Utili per metterci… boh, magari le noci.

  • Gioielli: Gioielli sardi, che brillano più del sole d’agosto. Attenzione a non accecare qualcuno per strada!

Poi, se vuoi fare il botto, porta a casa un maialino arrosto intero. Vedrai che successo! (Magari informati prima sulle regole di trasporto, eh!). Ah, e non dimenticare il mirto, quello non può mancare!

Quali sono i prodotti artigianali tipici della Sicilia?

Sicilia, un’isola. Artigianato, un’eco del passato.

  • Sfilato siciliano: Fili e pazienza. Un tempo, status symbol. Oggi, ricordo di mani sapienti.

  • Ceramiche: Caltagirone, Santo Stefano di Camastra. Colori e storie. Ogni piatto, un racconto. “La bellezza salverà il mondo”, dicevano. Chissà.

  • Ferro battuto: Balconi e cancelli. Protezione e ornamento. Il fuoco forgia, il tempo consuma.

  • Pietra lavica: Etna. Forza primordiale. Da vasi a tavoli, la terra che brucia prende forma.

  • Pietra di Modica: Unica. Barocco scolpito, una città nel dettaglio. Resiste.

  • Corallo: Trapani. Rosso sangue. Il mare restituisce ciò che prende. Un lusso fragile.

  • Cartapesta: Feste e tradizioni. Leggerezza apparente, anima popolare. Effimero, ma resta.

  • Merletto: Ago e filo. Un ricamo che racconta di donne. Finezza e perseveranza. Come la vita.

Informazioni aggiuntive:

  • Pupazzi Siciliani: Teatro di strada, una tradizione secolare. Storie di cavalieri e amori.
  • Carretti Siciliani: Un tempo mezzo di trasporto, oggi folklore. Colori vivaci, scene epiche.

Tutto cambia. L’artigianato resta, una forma di resistenza.

Cosa comprare come souvenir a Palermo?

Un souvenir da Palermo? Mamma mia, l’imbarazzo della scelta! Ti racconto cosa ho preso io l’ultima volta, che magari ti ispira.

  • La testa di moro: non puoi non prenderla! Io ne ho presa una piccolina, bianca con i limoni. L’ho vista in un negozietto in via Vittorio Emanuele, vicino ai Quattro Canti. C’era un’anziana signora che le dipingeva a mano, una meraviglia. Mi ha raccontato la leggenda, una storia di amore e gelosia… pazzesca! Mi ha pure fatto uno sconto!

  • Il pupo siciliano: ecco, quello è un po’ più impegnativo, nel senso che è grande. Però è fantastico! Io ne ho preso uno che raffigura Orlando, il paladino. L’ho scovato in una bottega vicino al Teatro Massimo. Il signore, un certo Mario, mi ha spiegato come sono fatti, i materiali, le armature… un vero esperto! Mi ha detto che la tradizione dei pupi è un’arte tramandata di padre in figlio. Mi ha fatto vedere pure i fili! Non ci capivo niente.

Un’altra cosa che ho comprato, ma che non è proprio un souvenir, è stata la frutta martorana. L’ho presa in una pasticceria vicino al mercato di Ballarò. Sembrava vera! Peccato che sia finita subito.

Cosa regalare da Catania?

Marò, Catania… ci sono stata l’estate scorsa, fine luglio, un caldo che si moriva. Ricordo che cercavo un regalo per mia nonna, una cosa tipica, sai? Alla fine, in una viuzza vicino Piazza Duomo, ho trovato una bottega minuscola piena di cose in pietra lavica. C’erano collane, orecchini, piccole sculture, persino dei sottopentola! Ho preso un ciondolo a forma di Trinacria, nero lucido, bellissimo. Mia nonna è impazzita di gioia. Che sudata però, girare con quel sole…

Poi, vicino al mercato del pesce, ho visto un artigiano che dipingeva a mano i carretti siciliani in miniatura. Pazzesco! Ne ho preso uno piccolo piccolo per me, come ricordo. Coloratissimo, con le scene dell’Orlando Furioso, una roba incredibile. Ancora adesso ce l’ho sulla scrivania in ufficio.

  • Pietra lavica: Gioielli, sculture, oggetti per la casa (sottopentola, vasi).
  • Carretto siciliano: Miniature, dipinti, oggetti decorativi.
  • Pupi siciliani: Marionette, souvenir.
  • Ceramica: Piastrelle decorate, piatti, vasi.

Un consiglio: se cercate la pietra lavica, andate nelle botteghe artigiane, trovate pezzi unici. Per i carretti, al mercato del pesce c’è più scelta e i prezzi sono migliori. E non dimenticate di assaggiare la granita e le crispelle! Catania è una bomba!

Che cosa è famosa la Sicilia?

Sicilia… sole… caldo… Mare. Ricordo le granite al limone a Cefalù, che buone! Aspetta… di cosa si parlava? Ah sì, la Sicilia. Cos’è famosa? Beh, il mare, ovvio. Acqua cristallina, spiagge bianche. Tipo San Vito Lo Capo, ci sono stata l’anno scorso con Giulia e Marco. Che casino in macchina! Giulia che cantava a squarciagola Battisti. Sempre Battisti! Comunque… Sicilia… storia… Greci, Romani, Arabi… tutti lì. Un mix incredibile. La Valle dei Templi… imponente! Ci sono stata nel 2021, faceva un caldo pazzesco. Mi ero scottata. Che dolore!

  • Storia: Greci, Romani, Normanni… chissà quanta roba sotto terra ancora! A proposito, devo prenotare per Siracusa a settembre, voglio vedere il teatro greco.
  • Cibo: Cannoli, arancini, pasta alla Norma… Mamma mia che fame! L’anno scorso ho imparato a fare gli arancini. Un disastro! Troppo riso, poco ragù… Vabbè, riproverò.
  • Arte: Mosaici a Monreale… spettacolari! Oro dappertutto! E poi Palermo… Un caos, ma bellissimo. C’è un mercato… Ballarò… odori, colori… Un’esperienza!
  • Vulcano: Etna. Impressionante! L’ho visto da Taormina. Panorama mozzafiato. E poi le escursioni… Che figata!
  • Mare: Scopello, la Riserva dello Zingaro… posti meravigliosi! Quest’anno voglio andare alle Egadi. Favignana e Levanzo… Ho visto le foto, sembrano i Caraibi!

Mi sa che ho fame… Quasi quasi mi preparo una pasta con le sarde. Siciliana, ovviamente! Dove ho messo la ricetta? Ah, eccola… Accidenti, manca il finocchietto… Vabbè, pazienza.

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